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Cronaca

Catania | Operazione contro il sistema fraudolento di somministrazione di manodopera e frode fiscale

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Nelle prime ore della mattinata, un’imponente operazione condotta dalla Guardia di Finanza di Catania ha portato all’esecuzione di misure cautelari nei confronti di 15 persone, accusate di far parte di un ampio sistema di frodi fiscali e somministrazione fraudolenta di manodopera. L’operazione ha coinvolto anche le province limitrofe, con interventi in Caltanissetta, Messina, Siracusa, Ragusa, Trapani, Cosenza, Vibo Valentia, Napoli, Roma, Viterbo e Varese, nonché il supporto dei comandi provinciali locali.

L’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Catania e su disposizione del GIP del Tribunale etneo, ha visto l’esecuzione di misure cautelari personali che hanno colpito diversi soggetti coinvolti in un vasto schema di evasione fiscale. In particolare, 2 arresti sono stati eseguiti in carcere, 4 arresti domiciliari sono stati disposti, e 9 persone sono state sottoposte a misure interdittive.

Oltre agli arresti, le autorità hanno proceduto al sequestro di 28 società, che operavano tra diverse regioni italiane, nonché di beni e disponibilità finanziarie per un valore complessivo che supera gli 8 milioni di euro. L’inchiesta ha evidenziato l’esistenza di un’organizzazione dedita all’emissione di fatture per operazioni inesistenti (FOI), che permettevano alle società coinvolte di presentare dichiarazioni fiscali fraudolente e compensare crediti inesistenti, alterando così i bilanci e le dichiarazioni fiscali a danno dell’erario.

Le operazioni si concentrano su un giro d’affari che sfruttava in particolare manodopera irregolare e in nero, gestita attraverso società cartiere e altre strutture fittizie, e culminano in un complesso sistema di frode fiscale che coinvolgeva diversi settori economici. In particolare, le indagini hanno rivelato come le fatture false venissero utilizzate per ridurre artificialmente l’imponibile fiscale, con un impatto diretto sul gettito delle imposte.

Questa operazione segna un altro passo importante nel contrasto delle attività illecite legate al lavoro sommerso e alla frode fiscale, settori che continuano a rappresentare una sfida significativa per l’economia legale e per le finanze pubbliche. Le autorità stanno ora proseguendo le indagini per identificare ulteriori complici e quantificare l’impatto economico di questa rete di illeciti.

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Varese | Associazione per delinquere aggravata dal metodo mafioso, 47 misure cautelari

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Un’operazione internazionale di contrasto alle frodi fiscali ha portato all’emissione di 47 provvedimenti restrittivi nei confronti di individui coinvolti in un’organizzata frode IVA intracomunitaria nel commercio di prodotti informatici. La Procura Europea di Milano e Palermo, con il supporto delle forze di polizia italiane e dei Nuclei di Polizia Economico-Finanziaria, ha coordinato l’indagine che ha smascherato una complessa rete di frode legata a operazioni di tipo “carosello”, un sistema attraverso il quale veniva evasa l’IVA in transazioni commerciali transnazionali.

Gli arresti hanno colpito 34 persone, mentre 9 sono state poste agli arresti domiciliari e 4 sono state interdette da determinate attività. Tra gli arrestati figurano anche 7 individui destinatari di Mandati di Arresto Europei, localizzati in Repubblica Ceca, Olanda, Spagna e Bulgaria. Sono stati sequestrati beni, denaro e patrimoni immobiliari per oltre 520 milioni di euro, una cifra pari all’ammontare dell’IVA evasa attraverso il sistema fraudolento.

L’indagine ha rivelato che la frode, operante dal 2020 al 2023, si estendeva su diversi Paesi dell’Unione Europea, tra cui Olanda, Lussemburgo, Spagna, Repubblica Ceca, Slovacchia, Bulgaria e Romania. Il sistema si fondava sull’interposizione di società fantasma, le cosiddette “cartiere”, che acquistavano prodotti senza applicare l’IVA per poi rivenderli a prezzi sottocosto, aggirando l’obbligo fiscale. A beneficiare di questo schema fraudolento non solo erano imprenditori senza scrupoli, ma anche esponenti della criminalità organizzata, in particolare mafie siciliane e camorristiche, che investivano i proventi di attività illecite nel circuito delle frodi, contribuendo al riciclaggio del denaro.

L’operazione ha coinvolto oltre 160 perquisizioni in 30 diverse province italiane e in vari Paesi europei ed extraeuropei, come Svizzera ed Emirati Arabi, e ha visto il coinvolgimento di oltre 200 indagati e più di 400 società. L’indagine ha fatto emergere un sistema fraudolento di fatturazione falsa che ha comportato una perdita complessiva di circa 1,3 miliardi di euro, frutto di transazioni di merci a basso prezzo, con danni significativi per le casse dello Stato e per l’economia legale.

I sequestri di beni, che comprendono complessi residenziali e immobiliari, si aggiungono all’impegno delle forze di polizia e della Procura Europea nel contrasto alla criminalità economica e nell’arginare l’evasione fiscale, che danneggia la concorrenza leale e ostacola lo sviluppo economico. Nonostante la gravità dei crimini emersi, la presunzione di innocenza degli indagati rimane valida fino a un eventuale giudizio definitivo.

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Cronaca

Nocera Inferiore (SA) | Scoperta officina usata per la ricettazione di motorini

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Un ventiquattrenne di Nocera Inferiore, identificato come B.M., è stato deferito all’Autorità Giudiziaria con l’accusa di ricettazione, nell’ambito di un’operazione di controllo condotta dalla Polizia di Stato. Gli agenti del Commissariato di Nocera Inferiore, durante un’attività di monitoraggio nel quartiere Cicalesi, hanno riscontrato alcune irregolarità in un’autofficina, che ha attirato la loro attenzione.

Nel corso del controllo, il giovane è stato trovato in possesso di componenti di motocicli di provenienza sospetta, ritenuti illeciti. I pezzi di ricambio sono stati sequestrati dalle forze dell’ordine, mentre il ventiquattrenne è stato denunciato in stato di libertà per il reato di ricettazione. Le indagini proseguono per chiarire l’intera vicenda.

Si precisa che, nel rispetto della presunzione di innocenza, eventuali giudizi di responsabilità saranno determinati solo in seguito ai pronunciamenti definitivi dell’Autorità Giudiziaria.

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Avellino | Resistenza a pubblico ufficiale, arrestato uomo con precedenti penali

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Un uomo di 47 anni, con precedenti penali, è stato arrestato dagli agenti della Questura di Avellino con l’accusa di lesioni personali, danneggiamento, resistenza e violenza a pubblico ufficiale. L’arresto è avvenuto in flagranza di reato dopo un intervento della polizia in risposta a una segnalazione che indicava una lite con aggressione fisica e minacce all’interno di un condominio nel centro della città.

L’aggressore, in evidente stato di agitazione, aveva preso di mira un altro condomino, scatenando la lite a causa di un disaccordo riguardante il parcheggio di un’automobile sotto l’edificio. All’arrivo degli agenti, l’uomo ha proseguito con il suo comportamento violento, manifestando resistenza anche nei confronti dei poliziotti che cercavano di sedare la situazione. Nonostante gli sforzi per riportare l’ordine, l’individuo ha reagito con violenza, costringendo la polizia a intervenire con fermezza.

L’arrestato è stato condotto in Questura, dove gli agenti hanno ricostruito quanto accaduto prima dell’intervento delle forze dell’ordine. Dopo gli accertamenti, il Pubblico Ministero ha disposto la sua detenzione presso la Casa Circondariale di Avellino, in attesa della convalida dell’arresto. Le accuse sono ancora provvisorie, e sarà il giudice a stabilire la colpevolezza dell’uomo al termine del processo.

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