Cronaca
Omicidio a San Sebastiano al Vesuvio: la confessione del 17enne e il riferimento di Geolier
Un tragico episodio ha colpito San Sebastiano al Vesuvio, dove un giovane di 19 anni, Santo Romano, è stato ucciso nella notte di sabato. La drammatica confessione del presunto assassino, un ragazzo di 17 anni, ha aggiunto ulteriore dolore a un già complesso contesto di violenza giovanile.
Dopo un iniziale tentativo di negare le sue responsabilità, il giovane ha finalmente ammesso di essere l’autore del delitto. In un’interrogazione presso la Procura dei Minori, ha rivelato di aver acquistato l’arma utilizzata nell’omicidio in un campo rom. Le accuse a suo carico sono gravi: omicidio, porto e detenzione di armi, oltre a violazioni riguardanti la droga. Durante il sequestro della vettura da cui ha sparato, sono stati trovati anche 3,4 grammi di marijuana e un bilancino di precisione, aggiungendo un ulteriore strato di preoccupazione alla sua già complicata situazione legale.
Il ragazzo, proveniente dal quartiere di Barra, era già noto alle forze dell’ordine per precedenti legati alla droga e ora si trova in un centro di prima accoglienza, in attesa di ulteriori sviluppi legali.
La morte di Santo Romano ha scosso la comunità locale e ha richiamato l’attenzione di figure pubbliche come il rapper Geolier, un artista di riferimento per i giovani napoletani. Con un messaggio semplice ma potente, condiviso attraverso una storia su Instagram, Geolier ha esortato alla riflessione e all’azione, scrivendo “Basta” su uno sfondo nero, esprimendo così il suo dissenso verso la violenza e l’illegalità che permeano la vita di molti giovani nella sua città.
Questo tragico episodio evidenzia ancora una volta la necessità di affrontare le problematiche giovanili legate alla violenza e alla criminalità, e sottolinea l’importanza del dialogo e della prevenzione nelle comunità, specialmente in contesti vulnerabili.
Cronaca
Verona | Arrestato un uomo ricercato dalla Germania per reati contro il patrimonio
All’aeroporto Valerio Catullo di Verona, la Polizia di Stato ha arrestato un uomo di 31 anni, cittadino albanese, sul quale pendeva un mandato di cattura europeo emesso dalle autorità tedesche. L’uomo, appena atterrato con un volo proveniente da Tirana, è stato fermato durante i controlli di frontiera, dove gli agenti hanno scoperto il provvedimento restrittivo a suo carico.
La richiesta di arresto proveniva da Amburgo, dove l’indagato è sospettato di far parte di una rete criminale specializzata in furti con scasso in appartamenti. Dopo l’identificazione e gli accertamenti documentali, è stato trasferito in un centro di detenzione a Verona, in attesa delle decisioni delle autorità giudiziarie italiane e della possibile estradizione verso la Germania.
Questo arresto evidenzia l’efficacia della collaborazione tra forze di polizia europee, che consente il controllo e il fermo di persone ricercate anche in territori diversi da quello d’origine, aumentando così la sicurezza internazionale.
Cronaca
Taranto | Spaccio di cocaina ed eroina ai Tamburi: arrestato un pregiudicato 48enne
Cronaca
Trieste | Due arresti per traffico di stupefacenti
Trieste, due giovani sono stati arrestati dalla Polizia di Stato nell’ambito di un’operazione contro il traffico di sostanze stupefacenti. Si tratta di un uomo di 34 anni di origine indiana e di un pakistano di 18 anni, entrambi regolarmente presenti in Italia.
L’operazione è stata il risultato di un’accurata indagine condotta dalla Squadra Mobile della Questura, durata diversi mesi, finalizzata a combattere il fenomeno dello spaccio. Grazie a pedinamenti, attività di osservazione e accertamenti tecnici, gli agenti sono riusciti a smascherare una rete di spaccio attiva in città.
Durante le indagini, sono state documentate numerose cessioni di droga, evidenziando l’ampia portata dell’attività illecita gestita dai due arrestati. Un ruolo chiave era ricoperto dal 34enne, il quale gestiva un’attività commerciale come copertura, ricevendo le richieste di acquisto, mentre il giovane pakistano si occupava delle consegne.
L’intervento della polizia ha portato alla perquisizione delle abitazioni dei sospetti e dei locali commerciali utilizzati per l’attività illecita. Qui, gli agenti hanno rinvenuto circa 800 grammi di hashish e una somma significativa di denaro. Dopo gli arresti, entrambi sono stati portati presso la Casa Circondariale di Trieste, a disposizione delle autorità giudiziarie. L’operazione rappresenta un importante passo avanti nella lotta contro il traffico di droga nella regione.
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