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Tecnologia

Grok può analizzare le radiografie, ma non è una buona idea

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Recentemente, Elon Musk ha annunciato che Grok, il chatbot sviluppato da xAI, è ora in grado di analizzare immagini mediche come radiografie e risonanze magnetiche. Questo sviluppo è stato comunicato attraverso un tweet in cui Musk incoraggiava gli utenti a testare le capacità di Grok, promettendo che l’AI diventerà sempre più precisa nel tempo. Tuttavia, l’invito di Musk solleva interrogativi significativi sulla sicurezza e sull’affidabilità di questo tipo di analisi.

Sebbene la tecnologia dell’intelligenza artificiale stia progredendo rapidamente e possa offrire supporto al personale medico, la proposta di utilizzare un chatbot generico per diagnosi mediche è controversa. Esperti del settore hanno messo in guardia contro l’idea di sostituire il giudizio umano con un sistema automatizzato, soprattutto considerando che Grok ha mostrato incertezze significative nel riconoscere condizioni gravi come la tubercolosi o il cancro al seno.

Inoltre, c’è preoccupazione per la privacy degli utenti. Musk ha già dichiarato di utilizzare i dati degli utenti di X per addestrare il suo chatbot, il che solleva dubbi su come vengano gestite le informazioni sensibili. In questo contesto, si pone un’importante questione: l’uso di Grok per analizzare le radiografie non è solo prematuro, ma potrebbe anche comportare rischi significativi.

Nonostante l’entusiasmo di alcuni utenti, che lodano le potenzialità di Grok, è fondamentale ricordare che il chatbot non può sostituire un professionista sanitario. La cautela è d’obbligo, e si consiglia di consultare sempre un medico qualificato per qualsiasi questione di salute. L’AI può certamente contribuire al miglioramento delle diagnosi, ma deve essere utilizzata come strumento di supporto, non come sostituto dell’abilità umana e del giudizio esperto.

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L’Inno di Mameli rivive con l’Intelligenza Artificiale al Museo del Risorgimento

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Il Museo del Risorgimento di Genova si arricchisce di un’esperienza innovativa che unisce tradizione e tecnologia: una stanza dedicata all’inno di Mameli, dove l’intelligenza artificiale reinterpreta il celebre canto patriottico in modo interattivo e coinvolgente. Questo progetto mira a trasmettere i valori risorgimentali in chiave moderna, offrendo ai visitatori un approccio immersivo.

Parallelamente, alcuni licei genovesi collaborano per formare gli studenti come guide del museo, creando un percorso educativo multilivello. I giovani diventano protagonisti, guidando coetanei e ragazzi più piccoli, approfondendo storia e scienza. Questo metodo rafforza il legame con il patrimonio culturale locale.

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Tecnologia

L’Italia introduce i documenti digitali sull’app IO

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ADN24

La digitalizzazione dei documenti personali è finalmente realtà in Italia grazie all’app IO. Una nuova funzione permette ai cittadini di caricare la patente di guida, la tessera sanitaria e altri documenti importanti sul proprio smartphone. Questa innovazione offre una soluzione comoda e sicura, mantenendo le versioni fisiche al riparo da smarrimenti o danni.

L’accesso ai documenti digitali è garantito tramite SPID o Carta d’identità elettronica (CIE), assicurando che solo gli utenti autenticati possano utilizzarli. Per ora, la patente digitale è valida solo per i controlli sul territorio italiano, mentre la tessera sanitaria può essere usata per accedere ai servizi del SSN e per richieste di rimborso all’interno dell’UE.

La nuova funzione sarà implementata gradualmente: dai primi test con 50.000 utenti a ottobre, si arriverà a un rilascio completo per tutti gli utenti dell’app IO entro dicembre. Questa iniziativa rappresenta un passo importante verso la semplificazione burocratica e l’inclusione digitale in linea con le normative sulla privacy e la sicurezza.

Una svolta che facilita la vita quotidiana e pone l’Italia tra i pionieri dell’innovazione amministrativa in Europa.

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Tecnologia

Android 16 Beta rivela nuove funzioni: Gemini e l’API “App Functions” per un’IA più potente

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ADN24

Il 19 novembre, Google ha rilasciato con settimane di anticipo la prima beta per sviluppatori di Android 16, suscitando subito un grande interesse tra esperti e sviluppatori. Tra le novità scoperte, spicca la presenza di un’API chiamata “app functions”, destinata a potenziare il sistema operativo grazie all’integrazione dell’assistente digitale Gemini.

Stando a quanto riportato dal giornalista Mishaal Rahman di Android Authority, la novità principale di Android 16 è rappresentata proprio da questa API, che permetterà a Gemini di eseguire azioni all’interno delle app di sistema e di terze parti, separandosi dal codice di base del sistema operativo. In pratica, Gemini sarà in grado di agire su applicazioni di qualsiasi tipo, aprendo nuove possibilità per l’integrazione tra l’IA e l’ecosistema di app Android.

L’API “app functions” permette agli sviluppatori di configurare alcune azioni delle loro app come eseguibili dall’IA. Questo significa che, tramite Gemini, sarà possibile, ad esempio, ordinare cibo, chiamare un taxi o avviare un livestreaming, tutto tramite comandi vocali o altre interazioni naturali con l’assistente. Le funzioni delle app verranno quindi incluse in un elenco di azioni che Gemini potrà eseguire su richiesta dell’utente, migliorando l’esperienza di utilizzo del dispositivo Android.

Questa mossa di Google segue l’orientamento già anticipato da Apple con iOS 18, previsto per il 2025, dove Siri sarà potenziato dall’intelligenza artificiale per svolgere azioni simili, come aprire e interagire con app di terze parti. Con l’introduzione di Gemini e dell’API “app functions”, Android 16 potrebbe dare una risposta al concorrente di Cupertino, mantenendo la leadership nell’integrazione tra AI e app di terze parti.

In sintesi, Android 16 punta su Gemini per diventare un assistente digitale completo, capace di svolgere compiti complessi e utili all’interno di un ecosistema più ampio di applicazioni, rendendo l’interazione con il dispositivo ancora più fluida e potente.

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