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Tecnologia

Google Bloccato da Piracy Shield: Un’Invasione nel Cloud

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Un episodio sorprendente ha catturato l’attenzione nel panorama della lotta contro la pirateria online. Nella serata di sabato 19 ottobre, il sistema Piracy Shield, implementato dall’Autorità garante delle comunicazioni (Agcom) per combattere lo streaming illegale, ha bloccato alcuni servizi essenziali di Google, tra cui un dominio critico di Google Drive e una cache di YouTube.

Questo evento ha sollevato molteplici interrogativi sulla portata e sull’efficacia delle misure adottate per contrastare la pirateria. Sebbene Piracy Shield sia progettato per mirare specificamente a contenuti pirata, il suo intervento ha colpito servizi che non hanno alcuna relazione con la trasmissione illecita di eventi sportivi. In questo caso, le risorse bloccate rappresentano strumenti fondamentali per l’archiviazione e la condivisione di dati, utilizzati quotidianamente da milioni di utenti in tutto il mondo.

L’episodio evidenzia i rischi connessi all’applicazione di tecnologie che, sebbene destinate a combattere il crimine online, possono finire per influenzare negativamente servizi legittimi e innocui. La situazione ha sollevato preoccupazioni anche tra gli utenti e i fornitori di servizi cloud, che si chiedono come una tecnologia progettata per proteggere i diritti d’autore possa finire per compromettere l’accesso a strumenti vitali per il lavoro e la comunicazione.

Le autorità competenti dovranno riflettere sull’efficacia e sull’impatto delle loro strategie, per evitare che misure di questo tipo danneggino inavvertitamente servizi essenziali e creino confusione tra gli utenti.

Tecnologia

Volkswagen: la tecnologia è il futuro, serve chiarezza per i clienti

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Volkswagen si schiera decisamente a favore dell’elettrico come futuro della mobilità, ma lancia un appello ai politici affinché dissipino i dubbi dei consumatori. Martin Sander, responsabile vendite e marketing dell’azienda, ha recentemente espresso la necessità di un chiaro impegno da parte delle istituzioni per supportare questa transizione. Secondo Sander, l’attuale incertezza percepita dai cittadini sul passaggio all’elettrico è una delle principali sfide da affrontare.

Nonostante l’accento posto sull’elettrico, Volkswagen non esclude la possibilità di continuare a produrre veicoli a motore endotermico finché ci sarà domanda. Questo approccio riflette la realtà di un mercato globale in cui i veicoli tradizionali continuano a essere richiesti. Tuttavia, in Europa si profila una netta direzione verso l’interruzione delle vendite di motori termici, e l’azienda si sta preparando a tale eventualità.

Sander ha sottolineato che Volkswagen sta investendo ingenti risorse nello sviluppo di nuovi veicoli elettrici, proponendo una gamma completa di modelli su piattaforme innovative. La strategia dell’azienda si concentra sulla volontà di abbracciare un futuro elettrico, ma per farlo è essenziale che i consumatori si sentano sicuri e informati. Concludendo, Volkswagen invita i politici a garantire una transizione chiara e sostenibile verso l’elettrico, affinché tutti possano condividere una visione positiva del futuro della mobilità.

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Tecnologia

OpenAi & Apple| Sam altman e Jony ive: una collaborazione misteriosa per un dispositivo rivoluzionario

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Una notizia sorprendente ha catturato l’attenzione nel mondo della tecnologia: Sam Altman, CEO di OpenAI, e Jony Ive, ex capo designer di Apple, stanno collaborando a un progetto innovativo che promette di cambiare radicalmente il nostro rapporto con la tecnologia. Attraverso lo studio di design LoveFrom, Ive e il team di OpenAI si stanno dedicando allo sviluppo di un dispositivo basato sull’intelligenza artificiale, concepito per offrire un’esperienza d’uso meno invasiva rispetto ai tradizionali smartphone.

Questa alleanza si distingue per l’unione di competenze uniche nel design e nell’intelligenza artificiale, con l’intento di creare un sistema che non si limiti a replicare le funzionalità già esistenti, ma che vada oltre, integrandosi nella vita quotidiana in modo più fluido e naturale. Il team di lavoro di LoveFrom è composto da esperti provenienti da Apple, tra cui designer di spicco che hanno contribuito a progetti iconici come l’Apple Watch.

Il cuore del progetto è avvolto nel mistero, ma si parla di un dispositivo che sfida le convenzioni attuali, potenzialmente realizzando un’architettura di computing ambientale e ubiquitaria. L’obiettivo è creare interfacce che non dipendano esclusivamente dagli schermi, in linea con la visione di un uso più consapevole della tecnologia, espressa in passato da Ive.

Nonostante le sfide tecniche siano notevoli, dal design dell’interfaccia utente alla protezione dei dati personali, la filosofia di fondo di questo progetto si basa su un impegno per la sostenibilità e un’interazione più armoniosa con il mondo digitale. Il supporto di investitori come l’Emerson Collective di Laurene Powell Jobs evidenzia l’importanza e le ambizioni di questo progetto, che mira a raccogliere un miliardo di dollari in finanziamenti entro la fine dell’anno.

In un’epoca in cui la tecnologia è sempre più presente nelle nostre vite, la collaborazione tra Altman e Ive potrebbe segnare un cambio di paradigma, proponendo non solo un nuovo gadget, ma una nuova concezione di interazione con l’intelligenza artificiale. Con il giusto equilibrio tra innovazione e umanità, questo progetto potrebbe realmente rivoluzionare il nostro approccio alla tecnologia, rendendola meno invasiva e più in sintonia con le nostre esigenze quotidiane.

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Tecnologia

Amazon e Google scommettono sui reattori nucleari moduli per alimentare i propri data center

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Nel panorama tecnologico contemporaneo, Amazon e Google si stanno avventurando in un territorio innovativo e sostenibile: l’energia nucleare. Le due aziende, leader nel settore dei servizi digitali, hanno reso noti i loro piani per la costruzione di piccoli reattori nucleari modulari (SMR), segnando un passo significativo verso un futuro energetico più verde.

Google ha annunciato un accordo con Kairos Power, un’azienda specializzata nello sviluppo di questi reattori, con l’obiettivo di avviare la produzione commerciale di energia nucleare entro il 2030. Questo progetto prevede l’utilizzo di reattori a sali fusi, che promettono maggiore sicurezza e costi ridotti, grazie a un design semplificato.

Parallelamente, Amazon ha stretto una partnership con X-energy, investendo per ampliare la capacità di produzione di energia nucleare attraverso SMR. Con l’obiettivo di generare fino a 5 gigawatt, Amazon ha collaborato con Energy Northwest, un consorzio di aziende energetiche nello Stato di Washington, per l’acquisto e la gestione di quattro reattori, i quali inizialmente forniranno 320 megawatt, ma hanno la potenzialità di arrivare a 960 megawatt.

Queste iniziative non solo evidenziano l’interesse crescente delle grandi aziende tecnologiche per l’energia nucleare come fonte di alimentazione sostenibile, ma rappresentano anche un impegno verso l’innovazione e la riduzione delle emissioni di carbonio. Con scadenze ambiziose e investimenti significativi, Amazon e Google si pongono come pionieri nella transizione verso un’energia pulita e affidabile.

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