La Guardia di Finanza di Livorno ha eseguito un provvedimento di sequestro preventivo nei confronti di un ex presidente dell’Ordine degli Architetti, per un valore di oltre 230.000 euro. Il professionista è accusato di truffa, peculato e malversazione per aver utilizzato fondi dell’Ordine a fini personali.

Le indagini, avviate nel 2014, hanno rivelato che l’indagato avrebbe gestito in modo illecito i conti correnti dell’ente, creando estratti conto falsificati e ottenendo finanziamenti non autorizzati. L’operazione ha portato al sequestro di beni e denaro per un totale di circa 143.000 euro.

Le accuse sono ancora in fase preliminare, e la responsabilità sarà accertata solo con una sentenza definitiva.

Un’azienda di Corato, attiva nella gestione dei rifiuti solidi urbani, è stata sottoposta a un sequestro preventivo urgente su disposizione della Procura di Trani. L’operazione, eseguita dalla Guardia di Finanza e dai Carabinieri Forestali di Bari, ha interessato due sedi dell’azienda, includendo beni immobili e materiali destinati alle attività di smaltimento.

L’indagine, avviata in seguito a controlli condotti nei mesi precedenti, ha rivelato irregolarità nelle modalità di stoccaggio e lavorazione dei rifiuti, in particolare carta e cartone. Ulteriori verifiche hanno evidenziato gravi mancanze riguardo la prevenzione degli incendi, sollevando sospetti su violazioni della normativa ambientale e sulla sicurezza sul lavoro. Il rappresentante legale dell’azienda è ora indagato per smaltimento illecito.

L’operazione è parte di un più ampio impegno delle autorità contro gli illeciti ambientali, ma il caso si trova ancora nella fase preliminare delle indagini.

A Palermo, quattro persone sono indagate nell’ambito di un’inchiesta condotta dalla Guardia di Finanza, che ha portato al sequestro di beni per un valore di circa 165 mila euro. L’indagine riguarda l’utilizzo improprio dei fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), destinati a favorire la transizione digitale ed ecologica delle piccole e medie imprese (PMI). Le risorse, erogate a due società locali operanti nel settore alimentare e dell’arredamento, sarebbero state impiegate per scopi non conformi alle finalità previste o sovrafatturate. Le autorità hanno anche rilevato l’ottenimento di contributi superiori rispetto ai requisiti effettivi.

L’inchiesta, avviata a seguito di un controllo amministrativo, ha permesso di bloccare ulteriori erogazioni e di segnalare prontamente le irregolarità alla magistratura. Il sequestro conferma la collaborazione tra la Guardia di Finanza e la Procura Europea per tutelare le risorse economiche dell’Unione Europea. Nonostante l’avanzamento delle indagini, si applica per gli indagati il principio della presunzione di innocenza fino alla sentenza definitiva.