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Cronaca

Emergenza a Licata: il Lavoro di Ripristino Dopo l’Esondazione del Fiume Salso

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A Licata, nel cuore della provincia di Agrigento, si continua a fronteggiare le conseguenze dell’esondazione del fiume Salso, avvenuta nei giorni scorsi. Dopo una notte di intensa pioggia, il fiume ha superato i suoi argini, raggiungendo un’altezza di circa otto metri, e solo recentemente è tornato nel suo letto naturale, abbassandosi a due metri.

Il sole è tornato a splendere, ma la città è ancora alle prese con il fango e l’acqua che ha invaso diverse zone, in particolare il mercato ortofrutticolo di via Giarretta, completamente allagato. Gli operatori locali, insieme ai membri della Protezione civile e ai volontari, stanno lavorando instancabilmente per rimuovere i detriti e ripristinare la situazione.

Sono in azione mezzi meccanici e idrovore che aspirano il fango e l’acqua, mentre il sindaco Angelo Balsamo è presente tra le persone che stanno aiutando nei lavori di pulizia. Negli ultimi giorni, le squadre hanno operato su corso Serrovia, un’importante arteria di collegamento tra la zona del mare e il centro città, per poi spostarsi in altre aree colpite come corso Umberto II e via Giarretta.

Il lavoro di rimozione del fango prosegue con l’uso di pale meccaniche, seguite dall’applicazione di sabbia per consolidare il terreno. Successivamente, si procederà con il lavaggio delle strade. I cittadini, pur consapevoli che ci vorrà del tempo prima di tornare alla normalità, mostrano grande determinazione nel rimboccarsi le maniche e riprendere in mano le loro vite.

La situazione attuale rappresenta una sfida significativa per la comunità, che deve affrontare non solo i danni materiali, ma anche la necessità di ricostruire un senso di sicurezza e stabilità. Le autorità locali continuano a monitorare la situazione, offrendo supporto a chi è stato colpito dalla calamità.

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Tragedia a Pianoro: Il Ricordo di Simone Farinelli

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Una comunità in lutto per la tragica scomparsa di Simone Farinelli, un giovane di 20 anni, che ha perso la vita a causa dell’alluvione che ha colpito Pianoro, nel bolognese. Originario della provincia di Brescia e residente a Ozzano Emilia, Simone è rimasto coinvolto in un incidente devastante mentre si trovava in auto con il fratello.

La tragedia si è consumata lungo il Rio Caurinziano, a Botteghino di Zocca, dove le forti piogge hanno generato un’onda di piena che ha travolto la vettura dei due ragazzi. Mentre il fratello è riuscito a fuggire dall’auto e mettersi in salvo, Simone non ha avuto la stessa fortuna ed è rimasto intrappolato all’interno, venendo trascinato via dalla forza dell’acqua.

Simone, purtroppo, era affetto da una disabilità uditiva, una condizione che rende la sua scomparsa ancora più tragica. La sua perdita ha scosso non solo la famiglia, ma anche tutta la comunità che lo conosceva.

Le autorità locali stanno continuando a monitorare la situazione meteorologica e a gestire le operazioni di soccorso per affrontare le conseguenze dell’alluvione. Questo tragico evento mette in evidenza i pericoli legati a fenomeni naturali estremi e la necessità di un’adeguata preparazione e sensibilizzazione da parte delle autorità e della popolazione.

In questi momenti di dolore, i pensieri e le condoglianze vanno alla famiglia di Simone, che dovrà affrontare un vuoto incolmabile. La sua memoria vivrà nei cuori di coloro che lo amavano, mentre la comunità si unisce per onorare la sua vita e la sua storia.

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Cronaca

Bimba di Sette Mesi Salva Grazie a un Complesso Trapianto di Fegato

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Una storia di speranza e resilienza si è sviluppata all’ospedale Molinette di Torino, dove una neonata di sette mesi è stata sottoposta a un delicato trapianto di fegato dopo aver affrontato gravi problemi di salute. La piccola era affetta da una rara malformazione delle vie biliari, che l’aveva già costretta a un intervento chirurgico a giugno. Nonostante l’operazione iniziale, le sue condizioni si sono rapidamente aggravate, rendendo necessario un trapianto entro un breve periodo.

Inserita in lista d’attesa a luglio, la situazione della neonata è precipitata, e i medici hanno affermato che senza un nuovo intervento, la sua vita era a rischio. Fortunatamente, è stato trovato un donatore: il fegato proveniva da un ragazzo veneto deceduto a causa di un trauma cranico. L’intervento è durato ben 12 ore e ha presentato significative complessità tecniche, in particolare a causa del severo restringimento della vena porta della bimba, che era disabitata dal flusso sanguigno.

Per affrontare questa difficoltà, i chirurghi hanno optato per una soluzione innovativa, sostituendo completamente il tronco della vena porta con la vena giugulare destra della neonata, realizzando così un autotrapianto. Questo approccio ha richiesto grande abilità e precisione da parte del team medico.

Dopo il trapianto, le condizioni della neonata hanno mostrato un miglioramento rapido e incoraggiante. Solo tre settimane dopo l’intervento, i genitori hanno potuto portarla a casa, segno di una ripresa che ha commosso e sollevato tutti coloro che hanno seguito la sua storia.

Questo caso evidenzia non solo i progressi della medicina moderna, ma anche l’importanza della donazione di organi e la capacità degli operatori sanitari di affrontare situazioni estremamente critiche, restituendo la vita e la speranza a famiglie in difficoltà.

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Emergenza maltempo in Emilia: i carabinieri intervengono per mettere in sicurezza i cittadini

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carabinieri in Emilia-Romagna sono attivamente impegnati nelle operazioni di soccorso per aiutare la popolazione colpita dal maltempo che ha interessato la regione. Oltre ai tradizionali interventi di emergenza, i militari dell’Arma si sono trovati a dover affrontare situazioni insolite e pericolose, come il comportamento imprudente di alcune persone che si recano in prossimità degli argini per scattare selfie con i fiumi e i torrenti in piena sullo sfondo.

Un episodio significativo è avvenuto nella Bassa reggiana, precisamente a Castelnuovo Sotto, in via Limido, dove i carabinieri hanno dovuto organizzare un intervento specifico per allontanare i cittadini dalla zona pericolosa. Questi comportamenti, che possono sembrare innocui, mettono a rischio non solo la sicurezza degli individui coinvolti, ma anche quella delle squadre di soccorso, già sottoposte a pressione per fronteggiare la situazione di emergenza.

Le forze dell’ordine stanno quindi intensificando i loro sforzi per educare la popolazione sui pericoli associati a tali comportamenti, sottolineando l’importanza di mantenere le distanze di sicurezza dai corsi d’acqua in piena e di attenersi alle indicazioni fornite dagli enti di protezione civile. La collaborazione tra cittadini e forze dell’ordine è fondamentale in momenti critici come questo, per garantire la sicurezza di tutti e affrontare al meglio l’emergenza in corso.

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