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SAI CHE… Cos’è Panopticon?

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Durante il periodo dell’Illuminismo, si affermarono principi fondamentali che hanno influenzato profondamente le nostre società moderne, come i diritti umani e la condanna della pena di morte, promossa da pensatori come Cesare Beccaria. Tuttavia, emersero anche idee inquietanti, tra cui quella del Panopticon, una prigione progettata dal filosofo Jeremy Bentham.

Il concetto alla base del Panopticon si ispira alla figura mitologica di Argo Panoptes, un gigante con numerosi occhi, concepito per sorvegliare i detenuti senza che essi potessero percepirne la presenza. L’architettura del carcere doveva richiamare quella di un teatro greco, con una torre centrale per i carcerieri e celle disposte in circolo, consentendo una sorveglianza continua.

Bentham pensava che un solo carceriere, situato nella torre, potesse controllare tutti i prigionieri. Questa idea fu testata nella sua fabbrica, dove i detenuti lavoravano, dimostrando la fattibilità del progetto. Diverse carceri furono costruite seguendo questo modello, inclusa quella dell’Isola di Santo Stefano in Italia, che oggi è considerata tra le più sinistre.

Il Panopticon ha ispirato pensatori del Novecento, come Michel Foucault e George Orwell, il quale intuì il potenziale della tecnologia di diffondere una sorveglianza capillare nella società. Nel suo romanzo “1984”, Orwell esplora le implicazioni di un controllo totale, evidenziando come questo concetto possa estendersi oltre il carcere, influenzando l’intera società.

Tuttavia, il Panopticon presenta anche notevoli svantaggi. Il numero limitato di carcerieri può generare stress e ansia, poiché la loro posizione comporta il timore di insurrezioni. Inoltre, questo sistema oppressivo alimenta la paura e il risentimento tra i detenuti, portando a una maggiore violenza e conflitto all’interno della struttura. La visione di Bentham, pur affascinante, rivela i lati oscuri di un approccio al controllo e alla punizione che, anziché riabilitare, perpetua un ciclo di oppressione e conflitto.

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SAI CHE..le giraffe

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…. nonostante la loro altezza, non possono correre a velocità superiori a 56 km/h. Ciò che è ancora più interessante è che, nonostante abbiano lunghe gambe, non possono saltare come altri animali. La loro grande altezza le aiuta però a vedere i predatori da lontano e a rimanere in sicurezza. Inoltre, non hanno corde vocali, quindi comunicano tra di loro utilizzando suoni a bassa frequenza che non sono udibili per l’orecchio umano.

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SAI CHE…i pinguini…

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ADN24

…non sono solo degli eccellenti nuotatori, ma anche dei “sindacalisti” naturali! Quando si trovano a dover affrontare un inverno particolarmente rigido, alcuni pinguini si organizzano in gruppi per fare fronte comune contro il freddo. Si spostano continuamente, in modo che tutti possano avere il loro turno al centro del gruppo dove è più caldo, risparmiando energia e riscaldandosi a vicenda. Un vero esempio di solidarietà tra i membri di una comunità!

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La Mimosa Pudica: quando le piante ‘sentono’ il tocco

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ADN24

Una curiosità affascinante riguarda il comportamento delle piante: alcune piante, come la mimosa pudica, sono in grado di “sentire” il tocco. Quando vengono stimolate, le sue foglie si chiudono rapidamente come risposta difensiva. Questa reazione rapida è il risultato di un cambiamento nei flussi ionici nelle cellule vegetali, che provoca una temporanea perdita di pressione cellulare. La mimosa usa questo meccanismo per proteggersi dai potenziali predatori, dimostrando che anche le piante hanno sorprendenti modi di interagire con l’ambiente circostante.

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