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Cronaca

Vicenza | Operazione congiunta GDF e Ispettorato del Lavoro: scoperti lavoratori irregolari in un opificio, sequestro di un capannone

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Nell’ambito di un’operazione congiunta tra la Guardia di Finanza di Vicenza e l’Ispettorato Territoriale del Lavoro, è stato scoperto un significativo caso di lavoro irregolare in un laboratorio tessile situato a Sovizzo. Durante il controllo, finalizzato alla verifica delle condizioni di sicurezza e del rispetto delle norme lavorative, le autorità hanno rilevato la presenza di sette lavoratori in nero su otto. Tra questi, è stato identificato anche un clandestino.

Il titolare dell’opificio, gestito da un cittadino di origine cinese, è stato denunciato e l’intera struttura, comprese attrezzature e merci, è stata posta sotto sequestro preventivo. Le irregolarità rilevate non si limitano alla mancanza di contratti di lavoro, ma comprendono anche gravi violazioni delle normative sulla sicurezza, in particolare l’assenza del Documento di Valutazione dei Rischi.

Oltre alle sanzioni amministrative per un totale di 14.000 euro, è stata disposta la sospensione immediata dell’attività fino alla regolarizzazione delle posizioni lavorative. L’operazione rientra in un ampio programma di contrasto al lavoro sommerso, con l’obiettivo di tutelare i diritti dei lavoratori e garantire la concorrenza leale nel settore tessile, particolarmente esposto a fenomeni di sfruttamento.

L’azione si inserisce in un più ampio contesto di interventi coordinati dalle Fiamme Gialle e dall’Ispettorato del Lavoro per combattere l’illegalità nel mondo del lavoro, con un occhio di riguardo al settore della moda. La vicenda rimane sotto indagine e sarà l’autorità giudiziaria a determinare le eventuali responsabilità penali del titolare.

Cronaca

Agrigento | Sequestrati 1,2 milioni di euro a società per indebita fruizione di incentivi fiscali nel Sud Italia

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La Guardia di Finanza di Agrigento ha eseguito un’operazione che ha portato al sequestro di beni e disponibilità finanziarie per un valore di circa 1,2 milioni di euro. Il provvedimento, emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Sciacca, riguarda un imprenditore siciliano residente a Milano, amministratore di una società che ha illecitamente beneficiato di incentivi fiscali destinati allo sviluppo del Mezzogiorno.

L’indagine ha rivelato che l’azienda, operante nel settore delle tecnologie informatiche e con sedi in Sicilia e Lombardia, ha dichiarato falsamente di possedere una sede produttiva ad Agrigento, ottenendo così agevolazioni fiscali non dovute. In particolare, l’impresa ha fruito indebitamente di crediti d’imposta per attività di ricerca e sviluppo tra il 2020 e il 2023, attività svolta invece prevalentemente in Lombardia. Inoltre, la società ha utilizzato in modo scorretto fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), violando le normative previste per ottenere crediti d’imposta legati alla transizione ecologica e all’innovazione tecnologica.

Le investigazioni hanno evidenziato come l’imprenditore abbia sfruttato un sistema di consulenze e fatture emesse da società riconducibili al proprio gruppo familiare, incrementando illecitamente il valore delle agevolazioni ottenute. Tali crediti non spettanti sono stati utilizzati per ridurre il debito fiscale e contributivo della società.

Le autorità hanno già sospeso i crediti fiscali ancora inutilizzati, in collaborazione con l’Agenzia delle Entrate. L’operazione, frutto della stretta collaborazione tra la Procura di Sciacca e la Guardia di Finanza, sottolinea l’importanza di combattere frodi fiscali che sottraggono risorse preziose per il sostegno economico alle imprese e alle famiglie.

In attesa di un giudizio definitivo, è da ricordare che l’imprenditore coinvolto gode della presunzione di innocenza.

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Cronaca

Taranto | Sequestri di droga e 15 responsabili segnalati

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Operazioni su larga scala per contrastare lo spaccio nella provincia

Negli ultimi giorni, la Guardia di Finanza di Taranto ha intensificato i controlli contro i traffici illeciti, concentrandosi in particolare sullo spaccio di droga. Le operazioni, condotte su tutto il territorio provinciale, hanno coinvolto vari punti strategici, come porti, stazioni ferroviarie, e locali frequentati soprattutto dai giovani.

Grazie al prezioso contributo delle unità cinofile, i finanzieri sono riusciti a individuare e sequestrare significative quantità di sostanze stupefacenti, tra cui eroina, cocaina e hashish. Le droghe erano abilmente nascoste all’interno di bagagli, vestiti personali e perfino in scomparti delle automobili.

Le attività hanno portato alla segnalazione di 15 persone alle autorità competenti, nell’ambito di un’operazione più ampia volta a reprimere l’uso e lo spaccio di droga, soprattutto tra i giovani. Queste azioni mirano a frenare un fenomeno sempre più preoccupante per la sicurezza e la salute pubblica nella regione.

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Cronaca

Como | Frode IVA su AirPods: sequestri per 29 Milioni di Euro

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Le autorità hanno smantellato un vasto sistema di frode fiscale che coinvolgeva la commercializzazione di prodotti elettronici, in particolare AirPods. Grazie all’indagine condotta dai comandi della Guardia di Finanza di Como e Latina, è stato eseguito un sequestro preventivo di beni per un valore di oltre 29 milioni di euro. Il provvedimento è stato emesso dal Tribunale di Latina, a seguito di un’operazione che ha rivelato un articolato schema di frode IVA a livello europeo.

Il sistema fraudolento era basato su un meccanismo noto come “frode carosello”, in cui i prodotti venivano scambiati tra diverse società senza che questi fossero effettivamente venduti ai consumatori. Le indagini hanno coinvolto diverse nazioni, tra cui Cipro, Germania, Spagna e Paesi Bassi, evidenziando una rete criminale ben organizzata. Le società italiane coinvolte, spesso create appositamente per la frode, erano intestate a prestanomi e utilizzate per simulare transazioni fittizie. Questo permetteva l’evasione dell’IVA e la creazione di crediti d’imposta illeciti, che venivano successivamente compensati o richiesti a rimborso.

Le forze dell’ordine hanno ricostruito i movimenti finanziari e logistici della merce, che veniva spostata fisicamente solo in casi limitati, mantenendo però un complesso passaggio di proprietà cartolare. L’operazione ha portato, nel 2023, all’arresto di quattro persone, due delle quali ancora agli arresti domiciliari.

Questo intervento si inserisce nella più ampia lotta della Guardia di Finanza contro le frodi fiscali, che rappresentano un grave danno per l’economia e per l’equità sociale, minando la concorrenza e la fiducia tra Stato e cittadini. Tuttavia, va ricordato che gli indagati sono da considerarsi innocenti fino a una condanna definitiva.

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