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Cronaca

Discariche abusive a Napoli: intervento della procura per la tutela dell’ambiente

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L’impegno della Procura della Repubblica di Napoli nella salvaguardia dell’ambiente e della salute pubblica continua a dare frutti. Recentemente, grazie a segnalazioni dettagliate e a un’operazione congiunta tra la Sezione Aerea della Guardia di Finanza e tecnici dell’ARAPC, sono emerse discariche abusive nel centro storico e in aree panoramiche della città.

In particolare, nel cuore di Napoli, all’interno di antiche cavità tufacee, sono stati rinvenuti rifiuti speciali pericolosi, tra cui un notevole quantitativo di fibrocemento contenente amianto. Questo intervento ha evidenziato come le pratiche di smaltimento illegale continuino a minacciare l’integrità ambientale della zona, specialmente in quartieri ad alta densità abitativa.

Un secondo sequestro ha riguardato un’area sulla discesa di Marechiaro, nota per la sua bellezza paesaggistica. Qui, un proprietario ha realizzato opere edilizie abusive e ha smaltito rifiuti in modo non conforme alle normative, compromettendo ulteriormente la sicurezza e la salute pubblica. Queste operazioni, condotte sotto la direzione del Procuratore Nicola Gratteri, rappresentano un passo significativo nella lotta contro il degrado ambientale e l’illegalità.

L’azione della Procura non solo mira a ripristinare la legalità, ma anche a preservare il patrimonio naturale di Napoli, dimostrando un costante impegno nella tutela del territorio e della salute dei cittadini.

Cronaca

Roma | Minaccia l’ex compagna con una siringa: arrestato un 25enne

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ADN24

I Carabinieri della Stazione di Roma La Storta hanno arrestato un 25enne romano, già noto alle forze dell’ordine, accusato di maltrattamenti in famiglia e atti persecutori nei confronti della ex compagna. L’intervento è avvenuto dopo una chiamata al 112 da parte della donna, visibilmente scossa, che ha denunciato una grave aggressione.

194 chiamate e minacce di morte

La vittima, in stato di gravidanza, ha raccontato agli agenti che l’ex compagno, nel tentativo di riallacciare i rapporti, l’aveva contattata ben 194 volte. L’episodio più grave si è verificato quando il giovane l’ha minacciata di morte con una siringa, mentre si trovavano all’interno della sua automobile.

Arresto e misure cautelari

Dopo aver raccolto elementi considerati sufficienti per l’arresto, i Carabinieri, in coordinamento con la Procura della Repubblica, hanno fermato il 25enne, portandolo al carcere di Regina Coeli. Il Tribunale di Roma ha convalidato l’arresto, disponendo la custodia cautelare in carcere.

Indagini in corso

L’uomo resta indagato e, come previsto dalla legge, è da considerarsi innocente fino a una eventuale condanna definitiva. Le indagini proseguono per accertare tutti i dettagli della vicenda e garantire la sicurezza della vittima.

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Cronaca

Milano, incidente mortale dopo inseguimento in scooter: muore un giovane 20enne

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ADN24

Nella notte, un grave incidente stradale si è verificato in via Ripamonti, nei pressi di via Quaranta. Un giovane egiziano di 20 anni ha perso la vita e un 22enne tunisino, conducente del mezzo, è rimasto gravemente ferito. La tragedia è avvenuta poco dopo le 4 del mattino, al termine di un inseguimento tra il TMax su cui viaggiavano e un’auto dei carabinieri.

Corsa folle e schianto fatale

Secondo le prime ricostruzioni, il 22enne alla guida non si sarebbe fermato a un posto di blocco in via Farini, dando il via a una pericolosa fuga attraverso le vie cittadine. Durante l’inseguimento, il conducente avrebbe attraversato il centro di Milano ignorando i semafori e mettendo in pericolo la sicurezza di pedoni e automobilisti. La corsa è terminata drammaticamente in via Ripamonti, dove il mezzo è uscito di strada, causando il decesso del passeggero e il ferimento del guidatore.

Interventi sul posto e tensioni in ospedale

Sul luogo dell’incidente sono intervenute ambulanze e automediche del 118. Il giovane egiziano è stato trasportato al Policlinico in condizioni critiche, ma è morto poco dopo nonostante i tentativi di rianimazione. Il conducente è stato invece ricoverato al San Carlo, sotto custodia, con condizioni gravi ma non in pericolo di vita. Al Policlinico si sono radunati amici e parenti della vittima, generando momenti di alta tensione che hanno richiesto l’intervento delle forze dell’ordine.

Indagini in corso

Gli inquirenti stanno cercando di chiarire i motivi della fuga. Tra le ipotesi, il fatto che il conducente fosse privo di patente e avesse precedenti penali. Anche il ruolo dei carabinieri e le dinamiche precise dello schianto sono oggetto di verifiche.

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Cronaca

Rabbino Zvi Kogan trovato morto negli Emirati Arabi: Israele condanna fermamente

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ADN24

Il corpo del rabbino Zvi Kogan, scomparso il 21 novembre, è stato rinvenuto senza vita negli Emirati Arabi Uniti. Le autorità locali hanno confermato il decesso, con una nota congiunta emessa dall’ufficio del primo ministro emiratino e dal ministero degli Esteri.

Indagini e sospetti

L’ambasciata israeliana nel Golfo ha stabilito un contatto diretto con i familiari del rabbino, che aveva cittadinanza israeliana e moldava. Già il 23 novembre era stata ritrovata la sua automobile abbandonata ad Al-Ain, non lontano da Dubai. Secondo i media israeliani, l’uomo era legato a Gavriel Holtzberg, vittima di un attentato terroristico a Mumbai nel 2008. Le prime indagini indicano il coinvolgimento di tre cittadini uzbeki, sospettati di agire per conto dell’Iran e fuggiti in Turchia.

Reazioni di Israele: “Atto vile e antisemita”

Israele ha reagito con fermezza al tragico evento. Il ministro della Difesa, Israel Katz, ha definito l’accaduto “un crimine terroristico antisemita codardo e spregevole”, promettendo giustizia per il rabbino. Anche il primo ministro Benjamin Netanyahu ha condannato l’omicidio, dichiarando che Israele farà tutto il possibile per assicurare i responsabili alla giustizia.

Allerta per i viaggi negli Emirati

A seguito dell’episodio, il Consiglio di sicurezza nazionale israeliano ha rinnovato l’appello ai cittadini di evitare viaggi non essenziali negli Emirati, considerati a rischio elevato per la sicurezza. È stato consigliato di evitare luoghi frequentati da israeliani e di mantenere un basso profilo, inclusa la riduzione della visibilità sui social media.

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