Connect with us

Tecnologia

Giocare ai videogiochi e successo professionale: un legame sorprendente

Published

on

Recenti ricerche suggeriscono che giocare ai videogiochi durante l’infanzia possa avere un impatto positivo sulle carriere professionali, portando a stipendi più elevati e a maggiori opportunità di promozione. Un sondaggio condotto su un campione di americani ha rivelato che coloro che da bambini erano appassionati di videogame guadagnano mediamente 5.451 dollari in più rispetto ai loro coetanei che non giocavano. I giocatori di titoli come FIFA, in particolare, tendono a ottenere compensi più alti rispetto a chi gioca su PC.

I risultati non si limitano agli stipendi; il 71% dei partecipanti ha dichiarato di aver ricevuto almeno una promozione nel corso della propria carriera. Questo fenomeno ha spinto molti genitori a consentire ai propri figli di giocare, ritenendo che i videogiochi possano sviluppare abilità come il problem solving e stimolare la creatività.

Un’analisi della comunità online dei videogiocatori ha anche messo in luce che i giocatori di titoli strategici come League of Legends mostrano un’intelligenza superiore, evidenziata dall’uso di un linguaggio più complesso nei loro commenti. Questi dati sembrano confermare che l’interazione con i videogiochi può non solo migliorare le capacità cognitive, ma anche influenzare positivamente le performance scolastiche.

Infine, uno studio del National Institutes of Health ha scoperto che i videogiocatori presentano una maggiore attività cerebrale in aree chiave legate alla memoria e alla risoluzione dei problemi, suggerendo che l’esperienza videoludica possa contribuire a sviluppare una mente più agile ed efficiente. Mentre ci sono preoccupazioni sui potenziali effetti negativi dei videogiochi, è chiaro che, se gestiti correttamente, possono offrire significativi vantaggi professionali e personali.

Tecnologia

La Nasa potrebbe posticipare il volo della navicella Starliner

Published

on

By

La NASA sta valutando la possibilità di ritardare il primo volo operativo con equipaggio della navicella spaziale Boeing CST-100 Starliner, a causa di incertezze legate alla revisione dei dati. Lo sviluppo di questa capsula non è stato privo di difficoltà, con diversi problemi emersi durante i test, tra cui le missioni OFT-1 e OFT-2. Nonostante i finanziamenti maggiori rispetto a SpaceX, Boeing ha incontrato ritardi che hanno influenzato il programma di lancio.

Recentemente, l’agenzia spaziale ha deciso di prolungare la permanenza degli astronauti Butch Wilmore e Suni Williams a bordo della Stazione Spaziale Internazionale, a causa delle problematiche legate al rientro della Starliner. Questo ha portato a una storica modifica nella composizione dell’equipaggio durante la missione Crew-9, che ha visto solo due membri invece dei quattro previsti.

La NASA sta attualmente collaborando con Boeing per la certificazione della navicella, ma le tempistiche rimangono poco chiare. Inizialmente, si prevedeva un volo nel primo trimestre del 2025, ma ora le aspettative sono state spostate ad agosto dello stesso anno, o anche oltre, a seconda dei risultati della revisione in corso.

Pamela Melroy, vice amministratrice della NASA, ha recentemente comunicato che non è ancora stata presa una decisione definitiva riguardo alla necessità di un ulteriore volo di prova. Nel frattempo, l’agenzia sta considerando di continuare a collaborare con Roscosmos per il “scambio di sedili”, assicurando così la presenza di astronauti NASA su future missioni Soyuz. Tuttavia, l’agenzia russa ha optato per equipaggi esclusivamente composti da cosmonauti nelle prossime missioni, il che potrebbe complicare ulteriormente la situazione.

Bill Nelson, amministratore della NASA, sta cercando di trovare un accordo con la Russia per permettere una composizione più mista degli equipaggi. La situazione rimane dunque incerta, con sviluppi attesi nei prossimi mesi mentre Boeing e la NASA lavorano per risolvere le problematiche che affliggono il programma Starliner.

Continue Reading

Tecnologia

Vast Space presenta la sua sfida per il futuro della stazione spaziale

Published

on

By

Vast Space ha annunciato piani ambiziosi per la creazione di una stazione spaziale commerciale, Haven-2, con l’obiettivo di sostituire la Stazione Spaziale Internazionale (ISS) a partire dal 2030. Fondata da Jed McCaleb, noto imprenditore nel settore delle criptovalute, l’azienda punta a lanciare il suo prototipo, Haven-1, nel 2025. Questo progetto prevede una stazione costituita da nove moduli, progettati con un’estetica raffinata e funzionalità avanzate, tra cui la gravità artificiale.

L’idea di una stazione spaziale commerciale si allinea con la crescente tendenza verso la commercializzazione dello spazio, simile a quella già esplorata da aziende come SpaceX. Max Haot, CEO di Vast Space, ha sottolineato come la stazione sia concepita non solo per ospitare astronauti, ma anche per rendere la vita a bordo più confortevole e produttiva. La collaborazione con designer di fama, come Peter Russell-Clarke, evidenzia l’intenzione di combinare funzionalità e design.

L’azienda prevede che la costruzione di Haven-2 richiederà anni di ricerca e investimenti significativi, ma è fiduciosa di poter ridurre i costi rispetto alle stazioni spaziali governative tradizionali. La strategia di Vast Space include la partecipazione attiva nella gara per ottenere contratti dalla NASA, mirata a dimostrare le proprie capacità con il lancio di Haven-1.

Con 610 dipendenti e un ritmo di assunzioni sostenuto, Vast Space si prepara a diventare un attore chiave nel mercato spaziale commerciale, mirando a catturare l’attenzione della NASA e di altri partner internazionali. L’ambizione di McCaleb e del suo team di innovatori è chiara: rendere l’accesso allo spazio più accessibile e redditizio per tutti.

Continue Reading

Tecnologia

Il futuro post-smartphone: tra speranze e insuccessi

Published

on

By

Negli ultimi anni, il mondo della tecnologia ha visto una crescente attenzione verso dispositivi indossabili dotati di intelligenza artificiale, considerati i potenziali eredi degli smartphone. Aziende di spicco, come Meta e Snap, stanno investendo risorse significative per sviluppare soluzioni innovative, puntando a trasformare l’esperienza quotidiana degli utenti. Gli occhiali smart, ad esempio, promettono di combinare la realtà aumentata con funzionalità intelligenti, riducendo la necessità di estrarre il telefono per ottenere informazioni.

Tuttavia, la strada verso il successo non è priva di ostacoli. Molti dei prodotti presentati recentemente, come l’Humane AI Pin e il Rabbit R1, non hanno soddisfatto le aspettative, rivelandosi flop commerciali. Questo ha sollevato interrogativi sulla reale utilità di questi dispositivi rispetto agli smartphone, già potenziati con intelligenza artificiale e ampiamente utilizzati nella vita quotidiana.

Tra le proposte più interessanti spiccano gli occhiali Ar Orion di Meta, un prototipo che integra funzioni olografiche e comandi vocali, sebbene il loro alto costo di produzione metta in dubbio la loro futura commercializzazione. Nel frattempo, prodotti più accessibili come i Ray-Ban smart continuano a evolversi, aggiungendo funzioni di intelligenza artificiale, pur rimanendo limitati rispetto a ciò che offre uno smartphone.

In un contesto dove il mercato è già saturo di offerte, la domanda cruciale resta: questi nuovi dispositivi possono realmente sostituire gli smartphone? La risposta è ancora incerta e dipenderà dalla capacità delle aziende di dimostrare il valore aggiunto dei loro prodotti.

Continue Reading

Le più Lette

Copyright © 2017 Zox News Theme. Theme by MVP Themes, powered by WordPress.