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Cronaca

Aggressione in Diretta a La Vita in Diretta: Inviata Minacciata da un Sedicente Santone

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Un episodio inquietante ha scosso la trasmissione La Vita in Diretta su Rai1, quando l’inviata Barbara Di Palma è stata aggredita e inseguita durante una diretta televisiva. L’incidente ha avuto luogo mentre la trasmissione stava affrontando un argomento di attualità, quando Kadir, un sedicente santone del Salento, ha preso di mira la giornalista.

Il conduttore Alberto Matano, visibilmente preoccupato, ha immediatamente richiesto l’intervento delle forze dell’ordine, sottolineando il clima di paura creatosi in studio. “Temo per l’incolumità di Barbara Di Palma. Stiamo facendo una diretta televisiva e non è immaginabile essere minacciati fisicamente in questo modo,” ha affermato Matano, esprimendo il suo sgomento per la situazione.

L’aggressione ha sollevato un immediato allarme tra il pubblico e il personale della trasmissione. L’attenzione si è concentrata sulla sicurezza degli operatori e dei giornalisti, che spesso si trovano a fronteggiare situazioni rischiose durante le loro inchieste.

In seguito all’episodio, l’emittente ha garantito di prendere misure necessarie per proteggere il personale e garantire un ambiente di lavoro sicuro. Le autorità competenti sono intervenute rapidamente, portando Kadir in custodia e avviando un’indagine sull’accaduto.

Questo episodio ha riacceso il dibattito sulla sicurezza dei giornalisti, specialmente in un contesto in cui l’informazione è esposta a vari rischi, inclusi attacchi fisici e minacce. La necessità di proteggere i professionisti dell’informazione è diventata un tema cruciale, e il caso di Barbara Di Palma evidenzia quanto sia importante garantire che i giornalisti possano svolgere il loro lavoro senza timore di violenze.

La direzione di La Vita in Diretta ha espresso solidarietà alla giornalista aggredita e ha ribadito l’impegno a tutelare tutti coloro che operano nella redazione, affinché possano continuare a informare il pubblico in modo sicuro e professionale.

In conclusione, l’incidente ha colpito non solo la trasmissione, ma ha anche portato l’attenzione sulla vulnerabilità dei giornalisti che operano in situazioni difficili. Si spera che episodi simili possano servire da spunto per migliorare le misure di sicurezza e per proteggere chi lavora nel campo dell’informazione.

Cronaca

Catania | 17enne spaccia per mantenere la famiglia: arrestato con droga, armi e munizioni

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Un ragazzo di 17 anni è stato arrestato a Librino, quartiere di Catania, con l’accusa di spaccio di droga. Gli agenti della questura erano intervenuti presso la sua abitazione per una lite familiare segnalata al 112, ma si sono trovati di fronte a una ben diversa situazione.

All’arrivo della polizia, il giovane ha tentato di disfarsi di due buste azzurre lanciandole dal balcone. Gli agenti, insospettiti, le hanno recuperate e al loro interno hanno trovato 800 grammi di marijuana e 170 grammi di hashish.

Durante la perquisizione dell’abitazione, il 17enne ha cercato inutilmente di sbarazzarsi di altri 15 grammi di marijuana nei rifiuti della cucina. All’interno dell’appartamento sono stati rinvenuti materiali per il confezionamento di sostanze stupefacenti e una macchina per il sottovuoto.

Il controllo si è esteso anche a un’auto a disposizione del minorenne, nonostante fosse privo di patente, dove sono state trovate alcune cartucce a salve. Questo ha spinto gli agenti a perquisire le aree comuni del condominio, portando alla scoperta, in un’intercapedine vicino al sistema fognario, di altri 600 grammi di marijuana e una pistola a salve.

Mentre l’arma e la droga trovate nel condominio sono state sequestrate a carico di ignoti, il ragazzo è stato arrestato e trasferito inizialmente al centro di prima accoglienza per minorenni. Successivamente, il giudice ha disposto la sua custodia cautelare presso l’istituto penale minorile di Acireale.

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Cronaca

Asiago | Tragedia a Lusiana: 43enne investito e ucciso da un’ambulanza

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ADN24

Domenica sera, un grave incidente sulla Provinciale 69, nei pressi di Lusiana, in provincia di Vicenza, ha causato la morte di Vittorio Rigoni, 43 anni, originario di Asiago. L’uomo è stato investito da un’ambulanza di un’associazione di volontariato che stava rientrando da un servizio.

L’episodio è avvenuto poco dopo le 19, quando il mezzo dell’Associazione Nazionale Carabinieri, diretto verso Asiago, ha travolto Rigoni, che camminava lungo la strada in condizioni di scarsa visibilità. Nonostante l’intervento immediato del personale sanitario presente sull’ambulanza e l’arrivo di ulteriori soccorsi, tra cui un’ambulanza dell’ospedale di Asiago e i vigili del fuoco, ogni tentativo di salvargli la vita è stato vano.

Le autorità stanno indagando per chiarire i dettagli della dinamica, cercando di comprendere come sia potuto accadere il tragico investimento. Vittorio Rigoni, figlio di un noto imprenditore dell’Altopiano, lascia una comunità sconvolta e in lutto.

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Cronaca

Brescia | Assalto in casa a Concesio: madre e figlia minacciate con una mazza da baseball

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ADN24

Un episodio di violenza si è verificato giovedì scorso a Concesio, comune del Bresciano, dove un uomo ha fatto irruzione in un’abitazione sfondando la porta d’ingresso. All’interno, due donne, madre e figlia, sono state costrette a consegnare denaro sotto la minaccia di una mazza da baseball.

A denunciare i fatti è stata una delle vittime, che vive in casa con la madre e il fratello minore. La giovane ha riferito ai carabinieri che l’uomo, un cittadino pakistano, si era già presentato nei giorni precedenti davanti alla loro abitazione chiedendo soldi senza alcuna motivazione. La situazione è però precipitata nella serata di giovedì, quando l’aggressore, dopo aver sfondato la porta, avrebbe tentato di colpire le donne, che si sono rifugiate sotto un tavolo mentre chiamavano i soccorsi.

All’arrivo delle forze dell’ordine, l’aggressore si trovava ancora sul pianerottolo, in evidente stato di alterazione. Durante la perquisizione, i carabinieri hanno trovato in suo possesso una mazza da baseball, due coltelli e uno spray al peperoncino. Già noto per precedenti penali, l’uomo è stato arrestato in flagranza di reato con accuse di tentata rapina aggravata e porto abusivo di armi. Ora è detenuto presso la casa circondariale di Brescia.

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