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Cronaca

Maltempo in Calabria: il sindaco di Lamezia Terme annuncia la richiesta di calamità naturale

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Un forte maltempo ha colpito Lamezia Terme e le aree circostanti, causando ingenti danni, in particolare nella zona industriale della città. Il sindaco Paolo Mascaro ha dichiarato l’intenzione di richiedere ufficialmente lo stato di calamità naturale, sottolineando l’urgenza della situazione.

Il maltempo ha messo in difficoltà numerose aziende, in particolare quelle del settore agricolo, molte delle quali hanno subito danni significativi. Il sindaco ha spiegato che saranno avviate le procedure per formalizzare la richiesta di calamità attraverso una delibera di Giunta che sarà inviata alla Regione Calabria.

Le autorità locali hanno già avviato interventi urgenti per affrontare la crisi. Mascaro ha menzionato un’ordinanza che ha permesso lo sfogo delle acque piovane in mare, contribuendo a mitigare gli effetti dell’emergenza. Gli interventi si sono concentrati anche sugli edifici scolastici comunali, alcuni dei quali sono stati chiusi a causa di infiltrazioni d’acqua.

Il sindaco ha evidenziato come il lavoro di coordinamento sia attivo 24 ore su 24, con monitoraggi costanti nelle zone più colpite, come San Pietro Lametino e Ginepri, dove alcune famiglie sono state evacuate. In collaborazione con la Protezione Civile e i Vigili del Fuoco, si stanno programmando numerosi interventi per rimuovere il fango da abitazioni e aziende. La situazione rimane sotto controllo, con un impegno costante da parte delle autorità locali per far fronte alle necessità della comunità.

Cronaca

Siracusa | Due giovani arrestati per tentativo di violenza sessuale su 54enne

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Due ragazzi, di 21 e 19 anni, sono stati arrestati dai carabinieri di Palazzolo Acreide, in provincia di Siracusa, con l’accusa di violenza sessuale di gruppo, rapina e lesioni personali nei confronti di una donna di 54 anni. Gli eventi si sono verificati dopo che i giovani si erano recati a casa della vittima, apparentemente per offrirle una birra e farle compagnia, in un momento in cui la donna si trovava al buio a causa di un guasto elettrico.

Secondo quanto emerso dalle indagini, che hanno coinvolto anche l’analisi delle registrazioni delle telecamere di sorveglianza, i due giovani, già noti alle forze dell’ordine per reati contro la persona e il patrimonio, hanno tentato di abusare della donna. Al suo rifiuto, il 21enne l’ha aggredita fisicamente, infliggendole pugni e schiaffi, causando lesioni che richiederanno circa 30 giorni per guarire. Nel mentre, il complice ha ripreso l’azione violenta con il telefono.

Dopo l’aggressione, i due si sono allontanati portando con sé 100 euro dalla borsa della vittima. L’autorità giudiziaria ha emesso un provvedimento di arresto per il maggiore dei due, che ora si trova nel carcere di Cavadonna, mentre il complice è stato posto agli arresti domiciliari. La comunità locale è sconvolta dall’accaduto, che mette in luce una problematica crescente riguardo alla violenza di genere.

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Cronaca

Roma | Datore di lavoro aggredisce dipendente con una mannaia per vere chiesto lo stipendio

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A Roma, un episodio drammatico ha avuto luogo quando un uomo di 56 anni è stato aggredito dal suo datore di lavoro, il quale ha utilizzato una mannaia come arma. La vittima ha riportato gravi traumi alla testa a causa dell’attacco, scaturito da una disputa legata al pagamento dello stipendio. L’uomo, visibilmente frustrato per il mancato compenso, ha reagito in modo violento, ma fortunatamente l’intervento tempestivo del cognato e della sorella della vittima ha evitato che la situazione degenerasse ulteriormente.

Dopo essere stati avvisati della situazione, i carabinieri hanno prontamente arrestato l’aggressore con l’accusa di tentato omicidio. Questo grave episodio ha riacceso il dibattito sulle relazioni tra datori di lavoro e dipendenti, evidenziando i rischi legati a dinamiche di potere e stress sul posto di lavoro. La vittima, ora sotto osservazione medica, ha avuto la possibilità di scampare a una tragedia peggiore grazie all’intervento dei familiari e alla prontezza delle forze dell’ordine.

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Cronaca

Gravina in Puglia (BA) | Marito si suicida in carcere dopo l’omicidio della moglie

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Un episodio tragico ha colpito la comunità di Gravina in Puglia, dove Giuseppe Lacarpia, 65 anni, è stato trovato morto nella sua cella del carcere di Bari. L’uomo era stato arrestato il 6 ottobre con l’accusa di omicidio volontario per la morte della moglie, Maria Arcangela Turturo, di 60 anni.

I fatti risalgono alla notte tra il 5 e il 6 ottobre, quando, dopo aver partecipato a una festa, Lacarpia avrebbe dato fuoco all’auto con la moglie all’interno. Secondo le testimonianze, quando Maria ha cercato di scappare, il marito l’avrebbe bloccata a terra, causando la sua morte. La donna è stata successivamente trasportata in ospedale, ma non è riuscita a sopravvivere alle gravi ferite riportate.

Durante l’interrogatorio, Lacarpia ha sostenuto di aver cercato di rianimarla, negando l’intento omicida. Tuttavia, le circostanze dell’evento, unite alle accuse di premeditazione e crudeltà, hanno portato a un processo che lo ha visto accusato di un reato gravissimo.

Il suicidio di Lacarpia ha scosso ulteriormente la comunità, lasciando una scia di dolore e incredulità per un dramma che ha coinvolto una famiglia intera. Le autorità stanno ora indagando sulle modalità con cui l’uomo ha potuto compiere il gesto estremo all’interno del penitenziario, mentre l’episodio riaccende il dibattito sui temi della salute mentale e della violenza domestica.

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