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Cronaca

Roma | Arrestati due uomini per una serie di rapine ai danni di donne

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Recentemente, la Polizia di Stato ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di due uomini italiani, di 33 e 39 anni, accusati di aver perpetrato numerose rapine a Roma. Le indagini, condotte dalla Procura della Repubblica, hanno rivelato che tra il 28 agosto e il 9 settembre, i due hanno compiuto ben otto rapine, principalmente nei confronti di donne, incluse alcune anziane.

L’attività investigativa ha preso avvio da una serie di furti e scippi avvenuti nella capitale. Gli agenti del IX Distretto Esposizione, grazie anche alla visione di filmati di sorveglianza, hanno potuto documentare il “modus operandi” dei rapinatori. I criminali, a bordo di uno scooter, affiancavano le loro vittime, strattonandole con violenza e minacciandole, in alcune occasioni, con un taglierino.

Il primo episodio significativo è avvenuto il 29 agosto presso il parcheggio di un centro commerciale, dove un uomo ha strappato una collana a una donna per poi fuggire con il complice. Questo furto ha spinto la vittima a presentare denuncia al commissariato di Spinaceto, attivando così le indagini.

Le ricerche, condotte con determinazione dalle forze dell’ordine, hanno portato all’identificazione dei sospetti, rintracciati nella loro abitazione a Pomezia. Durante le indagini, è emerso che lo scooter utilizzato per le rapine era stato rubato pochi giorni prima. I due uomini sono stati quindi arrestati e trasferiti nel carcere di Regina Coeli, accusati di rapina, furto e ricettazione.

Cronaca

Milano, incidente mortale dopo inseguimento in scooter: muore un giovane 20enne

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ADN24

Nella notte, un grave incidente stradale si è verificato in via Ripamonti, nei pressi di via Quaranta. Un giovane egiziano di 20 anni ha perso la vita e un 22enne tunisino, conducente del mezzo, è rimasto gravemente ferito. La tragedia è avvenuta poco dopo le 4 del mattino, al termine di un inseguimento tra il TMax su cui viaggiavano e un’auto dei carabinieri.

Corsa folle e schianto fatale

Secondo le prime ricostruzioni, il 22enne alla guida non si sarebbe fermato a un posto di blocco in via Farini, dando il via a una pericolosa fuga attraverso le vie cittadine. Durante l’inseguimento, il conducente avrebbe attraversato il centro di Milano ignorando i semafori e mettendo in pericolo la sicurezza di pedoni e automobilisti. La corsa è terminata drammaticamente in via Ripamonti, dove il mezzo è uscito di strada, causando il decesso del passeggero e il ferimento del guidatore.

Interventi sul posto e tensioni in ospedale

Sul luogo dell’incidente sono intervenute ambulanze e automediche del 118. Il giovane egiziano è stato trasportato al Policlinico in condizioni critiche, ma è morto poco dopo nonostante i tentativi di rianimazione. Il conducente è stato invece ricoverato al San Carlo, sotto custodia, con condizioni gravi ma non in pericolo di vita. Al Policlinico si sono radunati amici e parenti della vittima, generando momenti di alta tensione che hanno richiesto l’intervento delle forze dell’ordine.

Indagini in corso

Gli inquirenti stanno cercando di chiarire i motivi della fuga. Tra le ipotesi, il fatto che il conducente fosse privo di patente e avesse precedenti penali. Anche il ruolo dei carabinieri e le dinamiche precise dello schianto sono oggetto di verifiche.

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Cronaca

Rabbino Zvi Kogan trovato morto negli Emirati Arabi: Israele condanna fermamente

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ADN24

Il corpo del rabbino Zvi Kogan, scomparso il 21 novembre, è stato rinvenuto senza vita negli Emirati Arabi Uniti. Le autorità locali hanno confermato il decesso, con una nota congiunta emessa dall’ufficio del primo ministro emiratino e dal ministero degli Esteri.

Indagini e sospetti

L’ambasciata israeliana nel Golfo ha stabilito un contatto diretto con i familiari del rabbino, che aveva cittadinanza israeliana e moldava. Già il 23 novembre era stata ritrovata la sua automobile abbandonata ad Al-Ain, non lontano da Dubai. Secondo i media israeliani, l’uomo era legato a Gavriel Holtzberg, vittima di un attentato terroristico a Mumbai nel 2008. Le prime indagini indicano il coinvolgimento di tre cittadini uzbeki, sospettati di agire per conto dell’Iran e fuggiti in Turchia.

Reazioni di Israele: “Atto vile e antisemita”

Israele ha reagito con fermezza al tragico evento. Il ministro della Difesa, Israel Katz, ha definito l’accaduto “un crimine terroristico antisemita codardo e spregevole”, promettendo giustizia per il rabbino. Anche il primo ministro Benjamin Netanyahu ha condannato l’omicidio, dichiarando che Israele farà tutto il possibile per assicurare i responsabili alla giustizia.

Allerta per i viaggi negli Emirati

A seguito dell’episodio, il Consiglio di sicurezza nazionale israeliano ha rinnovato l’appello ai cittadini di evitare viaggi non essenziali negli Emirati, considerati a rischio elevato per la sicurezza. È stato consigliato di evitare luoghi frequentati da israeliani e di mantenere un basso profilo, inclusa la riduzione della visibilità sui social media.

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Cronaca

Protesta a Roma: Cartelli contro la violenza di genere da un palazzo di Piazza Ostiense

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ADN24

Un’azione di protesta ha avuto luogo oggi a Roma, in piazzale Ostiense, dove un gruppo di uomini si è affacciato da un palazzo alzando sette cartelli che hanno attirato l’attenzione di passanti e residenti. I cartelli, sostenuti tra gli applausi della gente, contenevano messaggi chiari e incisivi contro la violenza di genere e il patriarcato. Tra le scritte esposte, si leggevano frasi come “Meno obiettori più vibratori”, “Non è un fatto isolato, si chiama patriarcato” e “La violenza non è amore”.

L’azione di protesta si inserisce nel contesto di un crescente impegno contro la violenza sulle donne e per la difesa dei diritti civili, tematiche che sono state al centro di numerose manifestazioni nelle ultime settimane. Tra i cartelli esposti, uno recitava: “Se toccano una, rispondiamo tutte”, un chiaro richiamo alla solidarietà femminile e all’importanza della risposta collettiva contro ogni forma di abuso.

Altri messaggi, come “Il silenzio uccide, la giustizia salva” e “No significa No, sempre”, sottolineavano l’urgenza di affrontare le problematiche legate al consenso e alla cultura del silenzio che spesso protegge chi commette violenza. L’ultimo cartello, semplicemente, recitava “Basta”, esprimendo una richiesta inequivocabile di fermare la violenza e il sessismo che ancora persistono nella società.

L’azione, pur non essendo una manifestazione ufficiale, ha suscitato riflessioni tra i presenti, portando un forte messaggio di cambiamento. Il gesto si inserisce in un contesto di crescente mobilitazione contro le disuguaglianze di genere e la violenza, invitando la società a riflettere sulla necessità di un cambiamento profondo.

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