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SAI CHE… I rinoceronti lanosi avevano la gobba?

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Un nuovo studio ha finalmente risolto uno dei più affascinanti misteri legati ai rinoceronti lanosi, grandi mammiferi che popolavano la Terra durante l’era glaciale. Da anni gli scienziati si interrogavano sulla possibile presenza di una gobba nei rinoceronti lanosi, un tratto che, se confermato, li avrebbe distinti dalle specie moderne. Ora, grazie a un’importante scoperta nella regione della Yakutia, nell’estremo oriente russo, possiamo affermare con certezza che questi animali possedevano una caratteristica gobba, situata dietro la nuca.

La questione della gobba nei rinoceronti lanosi ha suscitato ampio dibattito. Le raffigurazioni artistiche di epoche preistoriche, come quelle nelle grotte di Lascaux e Chauvet, risalenti a circa 20.000 anni fa, avevano spesso raffigurato questi animali con una protuberanza simile. Tuttavia, i paleontologi non erano riusciti a determinare se tale dettaglio fosse frutto dell’immaginazione artistica o di una reale caratteristica fisica.

La svolta arriva grazie alla mummia di un giovane rinoceronte, recentemente estratta dal permafrost. I ricercatori russi, autori dello studio pubblicato su Quaternary Science Reviews, hanno analizzato i resti e confermato la presenza di una gobba ben visibile, sebbene si stia ancora studiando se questa fosse una caratteristica comune a tutti gli esemplari o se riguardasse solo i più giovani.

Secondo i ricercatori, la gobba potrebbe avere avuto una funzione fondamentale durante l’inverno, accumulando grasso per permettere all’animale di sopravvivere alle rigide temperature della glaciazione. Una simile adattabilità, che vediamo anche in altri animali moderni, suggerisce che la gobba potesse anche avere un ruolo nella termoregolazione. Questo grasso, infatti, avrebbe potuto contribuire a mantenere il calore corporeo, proteggendo i rinoceronti dalle temperature estremamente fredde.

Un altro interessante aspetto della scoperta riguarda il mantello dei rinoceronti lanosi: la mummia ha rivelato che questi animali erano ricoperti di peli, proprio come indicato da antiche testimonianze artistiche. Questa nuova conoscenza aggiunge un ulteriore tassello alla comprensione delle straordinarie capacità di adattamento di questa specie preistorica, che ha dovuto affrontare un clima severo e ostile.

La ricerca offre così una visione più completa della vita di questi giganti dell’era glaciale e potrebbe anche aprire la strada a nuove scoperte sul comportamento e sull’evoluzione dei rinoceronti lanosi, gettando luce sul modo in cui questi animali sono riusciti a sopravvivere alle difficili condizioni climatiche dell’epoca.

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SAI CHE… esiste una classifica dei popoli più stressati?

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Secondo una classifica elaborata da esperti di un’azienda olandese che si occupa di benessere, i greci sono i più stressati tra i popoli europei. Seguono i turchi al secondo posto e i portoghesi al terzo. Tra gli altri Paesi in classifica ci sono Malta, Cipro, Irlanda e Spagna. Gli italiani si trovano all’ottavo posto, precedendo francesi e svizzeri.

La classificazione dello stress si basa su dati provenienti dal Global Burden of Diseases, uno studio della rivista medica Lancet che analizza periodicamente lo stato di salute globale, compresa la salute mentale. Sono stati considerati fattori come lo stress percepito, la prevalenza di ansia e depressione, la percezione di tristezza e gioia, e le ore lavorative settimanali per le persone di età compresa tra 15 e 64 anni. I dati sono stati integrati anche con i sondaggi condotti da Eurostat e da Gallup.

L’indagine ha coinvolto tutti i Paesi europei ad eccezione della Russia e dell’Ucraina, le cui situazioni attuali a causa del conflitto sono ritenute poco affidabili per questo tipo di analisi.

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SAI PERCHE’…la lingua dei serpenti è biforcuta?

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La lingua biforcuta dei serpenti è una caratteristica distintiva che li differenzia dagli altri animali. Ma perché si è sviluppata questa particolare forma di lingua? In questo articolo, esploreremo le teorie e le spiegazioni scientifiche dietro questa peculiarità.

La lingua biforcuta dei serpenti ha un ruolo cruciale nel rilevare le sostanze chimiche nell’ambiente circostante. Essa consente loro di acquisire informazioni sulle prede, sui predatori e sull’ambiente stesso.

Funziona come un sensore chimico: quando il serpente estrae la lingua, le due estremità biforcate si muovono indipendentemente, catturando le particelle chimiche nell’aria. Al ritrarsi, queste particelle vengono trasportate ai recettori olfattivi nella bocca del serpente.

Ci sono varie teorie sull’origine della lingua biforcuta. Una suggerisce che sia stata sviluppata per migliorare l’efficienza nella caccia, mentre un’altra ipotizza che sia stata un adattamento per rilevare i predatori.

È stata una caratteristica cruciale nell’evoluzione dei serpenti, consentendo loro di adattarsi a differenti habitat e di sviluppare molteplici strategie di caccia grazie alla capacità di percepire le sostanze chimiche circostanti.

In conclusione, la lingua biforcuta dei serpenti svolge un ruolo fondamentale nella loro sopravvivenza. È uno strumento vitale per individuare prede e sfuggire ai predatori, contribuendo significativamente alla loro adattabilità e successo evolutivo.

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SAI PERCHE’… si attaccano i lucchetti dell’amore sui ponti?

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Vi è mai capitato di vedere un ponte decorato con centinaia o migliaia di lucchetti? Questo fenomeno, noto come “lucchetti dell’amore”, è diventato un simbolo romantico in tutto il mondo. Le coppie spesso incidono le loro iniziali sui lucchetti, li fissano a un ponte e gettano poi le chiavi in acqua come segno di amore eterno.

Origini del fenomeno

Sebbene la popolarità dei lucchetti dell’amore sia esplosa negli anni 2000 grazie al romanzo di Federico Moccia Tre Metri Sopra il Cielo, che descrive una scena al Ponte Milvio di Roma, le radici di questa usanza sono più antiche. Alcuni storici fanno risalire la pratica addirittura alla Prima Guerra Mondiale in Serbia, dove i lucchetti erano già utilizzati sul Most Ljubavi (“Ponte dell’Amore”) a Vrnjačka Banja.

Gli “scienziati del comportamento” hanno osservato e studiato questo rituale moderno. Uno studio del 2017 condotto da Ceri Houlbrook dell’Università dell’Hertfordshire ha documentato l’effetto emulazione. Nel caso del ponte Oxford Road di Manchester, il numero di lucchetti è passato da sette nel 2014 a 409 nel 2017, dimostrando come la pratica possa rapidamente diffondersi.

Alcuni studi hanno rivelato che le motivazioni per apporre un lucchetto variano. Alcune coppie lo fanno per commemorare le vacanze, altre per celebrare anniversari o eventi speciali. Curiosamente, una coppia di anziani ha utilizzato un lucchetto per commemorare una vincita alla lotteria!

Tuttavia, i lucchetti dell’amore non sono privi di problematiche. Oltre al costo per le autorità locali per la rimozione dei lucchetti, l’accumulo di questi oggetti può compromettere la sicurezza dei ponti. In effetti, l’eccessivo peso dei lucchetti ha sollevato preoccupazioni riguardo all’equilibrio statico delle strutture. Città come Parigi e Melbourne hanno dovuto affrontare questi problemi, portando a rimozioni massicce dei lucchetti.

Un altro aspetto problematico è rappresentato dalle conseguenze personali. Ad esempio, una donna ha percorso migliaia di chilometri dalla Corea del Sud agli Stati Uniti per rimuovere un lucchetto dopo la fine di una relazione.

I lucchetti dell’amore sono un affascinante fenomeno culturale che riflette il desiderio di legare simbolicamente un amore eterno a un luogo fisico. Tuttavia, è importante essere consapevoli delle potenziali problematiche legate a questa pratica, tra cui i rischi per la sicurezza delle strutture e le complicazioni personali per chi cerca di rimuovere i lucchetti. La bellezza e il romanticismo di questo rituale devono essere bilanciati con considerazioni pratiche per preservare la sicurezza e l’integrità delle infrastrutture.

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