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Cronaca

Vicenza | Operazione congiunta GDF e Ispettorato del Lavoro: scoperti lavoratori irregolari in un opificio, sequestro di un capannone

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Nell’ambito di un’operazione congiunta tra la Guardia di Finanza di Vicenza e l’Ispettorato Territoriale del Lavoro, è stato scoperto un significativo caso di lavoro irregolare in un laboratorio tessile situato a Sovizzo. Durante il controllo, finalizzato alla verifica delle condizioni di sicurezza e del rispetto delle norme lavorative, le autorità hanno rilevato la presenza di sette lavoratori in nero su otto. Tra questi, è stato identificato anche un clandestino.

Il titolare dell’opificio, gestito da un cittadino di origine cinese, è stato denunciato e l’intera struttura, comprese attrezzature e merci, è stata posta sotto sequestro preventivo. Le irregolarità rilevate non si limitano alla mancanza di contratti di lavoro, ma comprendono anche gravi violazioni delle normative sulla sicurezza, in particolare l’assenza del Documento di Valutazione dei Rischi.

Oltre alle sanzioni amministrative per un totale di 14.000 euro, è stata disposta la sospensione immediata dell’attività fino alla regolarizzazione delle posizioni lavorative. L’operazione rientra in un ampio programma di contrasto al lavoro sommerso, con l’obiettivo di tutelare i diritti dei lavoratori e garantire la concorrenza leale nel settore tessile, particolarmente esposto a fenomeni di sfruttamento.

L’azione si inserisce in un più ampio contesto di interventi coordinati dalle Fiamme Gialle e dall’Ispettorato del Lavoro per combattere l’illegalità nel mondo del lavoro, con un occhio di riguardo al settore della moda. La vicenda rimane sotto indagine e sarà l’autorità giudiziaria a determinare le eventuali responsabilità penali del titolare.

Cronaca

Molestia su un’auto a Napoli: la ragazza si lancia dall’auto in movimento per sfuggire al molestatore

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ADN24

La notte scorsa, un episodio di violenza ha scosso il quartiere Ponticelli, alla periferia di Napoli. Una giovane donna, stanca e desiderosa di tornare a casa, ha preso quello che credeva fosse il taxi che stava aspettando. Tuttavia, una volta salita sull’auto, la situazione ha preso una piega drammatica. Il conducente, un uomo di 38 anni originario del Casertano, ha iniziato a molestare la ragazza, che ha cercato di difendersi e reagire alla situazione.

Nel tentativo di fermare le avances indesiderate, la ragazza ha cercato di allontanarsi dal molestatore, ma lui ha risposto con violenza, schiaffeggiandola e sottraendole il cellulare. La situazione è diventata sempre più pericolosa e, in un momento di disperazione, la giovane ha preso una decisione drastica. Nonostante il rischio, ha aperto la portiera dell’auto e si è lanciata fuori, mentre il veicolo era ancora in movimento.

Fortunatamente, la ragazza è riuscita a fuggire, scappando dalle mani del suo aggressore. Immediatamente dopo il suo salto dall’auto, ha chiesto aiuto e le forze dell’ordine sono intervenute prontamente. Gli agenti della Polizia di Stato sono riusciti a rintracciare il conducente e a arrestarlo poco dopo l’incidente. Il 38enne è stato accusato di rapina e violenza sessuale.

L’episodio ha suscitato grande preoccupazione, non solo per la violenza subita dalla ragazza, ma anche per la crescente insicurezza che affligge alcune zone della città. Le autorità stanno intensificando i controlli e invitano i cittadini a prestare attenzione e a segnalare qualsiasi comportamento sospetto. La giovane vittima, per fortuna, non ha riportato gravi ferite, ma l’incidente evidenzia ancora una volta i pericoli cui sono esposte molte persone, soprattutto di notte.

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Cronaca

Scoperto arsenale legato alla Curva Nord dell’Inter a Cambiago: pistole, kalashnikov e bombe a mano sequestrati

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ADN24

Un’importante operazione della Polizia di Stato ha portato alla scoperta di un deposito di armi a Cambiago, in provincia di Milano. L’arsenale, che si ritiene essere collegato alla Curva Nord dell’Inter, è stato individuato grazie a un’indagine su un ultras noto per i suoi legami con Andrea Beretta, un altro capo ultrà nerazzurro attualmente in carcere per l’omicidio di Antonio Bellocco, un altro leader della stessa curva.

Nel capannone sequestrato, gli agenti hanno rinvenuto un consistente arsenale composto da pistole, kalashnikov, bombe a mano e numerosi proiettili. Secondo quanto riportato da fonti investigative, la scoperta è avvenuta nella notte, quando la polizia ha seguito una traccia che collegava l’immobile a Beretta, anche se il capannone era effettivamente nella disponibilità di un altro ultras a lui vicino.

L’operazione fa parte di un’ampia indagine sulla criminalità organizzata legata agli ultras e sulla gestione delle armi da parte di gruppi estremisti legati al tifo calcistico. L’arresto di Beretta e la scoperta dell’arsenale rappresentano un passo importante nella lotta contro la violenza negli stadi e nei gruppi organizzati.

Gli inquirenti continuano a indagare per capire se ci siano altri depositi di armi o collegamenti con gruppi criminali più ampi. La situazione resta sotto stretta osservazione, con particolare attenzione alla gestione delle curve calcistiche in Italia, sempre più spesso al centro di attività illecite.

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Cronaca

Panico a bordo del volo Ryanair Torino-Lamezia: Interruzione delle comunicazioni e giri a vuoto

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ADN24

Un increscioso episodio ha coinvolto i passeggeri del volo Ryanair FR937 in partenza da Torino Caselle con destinazione Lamezia Terme, nella mattinata di mercoledì 20 novembre. Subito dopo il decollo, il velivolo ha iniziato a compiere numerosi giri a vuoto sulla città di Torino, causando un generale stato di preoccupazione a bordo. Durante la manovra, che ha durato circa mezz’ora, i passeggeri hanno incontrato turbolenze e vuoti d’aria che hanno aumentato il malessere fisico e psicologico a bordo. Paura, vomito e pianti sono stati solo alcuni dei disagi segnalati dai viaggiatori.

L’incertezza sulla situazione ha peggiorato il panico, con i passeggeri che, guardando fuori dai finestrini, hanno continuato a vedere le Alpi, segno che l’aereo non stava proseguendo sulla rotta prevista. Dopo un lungo periodo di ansia, il comandante ha finalmente informato i passeggeri che, poco dopo il decollo, erano stati persi i contatti tra la cabina di pilotaggio e la torre di controllo. Secondo le procedure di sicurezza, questo ha reso necessario l’interruzione del viaggio, ma non era possibile decidere autonomamente dove atterrare. Dopo aver atteso il ripristino delle comunicazioni, il pilota ha infine deciso di fare ritorno all’aeroporto di Torino.

Dopo le necessarie verifiche di sicurezza, il volo è stato riprogrammato per le 11:00. Tuttavia, molti passeggeri hanno manifestato il loro disappunto per i disguidi subiti, con una ventina di persone che hanno deciso di non imbarcarsi sul volo successivo, optando per altri mezzi di trasporto per raggiungere la Calabria.

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