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Cronaca

Zoppola (PN) | Incendio scuolabus in deposito, intervengono i vigili del fuoco

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Nella giornata di ieri, 6 novembre 2024, un incendio ha coinvolto uno scuolabus parcheggiato all’interno di un deposito di autobus situato in Via Cusano, nel comune di Zoppola, in provincia di Pordenone. L’allarme è stato lanciato poco dopo le 12, e immediatamente una squadra dei Vigili del Fuoco del comando di Pordenone è intervenuta sul luogo, supportata da un’autobotte.

Al momento dell’arrivo dei soccorritori, il personale del deposito aveva già preso misure preventive spostando gli altri autobus parcheggiati nelle vicinanze, allontanandoli dal veicolo che stava prendendo fuoco. I Vigili del Fuoco hanno prontamente avviato le operazioni di spegnimento, riuscendo a contenere le fiamme e impedendo che si propagassero verso gli alberi e le sterpaglie presenti nei dintorni del veicolo.

Fortunatamente, l’incendio non ha causato danni alle persone, e non si segnalano feriti tra il personale del deposito. Le cause che hanno provocato l’incendio sono ancora oggetto di accertamento da parte delle autorità competenti.

L’intervento dei Vigili del Fuoco ha evitato che la situazione potesse peggiorare, e la tempestività con cui è stato gestito l’incidente ha limitato i danni a una sola unità. Gli accertamenti proseguiranno per comprendere la natura dell’incendio e prevenire eventuali futuri incidenti simili.

Cronaca

Torino | Operazione “Banda Bassotti”: scoperta un’associazione criminale dedita alla vendita illegale di cuccioli

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Un’importante operazione condotta dai Carabinieri Forestali di Torino, nell’ambito della loro attività di contrasto alla commercializzazione illecita di animali da compagnia, ha portato alla disarticolazione di un’associazione a delinquere. Il blitz, denominato “Operazione Banda Bassotti”, ha avuto luogo nelle prime ore del 7 novembre 2024, quando i militari del Nucleo C.I.T.E.S. di Torino hanno dato esecuzione a tre misure cautelari nei confronti di altrettanti individui italiani, accusati di numerosi reati legati alla gestione illecita di animali.

Le indagini, che si sono sviluppate sotto la direzione della Procura della Repubblica di Ivrea, hanno svelato un’organizzazione stabile e ben strutturata dedita alla vendita illegale di cuccioli di cane privi della documentazione sanitaria e fiscale necessaria. Gli arrestati sono accusati di associazione a delinquere finalizzata alla commercializzazione illegale di animali da compagnia, maltrattamento e uccisione degli animali, frode commerciale, falsificazione di documenti, e truffa. Inoltre, i tre indagati sono coinvolti anche in estorsioni, usura, furto, sottrazione di beni sequestrati, autoriciclaggio, e detenzione di specie protette.

Nel corso delle indagini, condotte tra il settembre 2023 e novembre 2024, sono stati effettuati numerosi sequestri. Sono stati posti sotto sequestro oltre 442.000 euro, un’unità immobiliare in provincia di Torino, un’automobile, e 114 cani destinati al commercio illegale. Le attività investigative hanno anche rivelato l’esistenza di una rete di complici tra cui medici veterinari, i cui studi sono stati perquisiti, e dove sono stati rinvenuti numerosi cuccioli e documenti falsificati, inclusi assegni e denaro contante.

L’operazione ha messo in luce un giro di affari illecito che ha fruttato centinaia di migliaia di euro. Inoltre, è emerso che l’estorsione aggravata ha generato un profitto illecito di circa 214.000 euro, denaro frutto di pratiche illegali come minacce e sfruttamento di situazioni di debolezza.

La vasta operazione ha coinvolto più di 20 militari e si è estesa su vari obiettivi, tra cui la base operativa a Chivasso e gli studi veterinari, ed è il risultato di un lungo e complesso lavoro investigativo. Sebbene il procedimento sia ancora nelle fasi preliminari, le accuse e gli elementi emersi sono gravi, e si prevede che le indagini continuino per accertare ulteriori dettagli e coinvolgere altre persone, se necessario.

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Cronaca

Bianco (RC) | Fermati due scafisti sudanesi dopo lo sbarco di migranti

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Un importante intervento delle forze dell’ordine ha avuto luogo nella notte tra il 31 ottobre e l’1 novembre a Brancaleone (RC), quando i Carabinieri della Compagnia di Bianco hanno fermato due scafisti di nazionalità sudanese, accusati di aver facilitato l’ingresso illegale di migranti in Italia. I due individui, uno dei quali ha dichiarato di essere minorenne, sono stati arrestati con l’accusa di essere gli autori del trasporto via mare di un gruppo di migranti bengalesi, sbarcato autonomamente sulla spiaggia di Galati, frazione di Brancaleone.

L’operazione ha avuto inizio grazie alla segnalazione tempestiva da parte di alcuni residenti locali, che avevano notato l’imbarcazione in arrivo sulla costa. I Carabinieri, intervenuti prontamente, sono riusciti a fermare i due scafisti prima che potessero disperdersi tra i migranti appena sbarcati. Durante la perquisizione, sono stati rinvenuti dispositivi GPS per la navigazione e apparati di comunicazione satellitare, strumenti che hanno confermato il loro ruolo nell’organizzazione del traffico di esseri umani.

Le indagini sono ancora in corso e sono coordinate dalla Procura di Locri e dal Tribunale per i minorenni di Reggio Calabria. Gli scafisti fermati sono stati tradotti in carcere, ma, come previsto dalla legge, sono da considerarsi innocenti fino alla sentenza definitiva. Questo episodio segna un altro passo importante nella lotta contro l’immigrazione irregolare e il traffico di esseri umani, un crimine che sta suscitando sempre maggiore attenzione a livello locale e nazionale.

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Cronaca

Milano | Recupero di un corpo lungo il naviglio pavese, possibile collegamento con la scomparsa di Gino Panaiia

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Un episodio inquietante ha avuto luogo lungo l’Alzaia Naviglio Pavese, poco dopo il comune di Casarile, dove i Vigili del fuoco del Distaccamento di via Darwin hanno effettuato il recupero di un corpo senza vita. La scoperta è avvenuta nel pomeriggio, e immediatamente sono intervenuti anche i carabinieri per avviare le indagini e cercare di chiarire la dinamica dell’accaduto.

Le forze dell’ordine stanno ora cercando di identificare la vittima, che al momento rimane sconosciuta. La situazione si complica ulteriormente con il possibile legame con la scomparsa di Gino Panaiia, l’uomo che, sabato scorso, era sparito nelle campagne di Zibido San Giacomo. La sua famiglia e le autorità locali sono in allerta, con i carabinieri che stanno esaminando le circostanze per verificare se il corpo ritrovato possa appartenere a lui.

L’intervento dei Vigili del fuoco è stato decisivo per il ritrovamento del corpo, che si trovava in un punto difficile da raggiungere lungo il corso del Naviglio. I soccorritori hanno operato con grande attenzione, data la delicatezza della situazione. Non sono stati ancora diffusi dettagli ufficiali sullo stato del corpo, ma le indagini continueranno nei prossimi giorni per accertare le cause del decesso e risolvere i collegamenti tra questo ritrovamento e la scomparsa di Panaiia.

Il caso ha suscitato molta preoccupazione e curiosità nella zona, alimentando il timore che si tratti di una tragedia più grande di quanto inizialmente si fosse pensato. Gli inquirenti stanno ora cercando di raccogliere tutte le prove necessarie per rispondere a questa domanda inquietante.

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