Cronaca
‘Ndrangheta a Lamezia Terme: dettagli “Operazione Artemis” (NOMI)
La mattina del 7 novembre 2024 ha visto l’esecuzione di un’importante operazione da parte dei Carabinieri del Comando Provinciale di Catanzaro, che, sotto la direzione della Procura Distrettuale Antimafia, ha portato all’arresto di 59 persone accusate di essere coinvolte in un vasto sistema criminale di stampo ‘ndranghetista attivo nei comuni di Lamezia Terme, Maida e Cortale, in Calabria. Il blitz, che ha coinvolto diverse località italiane, è il risultato di un’accurata indagine avviata nel novembre 2021 e coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro.
Gli indagati sono accusati di una serie di crimini gravi, tra cui associazione mafiosa, traffico di stupefacenti, estorsioni, concorrenza illecita e detenzione illegale di armi. L’inchiesta ha evidenziato la stretta connessione tra la famiglia Cracolici, una delle principali organizzazioni criminali della zona, e altre consorterie mafiose operanti tra Vibo Valentia e Lamezia Terme. La criminalità organizzata controllava, infatti, il traffico di marijuana e cocaina, nonché attività illegali legate allo sfruttamento delle risorse boschive.
Nel corso delle indagini, sono stati sequestrati circa 150 chilogrammi di marijuana, diverse dosi di cocaina e 3 pistole clandestine, con il relativo munizionamento. Inoltre, sono state scoperte cinque piantagioni di cannabis, per un totale di 4.600 piante sequestrate. La rete di spaccio gestita dal sodalizio criminale era ben organizzata e radicata, con collegamenti con altri gruppi mafiosi in Calabria e in altre regioni.
Un altro aspetto emerso dalle indagini è stato il coinvolgimento di due esponenti delle forze dell’ordine, accusati di aver fornito supporto al gruppo mafioso, compreso il favoreggiamento della produzione di marijuana. Inoltre, è stato documentato anche un tentativo di interferire con il corso di un processo tramite false testimonianze, al fine di ottenere l’assoluzione di uno degli arrestati.
Oltre agli arresti, il blitz ha visto l’esecuzione di numerosi sequestri e il fermo di 16 persone in flagranza di reato. L’inchiesta ha messo in luce non solo l’efficienza del sodalizio criminale, ma anche la sua capacità di infiltrarsi nel tessuto sociale ed economico del territorio, garantendo una continua espansione dei suoi traffici e la gestione di una rete di spacciatori.
Questo intervento segna un importante passo avanti nella lotta alla ‘ndrangheta, che continua a rappresentare una delle principali minacce per la sicurezza e l’economia delle regioni del Sud Italia.
G. V.
I Nomi degli indagati:
Giampiero Damiano Abbruzzese di Catanzaro
Mirella Abbruzzese di Catanzaro
Gianluca Adone (in carcere) di Lamezia Terme
Francesco Berlingeri di Catanzaro
Leonardo Berlingeri di Catanzaro
Walter Pio Carmelo Berlingeri di Catanzaro
Domenico Bertuca alias “Pilanca”di Cortale
Mariagrazia Bertuca (ai domiciliari) di Cortale
Bruno Bertucci (in carcere) di Cortale
Tommaso Boca (ai domiciliari) di Feroleto Antico
Bonaccorsi Futura di Lamezia Terme
Domenico Gian Luigi Bonali di Lamezia Terme
Simone Bonali di Lamezia Terme
Davide Buccafurno (in carcere) di Lamezia Terme
Marco Caligiuri di Nocera Terinese
Bruno Cappellano (in carcere) di Torino
Francesca Cappellano (in carcere) di Amato
Danilo Cappellano di Lamezia Terme
Pasquale Cappello (in carcere) di Lamezia Terme
Eduardo Caputo di Lamezia Terme
Mario Carchidi (in carcere) di San Pietro a Maida
Simone Caruso (in carcere) di Lamezia Terme
Jonnj Castanò di Cortale
Francesco Catalano (in carcere) di Cortale
Domenico Cerra (ai domiciliari) di Lamezia Terme
Antonio Cimino (in carcere) di Lamezia Terme
Francesco Cimino (in carcere) di Lamezia Terme
Salvatore Cimino (in carcere) di Lamezia Terme
Daniel Costa (in carcere) di Maida
Alfredo Cracolici (in carcere) di Pianopoli
Domenico Cracolici, detto “Mimmo” (in carcere) di Cortale
Giuseppe Cracolici (in carcere) di Cortale
Giuseppe Cracolici (in carcere) di Maida
Loredana Cracolici detta “Lory” (in carcere) di Maida
Mario Cracolici (in carcere) di Maida
Matteo Cracolici (in carcere) di Cortale
Renato Cracolici (in carcere) di Maida
Michelangelo Gabriele Cunsolo (in carcere) di Lamezia Terme
Luigi Cutrì (in carcere) di Rosarno
Rocco David alias “Ndi Ndi” (in carcere) di Cortale
Giovanbattista De Sarro di Lamezia Terme
Pietro Di Fazio di Lamezia Terme
Antonella De Vito (ai domiciliari) di Lamezia Terme
Filadelfio Fedele alias “Delfino” di Lamezia Terme
Emmanuel Fiorino (ai domiciliari) di Lamezia Terme
Vincenzo Antonio Fundoni (ai domiciliari) di San Pietro a Maida
Antonio Giampà alias “Mongoletto” (in carcere) di Lamezia Terme
Giovanna Giampà di Lamezia Terme
Antonio Guadagnuolo (in carcere) di Lamezia Terme
Alessandro Guerrieri alias “Pistacchio” (in carcere) di Lamezia Terme
Salvatore Iannelli detto “Puzzella” (in carcere) di Lamezia Terme
Tommaso Manfreda (in carcere) di Mesoraca
Salvatore Mascaro di Lamezia Terme
Moreno Mastrantuono (in carcere) di Cortale
Antonio Mauro (in carcere) di Maida
Renato Mazza (in carcere) di San Pietro a Maida
Alessandro Mazzei di Lamezia Terme
Francesco Messina (in carcere) di Rosarno
Andrea Molea (ai domiciliari) di Cortale
Gianluca Nicolosi (in carcere) di Lamezia Terme
Antonio Pagliuso di Lamezia Terme
Francesco Paolillo (in carcere) di Rosarno
Antonio Piccolo di Lamezia Terme
Antonio Pulice (in carcere) di Lamezia Terme
Emmanuel Pulice (in carcere) di Lamezia Terme
Marcello Pulice (in carcere) di Lamezia Terme
Vincenzo Pulice (in carcere) di Maida
Bruno Regio di Lamezia Terme
Alessandro Ruga (in carcere) di Catanzaro
Antonino Saffioti (in carcere) di Rosarno
Giuseppe Saffioti (in carcere) di Rosarno
Carlo Schipani di Lamezia Terme
Giuseppe Schipani (in carcere) di Mesoraca
Antonio Scicchitano (in carcere) di Girifalco
Serenella Secchi (ai domiciliari) di Lamezia Terme
Luigi Serena (in carcere) di San Pietro in Casale
Danilo Serratore alias “Pigiamino” (ai domiciliari) di Curinga
Massimo Stella (in carcere) di Lamezia Terme
Giovambattista Suppa (in carcere) di Cortale
Antonio Talarico, 50 anni (in carcere) di Lamezia Terme
Antonio Torcasio alias “Gnaffi” di Lamezia Terme
Francesco Torcasio (in carcere) di Lamezia Terme
Fabio Vescio (in carcere) di Lamezia Terme
Salvatore Zungri (in carcere) di Rizziconi
Cronaca
Montecassiano (MC) | Incendio in un appartamento: intervento dei vigili del fuoco
Un incendio ha colpito un appartamento a Montecassiano, nella zona di Piazza XX Settembre, intorno alle 11 del mattino. Il rogo si è sviluppato all’interno della cucina di un’abitazione situata al piano terra di una palazzina di due piani. La squadra dei vigili del fuoco di Macerata è prontamente intervenuta sul posto con due autobotti e l’autoscala, per domare le fiamme e garantire la sicurezza dell’edificio.
Gli operatori dei vigili del fuoco hanno lavorato per estinguere il fuoco e mettere in sicurezza l’abitazione, che al momento non è più utilizzabile. Fortunatamente, non sono stati segnalati feriti. Tuttavia, l’incendio ha causato danni significativi, rendendo l’appartamento inagibile. I pompieri, dopo aver contenuto il rogo, hanno proseguito con le operazioni di verifica per escludere rischi ulteriori.
Le cause che hanno scatenato l’incendio sono ancora in fase di accertamento. La rapidità dell’intervento dei vigili del fuoco ha evitato che il fuoco si propagasse ad altre parti dell’edificio o ad altri appartamenti. L’incidente ha comunque causato apprensione tra i residenti della zona, ma le forze dell’ordine hanno gestito la situazione in modo efficace, garantendo la sicurezza e limitando i disagi per la comunità.
Cronaca
Pavia | Fallimento Moreschi: sequestrate oltre 11.500 paia di scarpe e 1000 tomaie contraffatte
La Guardia di Finanza di Vigevano, su disposizione della Procura della Repubblica di Pavia, ha eseguito un’importante operazione contro la contraffazione del noto marchio di calzature Moreschi, sequestrando oltre 11.500 paia di scarpe e circa 1000 tomaie, pronte per essere messe sul mercato.
L’intervento, scaturito da un decreto di perquisizione e sequestro, ha coinvolto sei aziende dislocate in diverse regioni italiane, tra cui Veneto, Toscana, Emilia Romagna e Marche. Gli accertamenti condotti dagli inquirenti hanno evidenziato che i calzaturifici coinvolti avevano prodotto o stavano per produrre beni recanti il marchio Moreschi, destinati a essere venduti illegalmente all’estero, grazie anche a una logistica che prevedeva il coinvolgimento di una sede in Svizzera.
Al momento, il procedimento penale si trova ancora nella fase delle indagini preliminari, e le responsabilità degli autori dei reati verranno definite solo con una sentenza irrevocabile. Questa operazione si inserisce in un più ampio quadro di attività della Guardia di Finanza contro la contraffazione e la tutela della proprietà intellettuale.
Cronaca
Trento | Arresto per spaccio di cocaina: giovane moldavo fermato dalla polizia
La Polizia di Stato di Trento ha portato avanti un’importante operazione di contrasto al traffico di sostanze stupefacenti, arrestando nella notte tra il 7 e l’8 novembre un 26enne di origini moldave, già noto alle forze dell’ordine per reati contro il patrimonio e la persona. L’uomo è stato fermato mentre si trovava a bordo di un’auto con altre quattro persone, tutte con precedenti penali.
L’intervento è stato effettuato nei pressi di Piazza Venezia, dove gli agenti della Squadra Volante, durante i normali controlli del territorio, hanno notato un comportamento sospetto da parte del giovane. Alla vista degli agenti, infatti, il moldavo ha cercato di nascondere una busta trasparente sotto il sedile, contenente circa 20 grammi di cocaina.
Successivamente, durante la perquisizione dell’auto, sono stati rinvenuti un bilancino di precisione e una somma di 995 euro in contante, verosimilmente frutto dell’attività di spaccio. Gli agenti hanno esteso la perquisizione all’abitazione dell’individuo, dove sono stati trovati ulteriori 25 grammi di cocaina e materiale per il confezionamento, come buste in cellophane.
Il giovane è stato arrestato con l’accusa di detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio. Dopo essere stato portato davanti al giudice per l’udienza di direttissima, l’arresto è stato convalidato e nei suoi confronti è stata disposta la misura cautelare degli arresti domiciliari. L’operazione evidenzia ancora una volta l’impegno delle forze dell’ordine nel contrasto al narcotraffico e nella tutela della sicurezza cittadina.
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