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Economia

Possibile modifica della tassazione sulle plusvalenze dei bitcoin: il dibattito in corso

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L’aumento della ritenuta sulle plusvalenze derivanti dai bitcoin, proposto nella recente manovra finanziaria, ha già sollevato un acceso dibattito all’interno del Parlamento. Attualmente, la normativa prevede un’aliquota che passerebbe dal 26% al 42%. Tuttavia, questa proposta potrebbe essere soggetta a modifiche, come confermato dal deputato della Lega, Giulio Centemero.

Centemero ha dichiarato che la posizione del suo partito tende a rivedere l’incremento della tassazione, ritenendolo “controproducente”. Secondo il deputato, un aumento della tassazione potrebbe incoraggiare l’emersione del sommerso e ostacolare la crescita di un mercato, quello delle criptovalute, considerato in espansione e di rilevante interesse per molti italiani.

Inoltre, il deputato ha evidenziato l’importanza di allinearsi con le posizioni geopolitiche di leader influenti nel settore tecnologico, come Elon Musk e Donald Trump, che hanno espresso opinioni favorevoli nei confronti di un approccio più favorevole alle criptovalute.

Il dibattito sulla tassazione delle criptovalute rappresenta una questione cruciale non solo per gli investitori e i risparmiatori, ma anche per il futuro della regolamentazione economica in un settore in continua evoluzione. Con la manovra che si avvicina al dibattito parlamentare, è atteso un confronto significativo tra le varie posizioni politiche, con l’obiettivo di trovare un equilibrio tra l’esigenza di regolare il mercato e quella di incentivare la crescita economica e la protezione degli investitori.

Economia

Musei del Vino tra cultura e promozione territoriale, il 25 ottobre esperti a confronto a Verona

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Una giornata di dibattito e condivisione di buone pratiche tra i massimi esperti del settore, per disegnare il futuro del vino e dei suoi musei come patrimonio culturale globale. Una rete di scambi e sinergie, per sostenere la realizzazione del Museo Internazionale del Vino di Verona.
La Fondazione Museo del Vino MUVIN è l’organizzatrice della seconda edizione dell’International Conference on Wine Museums, con il convegno I Musei del Vino tra Cultura, Innovazione e Promozione Territoriale, che si terrà il 25 ottobre nell’Auditorium Riccardo Borghero della Camera di Commercio di Verona, in Corso Porta Nuova 96, a partire dalle 9.30 e per tutta la giornata.

Il convegno riunirà esperti del settore, accademici e imprenditori, per discutere il ruolo chiave dei musei e degli hub del vino nel panorama culturale, economico e territoriale. Un’occasione unica nel suo genere, che esplorerà le sinergie tra tradizione e innovazione nel mondo del vino, con l’obiettivo anche di concentrare l‘attenzione sullo sviluppo del MUVIN di Verona, destinato a diventare un riferimento internazionale per l‘intero settore. Nel corso del convegno, saranno illustrati gli avanzamenti del progetto e verrà svelato il nuovo brand di questo hub culturale di nuova generazione, per il quale è stato messo in campo un team internazionale di architetti, curatori scientifici ed esperti di tecnologie museali e multimediali. Sarà presentata anche un‘analisi, condotta dall’Università di Verona, sull’impatto che il nuovo centro culturale avrà sul territorio.

Molto ricco il panel degli ospiti che animeranno la giornata, tra i quali la Citè du Vin di Bordeaux, i siti UNESCO delle Cantine della Moldavia e delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, il Tempio del Brunello di Montalcino e il Museo e Archivio Storico della Birra Peroni. A coordinare i dibattiti scientifici, esperti del calibro di Steve Charters (Burgundy School of Business di Digione), Roberta Garibaldi (Università di Bergamo), Maurizio Ugliano (Università di Verona). A moderare la sessione del mattino sarà il giornalista Mario Puliero.

Il Convegno si colloca al termine della settimana che vede Verona accogliere e ospitare l’evento annuale di Great Wine Capitals, che consolida il ruolo del capoluogo scaligero tra le capitali del vino nel mondo. L’evento è stato finanziato grazie al contributo della Regione Veneto, a seguito dell’approvazione di una proposta di legge presentata dal consigliere Enrico Corsi, che ha autorizzato la giunta regionale a concorrere alle iniziative assunte dalla Fondazione per realizzare il Museo Internazionale del Vino.
– foto ufficio stampa Capitale Cultura Group –

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Economia

Manovra, Cottarelli “Superata la prova dei mercati”

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“Una manovra con molte conferme, a partire dal taglio del cuneo e dell’Irpef, e poche novità”. E’ il pensiero dell’economista Carlo Cottarelli, direttore dell’Osservatorio sui conti pubblici dell’Università Cattolica di Milano in una intervista al Corriere della Sera.
“Rispetto a quest’anno, le banche ci perdono qualcosa nell’immediato, ma in fondo si tratta di un prestito allo Stato: pagano più tasse nel ’25-26 e poi presumibilmente pagheranno meno. Guadagnano qualcosa i redditi bassi cui vengono estesi alcuni benefici mentre ci perde la classe media, soprattutto quella che non evade. Il governo aveva promesso che quest’anno avrebbe ridotto le tasse sul ceto medio, ma non lo ha fatto. Nel 2026-27 arriverà invece il grosso dei tagli, con un calo di 1,8 punti della spesa primaria. Quindi tutto lo sgonfiamento della spesa statale è rinviato. Dove i tagli? Non sulla sanità, sulle pensioni e sugli investimenti pubblici. Ci saranno invece tagli sulla spesa per i dipendenti pubblici, la cui incidenza sul Pil scenderà di circa mezzo punto percentuale.

Si poteva fare diversamente? Dipende dalle scelte politiche a monte. Se uno vuole tagliare le tasse deve fare una riforma della struttura della spesa per minimizzare l’impatto sui servizi pubblici. Invece si sono fatti tagli lineari”.
Per Cottarelli i mercati promuovono la gestione Giorgetti: “Direi di sì. Lui, per la prima volta da tanto tempo, ha risparmiato parte del “tesoretto” da aumento delle entrate. Così il deficit è più basso di mezzo punto del programmatico fissato ad aprile: 3,8% del Pil contro il 4,3%. Resta un grande fattore di incertezza sulle maggiori entrate che il governo considera tutte strutturali e che sarebbero di ben 18 miliardi nel 2025 e ancora di più nei successivi due anni. Ma Giorgetti, col sostegno della premier Meloni, ha dimostrato prudenza nella gestione dei conti pubblici e il piano presentato a Bruxelles è in linea con le nuove regole Ue. Questo garantisce l’intervento della Bce in caso di attacco da parte dei mercati finanziari”.

– Foto: Agenzia Fotogramma –

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Economia

Granelli “Sostenere le reti di imprese per la crescita”

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“E’ cruciale non abbandonare il focus sulla crescita, mantenendo in equilibrio quello che è il rispetto delle regole rigorose di bilancio con un’attenzione alla sostenibilità e allo sviluppo delle imprese”. Lo afferma Marco Granelli, presidente di Confartigianato, intervistato da Claudio Brachino per la rubrica Italpress Economy, parlando della Legge di Bilancio. “Le rivendicazioni da parte del nostro mondo le facciamo sempre in un’ottica di responsabilità perchè anteponiamo sempre l’interesse dei cittadini in un contesto che vediamo essere abbastanza difficoltoso.

Noi auspichiamo che questa legge di riforma fiscale venga attuata completamente con particolare attenzione all’Irpef, soprattutto per il secondo scaglione dove c’è un’aliquota al 35% e vorremmo una riduzione di questo, vorremmo che venga anche stabilizzato il “mondo” incentivi legati alla ristrutturazione, alla riqualificazione energetica perchè riteniamo che il Paese ne abbia bisogno per la vulnerabilità e la vetustà che hanno tanti immobili. Accanto a questo vorremmo che, rispetto ad alcuni elementi e alcuni obiettivi antifrode – osserva -. Oggi con la fatturazione elettronica e con la trasmissione elettronica di corrispettivi, direi che reverse charge e split payment potrebbero essere messi in soffitta per avere una liquidità necessaria per fare impresa. Per noi parlano i numeri, quando parliamo dell’economia italiana parliamo del 99,4% di aziende che hanno meno di 50 dipendenti e, se l’Italia è il secondo Paese manifatturiero d’Europa – evidenzia Granelli -, vuol dire che questo modello funziona, casomai è il contesto che non funziona. Noi faremo la nostra parte, siamo organizzati in reti, abbiamo grandi numeri che danno l’opportunità alle nostre aziende di mettersi insieme ed affrontare le sfide. Per decreto non si cresce e il fatto di poter sostenere le reti credo sia una cosa intelligente”.

Granelli, inoltre, sottolinea come sia “indispensabile ragionare con il fisco come una leva per lo sviluppo, perchè solo in quest’ottica si potrà far accettare e aumentare la consapevolezza da parte di chi deve pagare le tasse, che ciò viene fatto in un’ottica di equità. Noi siamo per il rispetto degli adempimenti, per pagare le tasse e chi non lo fa è fuori dal nostro mondo”.
Poi il lavoro. “Abbiamo il tema legato ai Neet, nel mondo dell’artigianato vorremmo che questi giovani fossero parte della nostra realtà e puntare sull’apprendistato professionalizzante avrebbe un grande vantaggio: trasmettere a tanti giovani delle competenze di alta qualità nel mondo artigiano.

Accanto a questo” serve “una riduzione generale del costo del lavoro e un’alternanza scuola-lavoro, sono obiettivi che ci prefiggiamo. Vorremmo che ci fosse un’Italia a misura di quella che è la cultura e l’ossatura produttiva del Paese. Nel 2023 nel mondo delle micro e piccole imprese le figure ricercate erano di 3,5 milioni, di queste 1,6 milioni non sono state reperite. Abbiamo un problema in parte legato alla demografia, ma è anche mancata la connessione tra scuola e mondo del lavoro. Oltre a mettere insieme questi due mondi – prosegue -, occorre un cambio culturale delle famiglie che devono riconoscere che anche un figlio con un lavoro in ambito artigianale può soddisfare le proprie ambizioni. Abbiamo una grande transizione da affrontare, quella digitale, e se mancano le competenze corriamo il rischio di subire i danni e di non cogliere i benefici. Noi vogliamo essere attrattivi per i nostri giovani, ma possiamo anche dare delle opportunità alle persone che vengono da fuori con i flussi regolari e formarle”.

– Foto Italpress –

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