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Mattarella a Pechino: “L’Europa non vuole il protezionismo, dialogo aperto con la Cina è essenziale”

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Durante una lectio magistralis all’Università di Pechino, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ribadito il forte impegno dell’Europa, e in particolare dell’Italia, contro il protezionismo commerciale. In un intervento che ha toccato temi cruciali per le relazioni internazionali, Mattarella ha sottolineato come l’Europa non desideri intraprendere politiche protezionistiche, e come, anzi, sia fondamentale proseguire sulla strada di un mercato libero e competitivo.

Il presidente ha affermato che qualsiasi misura che riguardi un settore commerciale specifico dovrebbe essere orientata al fine di garantire un’equa concorrenza, senza ripercuotersi negativamente su altri comparti economici. Il riferimento implicito riguarda le attuali dinamiche globali che coinvolgono anche le pratiche commerciali tra l’Europa e la Cina.

Mattarella ha posto l’accento sull’importanza di mantenere un dialogo fluido, responsabile e approfondito tra Pechino e l’Unione Europea, non solo in ambito commerciale, ma anche politico e strategico. Secondo il presidente, un tale approccio sarebbe vantaggioso per entrambe le parti, contribuendo a rafforzare la cooperazione tra l’Europa e la Cina su temi di rilevanza globale, dall’economia alla sicurezza internazionale.

Questa dichiarazione si inserisce in un periodo di relazioni internazionali delicate, dove le politiche economiche e le alleanze geopolitiche sono sempre più influenzate da sfide globali come il cambiamento climatico, le guerre commerciali e la sicurezza. Mattarella ha quindi ribadito l’importanza di un’Europa unita, che possa dialogare in modo costruttivo con le potenze globali, cercando sempre soluzioni vantaggiose per tutte le parti coinvolte.

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Meloni “Metodo Giubileo dimostra che in Italia le cose si possono fare”

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“Se noi oggi siamo in grado di inaugurare quest’opera lo si deve anche un po’ metodo che questo governo ha voluto mettere in campo fin dal suo insediamento. Noi abbiamo immediatamente istituito una cabina di regia a Palazzo Chigi formata dal governo, da Roma Capitale, dalla Regione Lazio, dalla Santa Sede, da tutti i soggetti pubblici e privati che erano coinvolti”. Così il presidente del Consiglio Giorgia Meloni durante la cerimonia di inaugurazione della nuova piazza Pia a
Roma.

“È stato un tavolo capace di affrontare in tempo reale gli ostacoli e le difficoltà che di volta ogni volta si presentavano. È accaduto anche qui che ci fossero degli ostacoli. È stato ricordato che nel corso dello scavo è stata scoperta l’esistenza di parti di una villa di epoca romana – ha aggiunto -. La prassi avrebbe imposto il blocco del cantiere a tempo indeterminato. E le cose invece non sono andate così. La villa romana è stata smontata pezzo per pezzo, è stata trasferita e i suoi resti messi al sicuro senza che questo incidesse sui tempi di realizzazione dell’opera. Non lo voglio ovviamente chiamare miracolo, perché sarebbe oggettivamente eccessivo, ma sicuramente si può definire un piccolo miracolo civile, di quelli di cui siamo capaci quando vogliamo essere capaci di ricordarci il nostro valore. Penso che il metodo Giubileo ci ricordi che in Italia le cose si possono fare, si possono fare bene, si possono fare velocemente, che la pubblica amministrazione può stupire quando vuole stupire”.

“Dal prossimo anno Roma accoglierà milioni di persone da ogni parte del mondo e questo costituirà un’occasione di crescita per il nostro sistema produttivo. L’Anno Santo è prima di tutto un evento di fede, che ci consente di fare un po’ i conti con noi stessi: il mio augurio è che per il 2025 si riesca tutti insieme a mettere nello zaino solo quello che è davvero utile per andare più veloci e riuscire a vedere ciò che è veramente essenziale”, ha sottolineato Meloni.

– Foto Agenzia Fotogramma –

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Politica

Meloni al vertice Nord-Sud di Saariselka

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ADN24

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha ribadito l’importanza di difendere la sicurezza dell’Europa e i suoi confini, soprattutto alla luce delle minacce rappresentate dalla Russia e da altre organizzazioni criminali. Intervenendo al termine del vertice Nord-Sud a Saariselkä, in Lapponia, Meloni ha sottolineato che la minaccia russa è molto più grande di quanto sembri, interessando non solo la guerra in Ucraina, ma anche le nostre democrazie e la strumentalizzazione dell’immigrazione. “Dobbiamo garantire la sicurezza, e non si tratta solo del campo di guerra in Ucraina, dobbiamo essere preparati”, ha affermato la premier italiana.

Meloni ha anche discusso della situazione dell’immigrazione, rispondendo alle recenti decisioni della Cassazione. “Mi pare che la Cassazione abbia dato ragione al governo, è diritto dei governi stabilire quali siano i Paesi sicuri”, ha dichiarato, sottolineando che i giudici possono intervenire sul caso specifico, ma non disapplicare completamente le normative.

Per quanto riguarda il ritorno di Matteo Salvini al Viminale, Meloni ha espresso soddisfazione per il lavoro svolto dal ministro degli Interni Matteo Piantedosi, evidenziando che entrambi sono contenti dell’operato del suo predecessore. Riguardo alla sicurezza internazionale, la presidente ha insistito sulla necessità di rafforzare la propria posizione e di non concentrarsi solo su cosa l’America può fare per l’Europa, ma su cosa l’Europa stessa può fare per garantire la propria sicurezza.

Nel corso del vertice, che ha visto la partecipazione anche dei leader di Finlandia, Grecia e Svezia, Meloni ha sottolineato l’importanza della cooperazione tra le nazioni dell’Unione Europea. “Dobbiamo capire il punto di vista e i problemi degli altri per affrontare insieme le sfide”, ha detto, auspicando la ripetizione del vertice per discutere ulteriormente di sicurezza e competitività in Europa.

Infine, Meloni ha incontrato i militari italiani in missione all’estero, ribadendo l’importanza del loro sacrificio per la sicurezza nazionale e internazionale. “La pace non è garantita, ma va difesa ogni giorno da chi è in prima linea”, ha concluso la presidente del Consiglio.

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Tilman Fertitta nominato nuovo ambasciatore Usa in Italia

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Il presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump, ha annunciato la nomina di Tilman J. Fertitta come nuovo ambasciatore degli Stati Uniti in Italia. Un riconoscimento che arriva per un uomo d’affari di grande successo, noto per aver costruito un impero che spazia dal settore immobiliare e dell’intrattenimento alla proprietà della squadra di basket Houston Rockets.

Fertitta, 57 anni, è un imprenditore texano di origini siciliane, figlio di Vic Fertitta, proprietario di un ristorante di pesce. La sua carriera è iniziata aiutando il padre nel suo ristorante e si è evoluta nel corso degli anni, facendolo diventare un imprenditore di successo nel campo dell’ospitalità, dei casinò e dei parchi di divertimento. Nel 2023, Forbes ha stimato la sua fortuna in 8,4 miliardi di dollari, posizionandolo al 260esimo posto nella classifica mondiale dei più ricchi.

La sua figura non è solo quella di un uomo d’affari di successo, ma anche di un grande filantropo, con numerose donazioni a cause benefiche, tra cui associazioni per i bambini, le forze dell’ordine e la comunità medica. Fertitta è anche il presidente del Consiglio di amministrazione dell’Università di Houston. Il suo coinvolgimento in politica è stato anche significativo, avendo donato sia a candidati democratici che repubblicani, tra cui le campagne di Donald Trump nel 2020 e Joe Biden.

La nomina di Fertitta, che ha anche avuto una carriera da protagonista nel reality show “Billion Dollar Buyer” su CNBC, segna un’importante fase della sua carriera, unendo la sua esperienza di affari e il suo impegno filantropico al servizio della diplomazia americana in Italia.

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