Nella notte tra sabato e domenica, i vigili del fuoco del comando di Lucca sono stati chiamati a intervenire in via Antonio Rossi a Capannori per un incendio che ha coinvolto un camion parcheggiato in un autofficina. L’intervento, che è iniziato intorno all’01:10, ha visto l’impiego di un’autobotte per domare le fiamme.

Il camion, carico di bottiglie di vetro vuote, ha subito danni significativi, con la distruzione sia del carico che della motrice. La situazione ha richiesto anche la presenza dei Carabinieri della stazione di Lammari, che hanno assistito nelle operazioni di emergenza. Al momento, le cause dell’incendio sono oggetto di indagine, mentre i vigili del fuoco hanno lavorato intensamente per mettere in sicurezza l’area e prevenire ulteriori danni.

Un’imponente operazione delle forze dell’ordine ha portato all’arresto di due uomini a Marina di Gioiosa Ionica, dopo che i Carabinieri hanno rinvenuto un vero e proprio arsenale nella loro disponibilità. Durante una perquisizione nell’azienda di un 43enne, i militari hanno scoperto un kalashnikov, sei pistole, alcune delle quali risultate clandestine, e circa 300 munizioni di vario calibro.

L’intervento dei Carabinieri della Compagnia di Roccella Jonica e dello Squadrone Eliportato “Cacciatori Calabria” è scattato dopo aver notato un comportamento sospetto del padre del 43enne, un uomo di 76 anni, che ha cercato di nascondere un’arma alla vista dei militari. Questo ha spinto le forze dell’ordine a condurre ulteriori ricerche in diverse località associate ai due uomini.

L’operazione ha messo in luce un allarmante accumulo di armi da fuoco, portando all’arresto dei due individui, che ora sono in attesa di decisioni giudiziarie. Si ricorda che, in base al principio di presunzione di innocenza, entrambe le persone sono considerate innocenti fino a una condanna definitiva.

Nella mattinata di oggi, i carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Caserta hanno eseguito 14 ordinanze cautelari, emesse dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Napoli. I destinatari del provvedimento, tra cui nove arrestati in carcere e cinque ai domiciliari, sono accusati di gravi reati connessi all’associazione mafiosa, estorsione, incendio e detenzione di armi.

Le indagini, avviate nel settembre 2022 e concluse nel giugno 2023, hanno rivelato una rete criminale attiva in vari comuni della Campania, tra cui Grazzanise, Capua e Casal di Principe, con legami diretti al Clan dei Casalesi. Un elemento di spicco dell’operazione è un ex membro di rilievo del gruppo Schiavone, recentemente rilasciato dopo anni di detenzione, che avrebbe tentato di riorganizzare il clan, perpetuando attività estorsive contro imprenditori e privati cittadini.

Le investigazioni hanno inoltre svelato tentativi di infiltrazione nel settore commerciale, con l’obiettivo di reinvestire proventi illeciti e ottenere tangenti significative. Durante l’operazione, sono stati recuperati mezzi agricoli e attrezzature rubate, per un valore complessivo di circa 40 mila euro. Le misure adottate rappresentano solo un passo iniziale in un’ampia campagna contro la criminalità organizzata, sottolineando l’impegno delle autorità nel garantire la sicurezza e il rispetto della legge nel territorio campano.

I soggetti coinvolti, essendo ancora in fase di indagini, sono considerati presunti innocenti fino a una sentenza definitiva.