Internet Archive è tornato operativo, seppur in modalità limitata, dopo un attacco informatico che ha messo in pericolo la sicurezza della sua vasta collezione di dati.

Dopo sei giorni di inattività a causa di un attacco hacker e di un attacco DDoS, la più grande biblioteca digitale al mondo, Internet Archive, ha ripreso a funzionare. Il sito, che ospita un’enorme raccolta di contenuti digitali, era stato compromesso il 9 ottobre, portando a una violazione dei dati che ha rivelato informazioni sensibili degli utenti.

Al momento dell’accesso al sito, gli utenti hanno trovato un messaggio di avviso che sottolineava l’accaduto con toni sarcastici, facendo riferimento alla vulnerabilità del sistema. Inoltre, un hacker aveva già diffuso online un file contenente dati degli utenti, tra cui indirizzi email e password cifrate. Questo file, di dimensioni considerevoli, è stato reso disponibile pochi giorni prima dell’attacco diretto al sito.

La situazione è stata ulteriormente complicata da un attacco DDoS che ha causato l’interruzione dei servizi. Jason Scott, curatore del progetto, ha confermato l’entità dell’attacco, ma al momento non ci sono rivendicazioni o richieste di riscatto, il che rende incerto il movente degli aggressori. Potrebbe trattarsi di un tentativo di dimostrare capacità tecniche, di inviare un messaggio o di minare la credibilità di una delle più importanti risorse per la conservazione digitale.

Questo episodio evidenzia preoccupazioni più ampie riguardo alla sicurezza delle piattaforme non profit, come Internet Archive, che spesso operano con risorse limitate rispetto alle grandi aziende tecnologiche. La violazione dei dati non solo mette in pericolo gli utenti, ma solleva anche interrogativi sul futuro della sicurezza informatica in contesti simili.

Con Internet Archive di nuovo online, resta da vedere quali misure verranno adottate per garantire la sicurezza della sua vasta collezione e la protezione dei dati degli utenti in futuro.

In occasione di Zoomtopia 2024, Zoom Video Communications ha presentato una serie di aggiornamenti significativi per la sua piattaforma, mirando a migliorare l’efficienza e la produttività nei contesti lavorativi. Con il lancio della nuova generazione di Zoom AI Companion, l’azienda introduce funzionalità avanzate progettate per ottimizzare le videoconferenze e le interazioni tra i membri dei team.

Eric S. Yuan, fondatore e CEO di Zoom, ha delineato l’ambiziosa visione dell’azienda, enfatizzando l’obiettivo di creare un ambiente di lavoro “AI-first”. Con AI Companion 2.0, gli utenti possono godere di un’assistenza personalizzata per la gestione delle attività quotidiane. Tra le nuove funzionalità, spiccano la sintesi avanzata delle riunioni, l’interazione continua tramite un pannello laterale e la possibilità di integrare informazioni da diverse fonti come Microsoft Outlook e Google Calendar.

Il nuovo strumento Zoom Tasks, in sinergia con AI Companion, permette di gestire e completare le attività in modo più efficiente, mentre Zoom Phone offre innovazioni come la generazione automatica di messaggi vocali personalizzati. Le migliorie per le riunioni in presenza, tra cui riepiloghi e suggerimenti per le presenze in ufficio, semplificano ulteriormente la collaborazione tra colleghi.

In un contesto sempre più competitivo, queste innovazioni rappresentano un passo avanti verso una piattaforma di lavoro integrata e intelligente, rispondendo alle sfide attuali del mercato e promuovendo il benessere dei dipendenti. Con l’approccio AI-first, Zoom si prepara a trasformare l’esperienza lavorativa, rendendola più produttiva e connessa.

Nelle prossime settimane, Microsoft introdurrà una significativa espansione della sua offerta di streaming per gli utenti Xbox. La nuova funzione permetterà agli abbonati al Game Pass Ultimate di giocare in cloud non solo i titoli inclusi nel servizio, ma anche tutti i giochi che hanno già acquistato, rendendo disponibile l’intera libreria personale. Finora, lo streaming era limitato ai soli titoli del catalogo Game Pass.

Questa novità rappresenta un passo importante verso una maggiore libertà per i giocatori, che potranno accedere ai propri giochi da qualsiasi dispositivo compatibile, ovunque si trovino, senza necessità di scaricarli o installarli. Inizialmente, l’aggiornamento sarà disponibile per gli utenti iscritti al programma Xbox Insider, con un lancio successivo per tutti gli utenti.

Sebbene alcuni titoli possano rimanere esclusi per ragioni legate a licenze o accordi contrattuali con editori, migliaia di giochi saranno compatibili con il nuovo servizio. Questo segna un ulteriore passo avanti nella strategia di Microsoft di consolidare la propria posizione nel settore del cloud gaming, offrendo ai giocatori una maggiore flessibilità e controllo sulla loro esperienza di gioco.

In aggiunta a questa espansione, negli Stati Uniti sarà anche possibile acquistare direttamente i giochi Xbox dall’applicazione Android ufficiale, grazie a un recente provvedimento che ha imposto a Google di aprire il Play Store almeno fino al 2027.

Con queste novità, Microsoft continua a spingere verso un futuro in cui i limiti fisici e tecnici dello spazio di archiviazione e del download tradizionale sono sempre più superati, rendendo lo streaming una parte centrale dell’esperienza videoludica.