Cronaca
Napoli | Indagini e sequestri per danno patrimoniale all’Ospedale dei Colli
La Guardia di Finanza di Napoli, su mandato della Procura Regionale per la Campania della Corte dei conti, ha notificato un invito a dedurre a due persone ritenute responsabili di aver causato un danno patrimoniale significativo all’Azienda Ospedaliera dei Colli. Il provvedimento coinvolge l’ex direttore dell’Ufficio tecnico manutentivo dell’ospedale Cotugno di Napoli, accusato di aver favorito, tramite un sistema di frodi, il pagamento di lavori di ristrutturazione e manutenzione mai effettivamente eseguiti.
Il sistema delle frodi
L’inchiesta ha preso forma anche grazie a segnalazioni interne dall’Azienda Ospedaliera, in cui emergeva che diverse opere commissionate all’ospedale Cotugno erano in realtà fittizie. I lavori assegnati a due società, che risultavano prive di dipendenti e delle necessarie documentazioni di regolarità contributiva e sicurezza, sono stati pagati come se fossero stati realmente svolti. In realtà, queste aziende si sono rivelate essere delle “scatole vuote”, costituite esclusivamente per ricevere fondi per servizi mai prestati.
Secondo quanto appurato dagli inquirenti, l’ex direttore dell’Ufficio tecnico manutentivo ha gestito in modo fraudolento tutte le fasi degli appalti, dall’avvio delle gare alla dichiarazione finale di avvenuta esecuzione dei lavori, fino alla liquidazione dei pagamenti. Questa attività illecita sarebbe stata facilitata dalla presenza di un complice fidato, con il quale il funzionario gestiva tutte le procedure in modo da ottenere i fondi pubblici, poi trasferiti alle società coinvolte.
Il ruolo dei familiari e le misure di sequestro
Ulteriori dettagli emersi dalle indagini indicano che uno dei nipoti del principale indagato amministrava, di fatto, una delle società beneficiarie delle operazioni fraudolente. Questo legame familiare ha aggravato il quadro accusatorio, portando all’emissione di ulteriori misure restrittive. Oltre a notificare l’invito a dedurre, i finanzieri hanno sequestrato beni immobili per un valore complessivo di oltre 3,3 milioni di euro, tra cui due proprietà situate in provincia di Mantova, legate al principale indagato.
L’impegno delle autorità
Questo caso rappresenta un ulteriore esempio dell’impegno della Corte dei conti e della Guardia di Finanza nella lotta contro l’uso improprio dei fondi pubblici. L’indagine testimonia una strategia congiunta e coordinata per proteggere il patrimonio pubblico e assicurare la trasparenza e l’integrità della gestione delle risorse collettive.
Cronaca
Violava il divieto di avvicinamento: arrestato un 48enne evaso dai domiciliari
Un uomo di 48 anni, residente in provincia di Trento, è stato arrestato dai carabinieri di Malè e del nucleo radiomobile della compagnia di Cles, dopo aver violato più volte il divieto di avvicinamento alla moglie, disposto dall’autorità giudiziaria per tutelare la famiglia vittima di maltrattamenti. Il provvedimento, che gli impediva di avvicinarsi alla donna, era stato emesso per proteggere il nucleo familiare, ma l’uomo aveva ignorato ripetutamente le disposizioni.
In precedenza, l’uomo era finito in carcere e successivamente agli arresti domiciliari, da cui era evaso circa un anno fa. Nonostante fosse sottoposto a misure restrittive, aveva fatto ritorno nella zona, dove è stato rintracciato dai carabinieri mentre percorreva strade secondarie della Val di Sole.
I militari hanno eseguito il provvedimento di cattura e lo hanno arrestato, riportandolo in custodia. L’uomo dovrà ora rispondere delle violazioni delle misure cautelari e dei maltrattamenti precedentemente commessi. L’intervento dei carabinieri ha permesso di mettere fine a un periodo di evasione e di tutelare ulteriormente la vittima e i familiari coinvolti.
Cronaca
Scoperto un deposito di ordigni a Pozzuoli: arrestato un 24enne per detenzione illegale di materiale esplodente
Dopo le “bombe scudetto”, la “Kvara” e il “pallone di Maradona”, arriva a Napoli un’altra notizia shock legata al nome di un campione, ma questa volta non si parla di calcio. I carabinieri hanno infatti scoperto, durante un blitz a Pozzuoli, un ingente quantitativo di materiale esplodente. Nell’appartamento di un 24enne incensurato del posto, sono stati rinvenuti ben 486 ordigni illegali, con un peso complessivo di circa 50 chili.
L’individuo, arrestato con l’accusa di detenzione illegale di materiale esplodente, custodiva le bombe, le quali, secondo le prime indagini, avrebbero potuto essere utilizzate per scopi illeciti. L’operazione, avvenuta in seguito a specifiche indagini, ha scongiurato potenziali pericoli per la sicurezza pubblica.
Il 24enne è stato portato in carcere, mentre le forze dell’ordine continuano a indagare per determinare le origini e i destinatari di questi ordigni. Il sequestro di tali esplosivi dimostra l’efficacia del controllo del territorio e l’impegno delle autorità nel contrastare il traffico e la detenzione illegale di armi e materiale pericoloso.
Cronaca
Furto e uso indebito di carta di pagamento: denunciato un 19enne a Reggio Emilia
Un 19enne di Reggio Emilia è stato denunciato dai carabinieri della Stazione di Reggio Emilia Santa Croce con l’accusa di furto aggravato e indebito utilizzo di carte di pagamento. Il giovane è ritenuto responsabile di aver forzato la serratura della portiera lato guida di un’autovettura appartenente a una donna di 42 anni, per poi rubare una borsa contenente documenti e una carta Postepay.
Pochi minuti dopo, il 19enne avrebbe utilizzato la carta rubata per prelevare 50 euro da uno sportello ATM di Poste Italiane. La vittima, accortasi del furto, si è recata dai carabinieri per denunciare l’accaduto.
Le indagini, supportate dalle immagini delle telecamere di sorveglianza, hanno permesso ai militari di risalire all’autore del reato. Il giovane è stato denunciato alla Procura di Reggio Emilia, guidata dal Procuratore Calogero Gaetano Paci.
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