Cronaca
Torino | Operazione “Banda Bassotti”: scoperta un’associazione criminale dedita alla vendita illegale di cuccioli
Un’importante operazione condotta dai Carabinieri Forestali di Torino, nell’ambito della loro attività di contrasto alla commercializzazione illecita di animali da compagnia, ha portato alla disarticolazione di un’associazione a delinquere. Il blitz, denominato “Operazione Banda Bassotti”, ha avuto luogo nelle prime ore del 7 novembre 2024, quando i militari del Nucleo C.I.T.E.S. di Torino hanno dato esecuzione a tre misure cautelari nei confronti di altrettanti individui italiani, accusati di numerosi reati legati alla gestione illecita di animali.
Le indagini, che si sono sviluppate sotto la direzione della Procura della Repubblica di Ivrea, hanno svelato un’organizzazione stabile e ben strutturata dedita alla vendita illegale di cuccioli di cane privi della documentazione sanitaria e fiscale necessaria. Gli arrestati sono accusati di associazione a delinquere finalizzata alla commercializzazione illegale di animali da compagnia, maltrattamento e uccisione degli animali, frode commerciale, falsificazione di documenti, e truffa. Inoltre, i tre indagati sono coinvolti anche in estorsioni, usura, furto, sottrazione di beni sequestrati, autoriciclaggio, e detenzione di specie protette.
Nel corso delle indagini, condotte tra il settembre 2023 e novembre 2024, sono stati effettuati numerosi sequestri. Sono stati posti sotto sequestro oltre 442.000 euro, un’unità immobiliare in provincia di Torino, un’automobile, e 114 cani destinati al commercio illegale. Le attività investigative hanno anche rivelato l’esistenza di una rete di complici tra cui medici veterinari, i cui studi sono stati perquisiti, e dove sono stati rinvenuti numerosi cuccioli e documenti falsificati, inclusi assegni e denaro contante.
L’operazione ha messo in luce un giro di affari illecito che ha fruttato centinaia di migliaia di euro. Inoltre, è emerso che l’estorsione aggravata ha generato un profitto illecito di circa 214.000 euro, denaro frutto di pratiche illegali come minacce e sfruttamento di situazioni di debolezza.
La vasta operazione ha coinvolto più di 20 militari e si è estesa su vari obiettivi, tra cui la base operativa a Chivasso e gli studi veterinari, ed è il risultato di un lungo e complesso lavoro investigativo. Sebbene il procedimento sia ancora nelle fasi preliminari, le accuse e gli elementi emersi sono gravi, e si prevede che le indagini continuino per accertare ulteriori dettagli e coinvolgere altre persone, se necessario.
Cronaca
Bolzano | Denunciato per furto e violazione del foglio di via obbligatorio
Ieri pomeriggio, gli agenti della Polizia di Stato di Bolzano sono intervenuti presso il supermercato EUROSPAR in via Roma, a seguito di una segnalazione al numero di emergenza 112. La richiesta di intervento riguardava un uomo sospettato di aver rubato della merce esposta nel negozio.
La direttrice dell’attività commerciale aveva notato, tramite le telecamere di sorveglianza, un individuo che si aggirava furtivamente tra gli scaffali, occultando vari prodotti nel suo zaino. Immediatamente, la responsabile ha allertato le forze dell’ordine, che sono arrivate sul posto pochi minuti dopo la chiamata. Gli agenti hanno individuato e fermato l’uomo poco prima che riuscisse a uscire dal supermercato con la merce rubata.
Dopo aver recuperato i beni sottratti, che sono stati restituiti alla direttrice del supermercato, i poliziotti hanno condotto il sospetto presso gli uffici della Questura di Bolzano per l’identificazione. L’uomo è stato identificato come M. I., un cittadino pakistano di 41 anni con un lungo curriculum criminale. Tra i suoi precedenti figurano reati di lesioni personali, danneggiamento e violazione delle leggi sull’immigrazione.
Inoltre, attraverso le banche dati della Polizia, gli agenti hanno scoperto che M. I. era già stato colpito da un Foglio di Via Obbligatorio emesso dal Questore di Bolzano nel mese di maggio, che gli vietava di fare ritorno nel capoluogo altoatesino per un periodo di due anni.
A seguito degli accertamenti, M. I. è stato denunciato alla Procura della Repubblica per i reati di furto aggravato e violazione del Foglio di Via Obbligatorio, quest’ultimo punibile con una pena fino a un anno e mezzo di detenzione. In considerazione della gravità del reato e del suo passato criminale, il Questore di Bolzano, Paolo Sartori, ha chiesto con urgenza alla Commissione Territoriale per i Rifugiati la revoca dello status di protezione internazionale dell’uomo, avviando così il procedimento per l’espulsione dal territorio nazionale.
Cronaca
Catania | Tentativo di furto sventato in aeroporto, arrestato un 46enne
Un tentativo di furto avvenuto presso l’aeroporto di Catania è stato sventato grazie alla prontezza degli agenti della Polizia di Stato. Il protagonista della vicenda è un uomo di 46 anni, originario di Licata, che ha tentato di rubare un orologio durante i controlli di sicurezza prima dell’imbarco.
L’incidente si è verificato quando, approfittando di un momento di distrazione di un altro passeggero, l’uomo ha sottratto l’orologio, che il legittimo proprietario aveva messo nella vaschetta per gli oggetti da esaminare. Il passeggero ha subito notato il furto e ha immediatamente allertato la Polizia di Frontiera.
Gli agenti hanno avviato un’indagine tempestiva, esaminando le immagini delle telecamere di sorveglianza dell’aeroporto. Queste immagini hanno permesso di identificare il responsabile, che nel frattempo era già salito a bordo di un volo diretto a Roma, ancora in attesa di decollare.
Non appena individuato, il 46enne è stato fermato direttamente sull’aereo dai poliziotti, che lo hanno confrontato con le prove. L’uomo ha ammesso il furto e ha restituito l’orologio alla vittima. Il 46enne è stato denunciato per furto aggravato e, grazie all’intervento delle forze dell’ordine, il proprietario ha potuto riottenere l’oggetto rubato, esprimendo sincera gratitudine verso gli agenti.
Cronaca
Catania | Truffatore seriale arrestato dopo una lunga caccia alle sue tracce
La Polizia di Stato di Catania ha messo fine a un’operazione di ricerca durata alcuni mesi, che ha portato alla denuncia di un 53enne catanese, accusato di truffa e reati connessi. Il soggetto, già noto alle forze dell’ordine per diversi precedenti penali, è stato arrestato dopo essere stato rintracciato dalla Squadra Volanti durante uno dei normali controlli del territorio, nei pressi di Piazza della Repubblica, nel pomeriggio.
L’uomo è stato fermato mentre si trovava alla guida di un’automobile, che successivamente è risultata essere priva di assicurazione, con la revisione scaduta e la patente non in regola. Ma quello che inizialmente sembrava essere un semplice controllo stradale si è rivelato l’inizio di una serie di accertamenti che hanno permesso di collegarlo a numerosi episodi di truffa a livello nazionale. Infatti, i successivi riscontri hanno evidenziato che il 53enne era ricercato dalle polizie di Trieste, Bologna, Taranto e Noventa Vicentina per il medesimo tipo di crimine.
Le indagini hanno confermato che l’uomo agiva secondo un modus operandi collaudato: telefonava alle sue vittime spacciandosi per un parente in difficoltà, chiedendo loro denaro con la scusa di una situazione urgente. Grazie a questo stratagemma, riusciva a convincere le persone a ricaricare somme che variavano dai 600 ai 1000 euro, versandole su un conto corrente e una carta prepagata intestati a lui.
A seguito di questi accertamenti, la Polizia ha potuto raccogliere prove sufficienti per procedere con la denuncia del 53enne per truffa. Inoltre, l’uomo dovrà rispondere anche delle violazioni al codice della strada, relative alla sua vettura non conforme alle normative. Ora, sarà l’Autorità Giudiziaria a decidere le sorti del truffatore seriale, che dovrà affrontare le conseguenze legali per i numerosi crimini commessi.
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