In un’operazione condotta dai militari della Guardia di Finanza di Messina, è stato eseguito un significativo sequestro di beni, disposto dal Tribunale di Palmi su richiesta della Procura della Repubblica. Il provvedimento ha colpito un noto pluripregiudicato originario di Messina, con numerose condanne per reati gravi, tra cui rapina, traffico di stupefacenti, estorsione e possesso illegale di armi.

L’indagine economico-patrimoniale è stata avviata per individuare e bloccare i beni accumulati dall’indagato attraverso attività illecite, approfittando della possibilità di confisca per sproporzione, prevista dall’articolo 240 bis del codice penale. L’analisi ha portato alla luce un patrimonio di quasi 400.000 euro, comprensivo di diversi immobili, autovetture e conti finanziari, ritenuti frutto di proventi criminali. Gli investigatori hanno esteso la ricostruzione patrimoniale anche ai familiari del pregiudicato, rilevando acquisti di beni immobili e disponibilità finanziarie che non trovavano giustificazione economica lecita.

A Reggio Calabria, i Carabinieri sono intervenuti in seguito alla denuncia di una donna ucraina di 29 anni, che ha riferito di essere vittima di gravi abusi da parte del compagno, un uomo di origine georgiana. L’episodio si è verificato all’interno di un parcheggio, dove la donna ha richiesto aiuto alle forze dell’ordine, raccontando delle frequenti minacce e aggressioni subite.

La pattuglia intervenuta ha immediatamente portato la donna e il figlio minore della coppia in un luogo sicuro, per garantirne la protezione e ridurre i rischi di ulteriori episodi violenti. Nonostante le misure prese, la donna ha successivamente deciso di fare ritorno nella propria abitazione, scelta che ha portato i Carabinieri a intensificare il monitoraggio della situazione.

Durante un controllo presso l’abitazione della coppia, gli agenti hanno assistito a nuove minacce da parte dell’uomo nei confronti della compagna. A seguito di questi comportamenti, giudicati pericolosi e aggressivi, è scattato l’arresto dell’uomo, che è stato poi trasferito nel carcere di Arghillà. Qui rimarrà a disposizione dell’Autorità Giudiziaria per approfondimenti sul caso.