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SAI CHE… Cos’era il Lupanare di Pompei nell’Antica Roma?

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Nell’immaginario collettivo, il Lupanare di Pompei è spesso associato esclusivamente a un semplice bordello, un luogo di scambio sessuale. Tuttavia, una visione più approfondita rivela un ambiente molto più complesso e multifunzionale. Questo spazio non solo soddisfaceva i bisogni sessuali dei romani, ma si configurava anche come un centro sociale vivace e dinamico.

Le case di tolleranza come il Lupanare erano ben visibili e integrate nella vita quotidiana delle città romane. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, non erano luoghi clandestini o tabù, ma strutture strategicamente collocate e riconoscibili attraverso segnaletica specifica. Non sorprende che Marziale, poeta dell’epoca, le definisse “aperte a tutti i venti”, sottolineando l’accessibilità di questi luoghi a persone di ogni estrazione sociale.

Giuridicamente, il Lupanare era regolamentato da leggi che tutelavano tanto i lavoratori, uomini e donne, quanto i clienti. I proprietari, noti come lenones, dovevano registrare le loro attività e rispettare norme igieniche e fiscali. La clientela era eterogenea, così come l’offerta: dai bordelli più umili a quelli più lussuosi, ognuno con il proprio ecosistema interno e gerarchia tra le prostitute, le meretrices.

Questi luoghi di incontro non si limitavano all’attività sessuale; spesso ospitavano eventi culturali, spettacoli teatrali e momenti di socializzazione. Durante feste pubbliche, i cosiddetti “lasciva nomismata” venivano distribuiti tra il pubblico, offrendo ingressi gratuiti e rendendo il Lupanare un centro di aggregazione sociale.

Il Lupanare rifletteva le contraddizioni della società romana, un luogo dove la mercificazione del corpo si intrecciava con la vita culturale. Nonostante le critiche di alcuni filosofi e le autorità religiose, che vedevano nella prostituzione una manifestazione di decadimento, questi spazi continuavano a prosperare, incarnando il fascino umano per il piacere e la connessione. In questo senso, il Lupanare non è solo un simbolo della prostituzione, ma un importante testimone della vita sociale dell’antica Roma.

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Lo sai che le farfalle..

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..hanno le antenne così sensibili da poter “annusare” un fiore a distanza? Le antenne delle farfalle sono dotate di minuscole cellule sensoriali che permettono loro di rilevare le sostanze chimiche presenti nell’aria. Questo le aiuta a localizzare i fiori ricchi di nettare da cui nutrirsi, ma anche a trovare un compagno durante la stagione degli amori.

Ma non è tutto: le antenne sono così sofisticate che le farfalle possono “annusare” anche da lontano, percependo tracce di feromoni rilasciati dalle piante o da altre farfalle. In questo modo, riescono a orientarsi con una precisione incredibile, anche in ambienti complessi. Questa capacità di rilevare segnali chimici nell’aria è estremamente sviluppata e permette alle farfalle di navigare e interagire con il loro ambiente in modi che noi umani non possiamo nemmeno immaginare.

Le antenne delle farfalle sono, quindi, strumenti multiuso che non solo le aiutano a nutrirsi, ma sono anche fondamentali per la loro sopravvivenza e riproduzione. Un altro esempio affascinante della straordinaria natura dei piccoli insetti!

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Lo sai che i polpi hanno tre cuori?

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Due cuori pompano il sangue verso le branchie, dove avviene lo scambio di ossigeno, mentre il terzo cuore pompa il sangue ossigenato al resto del corpo. Questo sistema circolatorio speciale permette ai polpi di adattarsi all’ambiente marino, che può essere povero di ossigeno in alcune zone. Tuttavia, c’è un dettaglio curioso: quando un polpo nuota, il cuore che pompa il sangue al corpo si ferma temporaneamente, il che significa che i polpi tendono a stancarsi molto più rapidamente mentre nuotano rispetto a quando si muovono strisciando sul fondale marino.

Inoltre, i polpi sono esseri straordinariamente intelligenti. Sono noti per la loro capacità di risolvere problemi complessi, aprire contenitori e persino utilizzare strumenti, come conchiglie e noci di cocco, per proteggersi dai predatori. La loro intelligenza è stata studiata a fondo, in particolare per la loro sorprendente capacità di memorizzare e adattarsi a nuove situazioni.

Un’altra caratteristica affascinante dei polpi è la loro capacità di cambiare colore e texture della pelle grazie a cellule specializzate chiamate cromatofori. Questo permette loro di mimetizzarsi perfettamente con l’ambiente circostante per sfuggire ai predatori o per cacciare le prede.

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Lo sai che gli alberi comunicano tra loro?

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Lo sai che gli alberi comunicano tra loro attraverso una rete sotterranea di funghi? Questo fenomeno, noto come Wood Wide Web, è una vera e propria “internet naturale” che permette agli alberi di scambiarsi informazioni e risorse. Sotto la superficie, le radici degli alberi si collegano a una rete di funghi micorrizici che agisce come una sorta di cavo di comunicazione. Attraverso questa rete, gli alberi possono condividere nutrienti, come zuccheri e azoto, ma anche inviare segnali di allarme in caso di attacchi da insetti o malattie.

Un esempio affascinante di questa cooperazione è che gli alberi più anziani, spesso più forti, inviano risorse agli alberi giovani che potrebbero avere difficoltà a sopravvivere. Inoltre, se un albero viene attaccato da parassiti, può inviare segnali chimici attraverso questa rete per avvisare gli altri alberi, i quali si preparano a difendersi. Questo comportamento altruista dimostra come le piante non solo competano tra loro per risorse, ma possano anche cooperare per garantire la sopravvivenza collettiva. La scoperta della rete sotterranea di comunicazione tra alberi ha cambiato il nostro modo di pensare all’intelligenza e alla cooperazione nel regno vegetale.

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