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Cronaca

Trieste | Arresto di un passeur moldavo: inseguimento transfrontaliero

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Un’operazione della Polizia di Stato di Trieste ha portato all’arresto di un cittadino moldavo, accusato di aver tentato di facilitare l’ingresso illegale in Italia di otto cittadini turchi. L’episodio ha avuto inizio in Slovenia, dove la Polizia slovena ha intimato l’alt a un’auto, una Volkswagen Passat, evidentemente sovraccarica. Invece di fermarsi, il conducente ha accelerato, tentando di eludere le autorità e mettendo in pericolo la sicurezza degli agenti.

L’inseguimento è proseguito fino al confine tra Slovenia e Italia, nella zona di Crociata/Osp. La sala operativa della Polizia di Capodistria ha prontamente avvisato le forze dell’ordine italiane, consentendo l’invio di pattuglie di supporto. Grazie alla collaborazione tra le forze slovene e italiane, il veicolo è stato finalmente bloccato all’interno della galleria di Aquilinia.

Il conducente, in evidente stato di agitazione, ha tentato di scappare a piedi ma è stato prontamente arrestato dagli agenti. Durante l’ispezione dell’auto, è emerso che otto migranti turchi erano stati trasportati in condizioni estremamente pericolose, con cinque minori, di cui tre stipati nel bagagliaio.

Dopo aver ricevuto assistenza medica a causa delle condizioni di viaggio, i migranti hanno espresso la volontà di richiedere protezione internazionale. Il passeur, oltre all’auto e a un cellulare sequestrati, è stato condotto in carcere in attesa delle decisioni dell’Autorità Giudiziaria. Questo episodio mette in luce le continue sfide legate al traffico di migranti e alla cooperazione tra le forze di polizia di diversi paesi.

Cronaca

Livorno | Sequestro preventivo di immobili: scoperto abuso edilizio in una zona vincolata

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Nelle ultime ore, i finanzieri del Comando Provinciale di Livorno hanno eseguito un sequestro preventivo che ha coinvolto 4 immobili, portando il totale delle proprietà sequestrate a 11, inclusi altri 7 fabbricati già oggetto di sequestro lo scorso aprile. L’operazione è stata condotta in seguito a un decreto emesso dall’Autorità Giudiziaria di Livorno, nell’ambito di un’indagine sugli abusi edilizi.

Gli immobili sequestrati risultano essere stati costruiti in una zona soggetta a vincolo paesaggistico ambientale, precisamente nel Parco dell’Arcipelago Toscano, una delle aree di maggiore interesse naturale e turistico della regione. Le indagini hanno rivelato che i lavori di costruzione sono stati realizzati senza le necessarie autorizzazioni, violando le normative di tutela del paesaggio e dell’ambiente.

Il procedimento penale è attualmente nella fase delle indagini preliminari e le responsabilità degli indagati dovranno essere confermate attraverso un’eventuale sentenza irrevocabile di condanna. Il sequestro preventivo degli immobili è stato disposto al fine di impedire ulteriori abusi e tutelare il territorio.

L’operazione della Guardia di Finanza di Livorno si inserisce in un contesto di stretta sorveglianza sulle violazioni urbanistiche e ambientali, con l’obiettivo di preservare il patrimonio naturale e paesaggistico dell’area.

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Cronaca

Salerno | Catturato giovane condannato per traffico di stupefacenti dopo una latitanza

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Nella mattinata di domenica 17 novembre 2024, la Squadra Mobile della Questura di Salerno ha dato esecuzione a un ordine di carcerazione emesso dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Napoli nei confronti di un 24enne residente a Nocera Inferiore. Il giovane, condannato in via definitiva per associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, era già sottoposto a una misura cautelare del divieto di dimora nella Regione Campania. Nonostante ciò, aveva deciso di sottrarsi alla giustizia, stabilendo il suo domicilio nel comune di Balvano, in provincia di Potenza.

Dopo una serie di ricerche infruttuose nella zona di Balvano e in altre località, le indagini hanno rivelato che il giovane era in realtà latitante e stava cercando di evitare l’arresto. Gli investigatori, attraverso un’intensa attività di analisi, hanno scoperto che aveva intrapreso da poco una relazione sentimentale con una giovane di Teverola, in provincia di Caserta. Seguendo questa pista, i poliziotti sono riusciti a individuare l’abitazione in cui si nascondeva, a Teverola.

Nel corso dell’operazione, gli agenti hanno fatto irruzione nell’abitazione e hanno arrestato il giovane, che è stato trasferito presso la Casa Circondariale di Santa Maria Capua Vetere (CE), dove dovrà scontare una pena residua di 6 anni e 4 mesi di reclusione.

Le indagini che hanno portato alla condanna del giovane risalgono agli anni 2018 e 2019. La Squadra Mobile di Salerno, infatti, aveva avviato una vasta inchiesta che ha coinvolto 47 persone accusate di traffico di stupefacenti, estorsioni, minacce e altre attività criminali. Durante l’inchiesta, è emersa anche la presenza di una “piazza di spaccio” all’interno del carcere di Salerno, dove venivano gestiti traffici di droga e telefoni cellulari.

In parallelo all’arresto del 24enne, un altro condannato del medesimo procedimento, un giovane del 1995, si è spontaneamente costituito nel carcere di Carinola, dove dovrà scontare una pena di 7 anni e 11 mesi di reclusione.

L’operazione della Polizia di Stato conferma l’efficacia delle indagini mirate a smantellare reti criminali legate al traffico di stupefacenti e alle estorsioni, assicurando i responsabili alla giustizia e contribuendo alla sicurezza della comunità.

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Cronaca

Terni | Scoperto un caso di lavoro nero, maxi sanzione per un’azienda agricola

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Nel corso di un’intensa attività di controllo del lavoro sommerso, le Fiamme Gialle del Gruppo di Terni, sotto la direzione del Comando Provinciale, hanno effettuato un intervento presso un’azienda agricola che si occupa anche del confezionamento di articoli natalizi. L’ispezione ha portato alla luce una situazione irregolare, con ben 15 dei 25 dipendenti privi di un contratto di lavoro regolare.

L’azienda è stata immediatamente segnalata agli Uffici del Lavoro, poiché la presenza di lavoratori “in nero” ha superato il 10% della forza lavoro, come previsto dalle normative vigenti. Come conseguenza della violazione, è stato disposto il provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale. Inoltre, il datore di lavoro ha ricevuto una maxi sanzione e multe amministrative per un importo superiore ai 30 mila euro.

Questo intervento rientra in un più ampio piano della Guardia di Finanza, volto a contrastare il lavoro nero e irregolare nel territorio provinciale. Nel corso dell’anno, sono stati scoperti numerosi casi di lavoratori privi di contratto, con un totale di 28 lavoratori “in nero”, 16 “irregolari” e 14 datori di lavoro denunciati per il loro coinvolgimento in tali pratiche.

La lotta contro il lavoro sommerso e le sue implicazioni, come l’evasione contributiva e le frodi ai danni del sistema previdenziale, è una delle priorità della Guardia di Finanza. Oltre a danneggiare il sistema fiscale e previdenziale, il lavoro nero contribuisce anche allo sfruttamento dei lavoratori, che si vedono privati di diritti fondamentali, come la stabilità del contratto e le tutele previdenziali.

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