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Cronaca

Milano | Grave incidente a Cinisello Balsamo: guard rail trafigge auto, muore una 26enne

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Un tragico incidente stradale si è verificato nelle prime ore della notte tra domenica e lunedì a Cinisello Balsamo, nell’area metropolitana di Milano. L’auto, su cui viaggiavano due giovani, è finita fuori controllo, andando a scontrarsi violentemente contro il guard rail che ha perforato il veicolo, causando la morte di una ragazza di 26 anni.

L’incidente è avvenuto attorno all’1:30 del mattino. La giovane, passeggera del veicolo, è deceduta a seguito dell’impatto, mentre il conducente, un ragazzo di 26 anni, è rimasto ferito ma non in condizioni critiche. Immediatamente sono giunti sul posto i soccorritori del 118, affiancati dalle squadre dei vigili del fuoco e dagli agenti della Questura, per mettere in sicurezza l’area e accertare le dinamiche dell’incidente.

Il conducente, sottoposto ad alcol test per le verifiche di rito, sarà coinvolto nelle indagini per stabilire con precisione la causa dell’incidente, anche se non si segnalano al momento altri veicoli coinvolti. Le autorità lavorano per ricostruire gli ultimi momenti della tragica vicenda, che ha lasciato amici e familiari della giovane vittima in profondo lutto.

Cronaca

Caso Liliana Resinovich: nuove perizie riaprono i dubbi sulla sua morte

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ADN24

Potrebbe essere vicina a una svolta la vicenda della morte di Liliana Resinovich, la donna di 63 anni scomparsa a Trieste il 14 dicembre 2021 e trovata cadavere il 5 gennaio 2022 in un boschetto vicino all’ex ospedale psichiatrico, a poca distanza dalla sua abitazione. Le nuove conclusioni dei periti della Procura sembrano riaprire uno dei casi più controversi degli ultimi anni.

Secondo un’anticipazione della nuova perizia medico-legale, sarebbero stati rilevati sul corpo segni e lesioni che farebbero pensare all’intervento di terze persone, una conclusione che si discosta dalla prima perizia, che aveva escluso questa possibilità. Tuttavia, entrambe le analisi convergono nel determinare che la causa della morte è stata una lenta asfissia.

La tesi del suicidio, avanzata inizialmente, è stata oggetto di scetticismo fin dall’inizio, sia da parte della famiglia sia dell’opinione pubblica. Ora, i nuovi elementi alimentano ulteriori interrogativi, facendo vacillare l’ipotesi di un gesto volontario.

Liliana Resinovich viveva con il marito Sebastiano Visintin, ma aveva mantenuto rapporti stretti con un caro amico, Claudio Sterpin. Questa dinamica personale ha contribuito a rendere più complessa la ricostruzione degli eventi e le indagini sul suo caso.

La Procura di Trieste, di fronte ai nuovi sviluppi, potrebbe decidere di approfondire ulteriormente le circostanze della morte. Intanto, l’opinione pubblica e i familiari di Liliana continuano a chiedere risposte chiare e definitive per fare luce su una vicenda che da quasi tre anni rimane avvolta nel mistero.

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Cronaca

Strage di Rigopiano: definitiva la condanna all’ex prefetto di Pescara Francesco Provolo

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ADN24

Diventa definitiva la condanna a un anno e otto mesi per l’ex prefetto di Pescara Francesco Provolo, riconosciuto colpevole di rifiuto di atti d’ufficio e falso in relazione alla strage di Rigopiano. La tragedia, avvenuta il 18 gennaio 2017, causò la morte di 29 persone quando una valanga travolse l’hotel Rigopiano, in Abruzzo, sollevando interrogativi sulle responsabilità istituzionali.

La sesta sezione penale della Cassazione ha confermato la sentenza nei confronti di Provolo, che aveva omesso di attuare misure di prevenzione e gestione dell’emergenza nonostante l’allarme maltempo e le segnalazioni di rischio. La decisione segna un punto fermo nel lungo percorso giudiziario, attribuendo responsabilità concrete a uno dei principali imputati.

Per altri sei dirigenti della Regione Abruzzo, invece, il processo non è ancora concluso. La Cassazione ha disposto un appello bis, ribaltando le precedenti assoluzioni e riaprendo così il dibattito sulle responsabilità amministrative. Tra i punti contestati, la gestione delle emergenze e le mancate misure di prevenzione che avrebbero potuto evitare la tragedia.

La strage di Rigopiano resta una ferita aperta per i familiari delle vittime, che chiedono verità e giustizia. Le decisioni della Cassazione rappresentano un ulteriore passo verso l’accertamento delle responsabilità, ma il cammino per la completa definizione delle colpe è ancora lungo.

L’episodio ha messo in luce gravi carenze nella gestione delle emergenze naturali in Italia, sollevando la necessità di riforme per garantire una maggiore sicurezza e prevenzione in situazioni di rischio. La sentenza definitiva per Provolo e il nuovo processo per i dirigenti regionali contribuiranno a chiarire ulteriormente le responsabilità in questa tragedia che ha segnato profondamente il Paese.

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Cronaca

Verona, morte di Cristina Pugliese: aperta indagine per omicidio volontario

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ADN24

Non un suicidio, ma un possibile omicidio. È questa la pista che stanno seguendo gli inquirenti nella tragica vicenda di Cristina Pugliese, una giovane mamma di 27 anni trovata senza vita nel bagno della sua abitazione a Caldiero, in provincia di Verona. In un primo momento, la morte era sembrata il risultato di un gesto volontario, ma nuovi elementi emersi durante le indagini hanno portato a ipotizzare un quadro diverso.

Il compagno della vittima, che aveva allertato i soccorsi dicendo “Venite, la mia compagna si è impiccata nella doccia”, è ora indagato per omicidio volontario, seppure in stato di libertà. La sua chiamata iniziale e la scena descritta presentavano discrepanze rispetto ai riscontri effettuati dai carabinieri, spingendo la Procura ad approfondire il caso.

Per fare chiarezza sulla dinamica dei fatti, sono stati sequestrati sia l’abitazione sia la salma della giovane donna. L’autopsia disposta dalla Procura sarà decisiva per accertare la causa della morte e verificare se ci siano segni compatibili con una colluttazione o altre anomalie che possano supportare l’ipotesi di omicidio.

La comunità di Caldiero è sconvolta dalla tragedia, che ha lasciato un bambino piccolo senza madre. Gli amici e i parenti di Cristina la ricordano come una ragazza solare e amorevole, esprimendo incredulità e dolore per quanto accaduto.

Il caso resta aperto e in evoluzione. Gli investigatori continuano a lavorare per ricostruire con esattezza gli eventi che hanno portato alla morte di Cristina, cercando di garantire che la verità venga alla luce.

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