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Cronaca

Gioiosa Ionica (RC) | Cancellini chiusi alla scuola Don Minzoni: disagio e pericolo per studenti e docenti

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Da settimane i cancelli principali della Scuola Don Minzoni di Gioiosa Ionica sono chiusi, costringendo studenti, docenti e genitori a utilizzare un percorso alternativo, ma decisamente rischioso. L’accesso secondario, che permette l’ingresso e l’uscita dall’edificio, è situato sul retro e presenta un terreno dissestato, con ghiaia, pietre di varie dimensioni e, in alcuni casi, fango che si forma con le piogge. Questa condizione rende estremamente difficile e pericoloso il passaggio, creando un rischio significativo di cadute, tanto per i bambini quanto per gli adulti.

Il problema, evidenziato anche dai genitori e dai docenti, riguarda soprattutto la sicurezza. L’area non solo è inadeguata per il transito quotidiano degli utenti della scuola, ma con l’arrivo della stagione invernale le condizioni potrebbero solo peggiorare. La possibilità che il percorso si trasformi in un vero e proprio pantano, in caso di piogge abbondanti, aumenta notevolmente i rischi di incidenti. Inoltre, l’assenza di ripari o strutture che possano proteggere gli studenti e il personale scolastico dalle intemperie rende la situazione ancora più critica.

La comunità di Gioiosa Ionica ha sollevato numerose preoccupazioni in merito alla questione, chiedendo interventi urgenti all’Amministrazione comunale. I genitori, in particolare, hanno manifestato il loro disappunto per la chiusura dei cancelli principali e per l’impossibilità di utilizzare una via sicura per entrare nell’edificio scolastico. Nonostante le sollecitazioni, però, ad oggi non sono stati presi provvedimenti concreti.

Il gruppo di minoranza consiliare ha denunciato quella che viene percepita come una mancanza di attenzione da parte dell’Amministrazione. Secondo i consiglieri, l’inerzia rispetto a una situazione che riguarda la sicurezza di bambini e insegnanti è un segno di disinteresse, che rischia di compromettere ulteriormente la qualità della vita scolastica. In assenza di soluzioni, la comunità locale si trova ad affrontare una situazione insostenibile, con rischi tangibili per la sicurezza di tutti coloro che frequentano la scuola.

La minoranza ha chiesto un intervento rapido e risolutivo da parte del Comune, affinché si possa garantire un accesso sicuro e adeguato alla Scuola Don Minzoni, che torni a essere un luogo protetto e sicuro per i suoi alunni e il personale docente. La speranza è che si possano trovare soluzioni tempestive per risolvere un problema che, se trascurato, potrebbe avere gravi conseguenze per la comunità.

Cronaca

Aggressione a capotreno sulla Milano-Mortara: passeggero aggredisce la donna per una sigaretta

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Un episodio di violenza ha avuto luogo ieri sera su un treno della linea Milano-Mortara, quando una capotreno di 48 anni è stata aggredita da un passeggero. La donna, mentre il convoglio si stava avvicinando alla stazione di Mortara, ha chiesto cortesemente a un giovane di spegnere una sigaretta, ma la sua richiesta è stata respinta in modo sgarbato. Il passeggero, di origini nordafricane, ha reagito con violenza, colpendo la capotreno con degli schiaffi.

La situazione è degenerata rapidamente e la donna ha immediatamente allertato i carabinieri chiamando il 112. Nonostante l’intervento tempestivo delle forze dell’ordine, l’aggressore è riuscito a scendere dal treno e a fuggire prima dell’arrivo dei carabinieri, che sono intervenuti alla stazione di Mortara.

Le indagini sono in corso per identificare l’aggressore, mentre l’episodio solleva preoccupazioni sul tema della sicurezza sui mezzi pubblici, dove già da tempo si registrano episodi di violenza nei confronti di lavoratori del settore.

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Cronaca

Sequestro di beni per oltre 7 milioni di euro a Rimini: operazione contro la criminalità organizzata

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I Finanzieri del Comando Provinciale di Rimini hanno eseguito un importante sequestro patrimoniale nei confronti di un individuo italiano, residente stabilmente nella provincia di Rimini, applicando la normativa antimafia. Il sequestro riguarda porzioni di 4 immobili e 20 terreni, situati tra le province di Rimini e Pesaro-Urbino, con un valore complessivo di oltre 7 milioni e mezzo di euro.

Il provvedimento è stato emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Rimini, su proposta della Procura della Repubblica. Il tribunale ha ritenuto che l’uomo, condannato in passato per reati come bancarotta fraudolenta e con pendenti accuse di dichiarazioni fraudolente e utilizzo di fatture false, avesse accumulato il suo patrimonio in modo illecito. Le indagini hanno rivelato una marcata sproporzione tra i redditi dichiarati e il valore dei beni in suo possesso, suggerendo che gran parte delle sue risorse derivassero da attività criminali.

Il destinatario del sequestro è stato più volte condannato per reati finanziari e, a seguito delle indagini condotte dalla Polizia Economico-Finanziaria, è emersa una significativa disponibilità di beni, tra cui immobili e aziende, ben al di sopra delle sue dichiarazioni fiscali. Nel 2022 e nel 2023, le Fiamme Gialle avevano già confiscato un patrimonio di circa 14,2 milioni di euro a suo carico, con sentenze divenute irrevocabili.

Il sequestro attuale, oltre a rappresentare un importante passo nel contrasto alla criminalità organizzata, ha anche un valore simbolico e sociale. Restituendo questi beni alla collettività, si compie un’azione di recupero delle ricchezze illecite accumulate, a beneficio della società. I beni sequestrati sono ora stati affidati a un amministratore giudiziario, nominato dal Tribunale di Rimini.

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Cronaca

Scoperto laboratorio di produzione di eroina ad Ordona: arrestati due responsabili e sequestrati 14 kg di droga

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La Guardia di Finanza di Foggia ha effettuato un’importante operazione contro il traffico di droga, scoprendo un laboratorio clandestino destinato alla produzione di eroina nell’agro di Ordona. L’intervento, che ha portato all’arresto di due uomini, ha permesso di sequestrare 14 chilogrammi di sostanza stupefacente pronta per essere immessa nel mercato illegale, nonché una somma di circa 100.000 euro, trovata in contante.

L’indagine è il frutto di un’attenta attività di monitoraggio e controllo sul territorio da parte dei militari del Gruppo di Foggia. Durante i loro servizi, i finanzieri avevano notato movimenti sospetti da parte di alcuni individui, il che li ha portati a concentrare l’attenzione su una casa di campagna situata nella zona di Ordona. I sospetti si sono rivelati fondati quando, una volta entrati nell’edificio, le forze dell’ordine hanno scoperto che era stata allestita una vera e propria struttura per il taglio, la cottura e il confezionamento dell’eroina.

Nel laboratorio clandestino, i finanzieri hanno trovato attrezzature professionali, tra cui un miscelatore, un forno per la cottura della sostanza e una pressa per confezionare l’eroina in panetti. Questo materiale, utilizzato per rendere la droga pronta per essere venduta, ha permesso di smascherare un’attività illecita ben organizzata.

I due arrestati, che sono stati immediatamente portati presso la casa circondariale di Foggia, risponderanno di vari reati, tra cui produzione e traffico di sostanze stupefacenti. L’operazione evidenzia l’efficacia del controllo economico del territorio da parte della Guardia di Finanza, impegnata in una lotta costante contro il crimine organizzato e il traffico di droga.

Il sequestro di 14 kg di eroina, una quantità considerevole che avrebbe alimentato il mercato illecito, rappresenta un successo significativo per le forze dell’ordine, che continuano a monitorare e contrastare le attività criminali nel territorio di Foggia e provincia.

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