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Cronaca

Mafia, condanna a 11 anni per la maestra legata a Messina Denaro, accusata di associazione mafiosa

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Laura Bonafede, un’insegnante di Campobello di Mazara e figlia di un noto capo mafioso locale, è stata condannata a 11 anni e 4 mesi di reclusione per associazione mafiosa dal gup di Palermo, Paolo Magro. La sentenza è arrivata al termine di un processo con rito abbreviato, durante il quale i pm avevano richiesto per la donna una pena di 15 anni.

Bonafede era inizialmente accusata di favoreggiamento, ma l’accusa è stata poi aggravata a quella di associazione mafiosa per il presunto supporto offerto al boss Matteo Messina Denaro durante la sua latitanza. Le indagini hanno rilevato la presenza di un legame profondo tra i due, supportato da scambi di comunicazioni e incontri documentati, fino a poco prima della cattura del capo mafioso. Secondo le autorità, l’insegnante avrebbe mantenuto attivi i contatti del boss con altri affiliati, favorendo così la sua rete di protezione.

Durante il processo, Bonafede ha negato di aver fatto parte di Cosa Nostra e ha fornito una versione alternativa dei fatti. Ha dichiarato di non aver mai vissuto con Messina Denaro, sostenendo di essere rimasta sempre a casa con la madre. Ha descritto la sua relazione con il boss come un’amicizia di lunga data, risalente all’infanzia e basata sul legame tra Messina Denaro e suo padre. La difesa ha tentato di rappresentare la donna come un’amica che aveva ricevuto supporto nei momenti difficili, senza coinvolgimenti nella struttura mafiosa. Tuttavia, il giudice ha ritenuto sufficienti le prove per riconoscerle un ruolo attivo in Cosa Nostra.

Questa condanna rappresenta un altro colpo al clan, aggiungendosi al processo che ha portato all’arresto e alla condanna di diversi affiliati e persone legate alla rete del boss.

Cronaca

Scoperto arsenale legato alla Curva Nord dell’Inter a Cambiago: pistole, kalashnikov e bombe a mano sequestrati

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Un’importante operazione della Polizia di Stato ha portato alla scoperta di un deposito di armi a Cambiago, in provincia di Milano. L’arsenale, che si ritiene essere collegato alla Curva Nord dell’Inter, è stato individuato grazie a un’indagine su un ultras noto per i suoi legami con Andrea Beretta, un altro capo ultrà nerazzurro attualmente in carcere per l’omicidio di Antonio Bellocco, un altro leader della stessa curva.

Nel capannone sequestrato, gli agenti hanno rinvenuto un consistente arsenale composto da pistole, kalashnikov, bombe a mano e numerosi proiettili. Secondo quanto riportato da fonti investigative, la scoperta è avvenuta nella notte, quando la polizia ha seguito una traccia che collegava l’immobile a Beretta, anche se il capannone era effettivamente nella disponibilità di un altro ultras a lui vicino.

L’operazione fa parte di un’ampia indagine sulla criminalità organizzata legata agli ultras e sulla gestione delle armi da parte di gruppi estremisti legati al tifo calcistico. L’arresto di Beretta e la scoperta dell’arsenale rappresentano un passo importante nella lotta contro la violenza negli stadi e nei gruppi organizzati.

Gli inquirenti continuano a indagare per capire se ci siano altri depositi di armi o collegamenti con gruppi criminali più ampi. La situazione resta sotto stretta osservazione, con particolare attenzione alla gestione delle curve calcistiche in Italia, sempre più spesso al centro di attività illecite.

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Cronaca

Panico a bordo del volo Ryanair Torino-Lamezia: Interruzione delle comunicazioni e giri a vuoto

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ADN24

Un increscioso episodio ha coinvolto i passeggeri del volo Ryanair FR937 in partenza da Torino Caselle con destinazione Lamezia Terme, nella mattinata di mercoledì 20 novembre. Subito dopo il decollo, il velivolo ha iniziato a compiere numerosi giri a vuoto sulla città di Torino, causando un generale stato di preoccupazione a bordo. Durante la manovra, che ha durato circa mezz’ora, i passeggeri hanno incontrato turbolenze e vuoti d’aria che hanno aumentato il malessere fisico e psicologico a bordo. Paura, vomito e pianti sono stati solo alcuni dei disagi segnalati dai viaggiatori.

L’incertezza sulla situazione ha peggiorato il panico, con i passeggeri che, guardando fuori dai finestrini, hanno continuato a vedere le Alpi, segno che l’aereo non stava proseguendo sulla rotta prevista. Dopo un lungo periodo di ansia, il comandante ha finalmente informato i passeggeri che, poco dopo il decollo, erano stati persi i contatti tra la cabina di pilotaggio e la torre di controllo. Secondo le procedure di sicurezza, questo ha reso necessario l’interruzione del viaggio, ma non era possibile decidere autonomamente dove atterrare. Dopo aver atteso il ripristino delle comunicazioni, il pilota ha infine deciso di fare ritorno all’aeroporto di Torino.

Dopo le necessarie verifiche di sicurezza, il volo è stato riprogrammato per le 11:00. Tuttavia, molti passeggeri hanno manifestato il loro disappunto per i disguidi subiti, con una ventina di persone che hanno deciso di non imbarcarsi sul volo successivo, optando per altri mezzi di trasporto per raggiungere la Calabria.

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Cronaca

Allarme a Londra: Evacuata la stazione di Euston per pacco sospetto

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Un nuovo allarme ha scosso Londra nella giornata di oggi, quando la stazione di Euston, una delle principali della capitale, è stata evacuata a causa del ritrovamento di un pacco sospetto. La notizia è stata riportata dalla radio Lbc, che ha riferito che la polizia metropolitana ha istituito cordoni di sicurezza intorno all’area per precauzione mentre gli agenti indagano sul contenuto del pacco.

La Metropolitan Police, attraverso un comunicato diffuso sui social, ha confermato l’incidente e rassicurato il pubblico, dichiarando che le operazioni sono in corso per verificare la natura del pacco. “Siamo a conoscenza di segnalazioni online riguardanti un incidente nelle vicinanze della stazione di Euston. Sono stati istituiti cordoni di polizia a scopo precauzionale mentre gli agenti indagano”, ha scritto la polizia su X (ex Twitter).

La situazione ha causato disagi al traffico ferroviario e ai passeggeri, ma al momento non sono stati riportati danni o feriti. Le forze dell’ordine hanno invitato la cittadinanza a evitare la zona mentre proseguono le verifiche.

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