Cronaca
Treviso | Slot machine accese fuori orario in due bar del trevigiano: scattano le sanzioni
Nel corso di un’operazione di controllo, la Guardia di Finanza di Treviso ha rilevato irregolarità in due bar della provincia, dove otto slot machine erano in funzione al di fuori degli orari consentiti dalla normativa regionale. La legge in Veneto, infatti, impone specifiche fasce orarie durante le quali i dispositivi da gioco devono restare spenti, con l’obiettivo di contrastare le problematiche legate al gioco d’azzardo.
L’infrazione è stata accertata grazie a servizi di monitoraggio che hanno permesso ai finanzieri di identificare un flusso insolito di clienti nei bar durante le ore di sospensione obbligatoria, comprese tra le 13 e le 15. Gli accertamenti, conclusi con l’accesso nei locali, hanno portato alla scoperta di quattro slot machine attive in ciascun bar. Le due attività, situate nei comuni di Mogliano Veneto e Morgano e gestite da titolari di nazionalità straniera, hanno ricevuto sanzioni per un totale di quattromila euro, già corrisposte dai responsabili.
Questa iniziativa, condotta in collaborazione con l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Venezia, evidenzia l’impegno delle autorità nel vigilare sul settore dei giochi e delle scommesse, promuovendo la conformità alla legge e tutelando tanto gli operatori in regola quanto i consumatori.
Cronaca
Cosenza | Dirigente dell’Asp citato per danno erariale da un milione di euro
Cronaca
Ancona | Amministratore di sostegno accusato di peculato: sottratti 120.000 euro a un familiare vulnerabile
Un amministratore di sostegno è stato denunciato dalla Guardia di Finanza di Ancona con l’accusa di peculato, in seguito a indagini che hanno rivelato presunte sottrazioni di denaro dai conti del proprio familiare, persona affetta da gravi deficit cognitivi e incapace di provvedere autonomamente alla gestione del proprio patrimonio. La somma, stimata in oltre 120.000 euro, era destinata al mantenimento e alle cure del familiare, ma sarebbe stata trasferita dall’amministratore sui propri conti tramite bonifici e prelievi di denaro in contante.
L’operazione, coordinata dalla Procura della Repubblica di Macerata, ha incluso meticolosi accertamenti bancari e testimonianze che hanno contribuito a delineare le presunte condotte illecite. L’indagato, che per il suo ruolo è equiparato a un pubblico ufficiale, è soggetto agli obblighi di tutela delle persone che non sono in grado di gestire i propri beni e interessi; l’accusa di peculato implica che abbia abusato di questo ruolo a fini personali.
Il Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Macerata ha disposto il sequestro preventivo di beni pari alla cifra sottratta, includendo due immobili e somme liquide dell’amministratore, per garantire la possibile restituzione delle risorse al familiare vulnerabile.
Questo intervento rappresenta un ulteriore passo della Guardia di Finanza nella lotta alla criminalità economica e a tutela delle persone più fragili. La presunzione di innocenza rimane garantita per l’indagato fino a un’eventuale sentenza definitiva.
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