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Cronaca

Emergenza Fentanyl: indagini sulla presenza dell’Oppioide nei circuiti di spaccio a Perugia

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Negli ultimi mesi, la presenza del fentanyl, un potente oppioide, ha sollevato preoccupazioni in Italia, dopo che è stato rilevato in un campione di eroina a Perugia. Questo episodio, che ha attirato l’attenzione dei media e delle autorità sanitarie, è emerso a seguito dell’analisi di una dose di sostanza stupefacente consegnata da una tossicodipendente a una cooperativa attiva nel supporto ai consumatori di droga. La sostanza, analizzata da esperti dell’Università degli Studi di Perugia e confermata dall’Istituto Superiore della Sanità, ha rivelato contenuti preoccupanti: il 5% di fentanyl, insieme a eroina, codeina e diazepam.

La segnalazione ha generato allerta non solo tra le forze dell’ordine ma anche a livello nazionale, spingendo il Dipartimento delle Politiche Antidroga a lanciare un allerta. In risposta, la Procura di Perugia ha avviato un’operazione investigativa complessa, coinvolgendo diverse unità della Polizia di Stato. Le indagini hanno incluso monitoraggi sul web e sul dark web, ma non hanno portato alla scoperta di canali di vendita online per il fentanyl.

Parallelamente, sono stati eseguiti controlli su campioni di sostanze sequestrate, risultati negativi per la presenza del fentanyl. Attraverso operazioni sotto copertura, gli agenti hanno identificato un sospetto spacciatore, un cittadino nigeriano, che è stato arrestato. Le indagini hanno portato a ulteriori arresti di presunti spacciatori, quasi tutti stranieri e senza fissa dimora, e al sequestro di varie sostanze stupefacenti.

La situazione evidenzia un crescente problema legato alla sicurezza pubblica e alla salute, richiamando l’attenzione sulla necessità di interventi coordinati per contrastare il fenomeno dello spaccio di sostanze pericolose come il fentanyl.

Cronaca

Pietrasanta (LU) | Resistenza e interruzione del servizio ferroviario: denunciata donna senza titolo di viaggio

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ADN24

Nel pomeriggio del 19 novembre, il Commissariato di Forte dei Marmi è intervenuto alla stazione ferroviaria di Pietrasanta dopo una richiesta di intervento da parte del capotreno di un convoglio regionale proveniente da Pisa e diretto a La Spezia. La giovane controllore di 23 anni aveva chiesto a una donna nigeriana di 40 anni di scendere dal treno, poiché priva di biglietto, ma la situazione è rapidamente degenerata.

Invece di rispettare la richiesta, la donna ha reagito con violenza, strattonando la capotreno e cercando di farla cadere mentre cercava di farla scendere dal treno alla fermata di Pietrasanta. Il rifiuto della passeggera e l’aggressione hanno causato un ritardo di oltre 20 minuti, interrompendo il regolare servizio del convoglio.

Sul posto è intervenuta tempestivamente una pattuglia della Volante del Commissariato di Forte dei Marmi, che ha fermato la donna e l’ha condotta in Commissariato. Durante gli accertamenti, è emerso che la donna aveva numerosi precedenti penali, in particolare per reati contro la persona. È stata denunciata per resistenza a pubblico ufficiale e interruzione di pubblico servizio, con l’Autorità giudiziaria che ora si occupa del caso.

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Cronaca

Viterbo | Truffa ai distributori di carburante: sequestrata pistola erogatrice e denunciato il responsabile

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ADN24

Le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Viterbo hanno intensificato i controlli sulla regolare vendita e distribuzione di carburanti sottoposti ad accisa, con l’obiettivo di contrastare le frodi fiscali e garantire la corretta concorrenza nel settore. Le verifiche sono anche il risultato di segnalazioni da parte dei cittadini, giunte attraverso il numero di pubblica utilità “117”, e si concentrano sulla quantità e qualità del carburante erogato dai distributori.

Nel corso di un recente intervento nella zona dell’alta Tuscia, le Fiamme Gialle hanno accertato irregolarità in un impianto di distribuzione stradale di carburante. È emerso che il distributore praticava una truffa ai danni dei consumatori, avviando il conteggio del carburante erogato con un importo già preimpostato di 5-6 centesimi di euro, invece che partire da zero. Una violazione grave che ha portato al sequestro della pistola erogatrice, utilizzata per la distribuzione del carburante, e alla denuncia del legale rappresentante della società proprietaria dell’impianto, per il reato di frode fiscale.

Le indagini hanno inoltre rivelato che l’impianto in questione non aveva aggiornato le revisioni biennali obbligatorie delle colonnine erogatrici, con il risultato che tutte le attrezzature erano scadute da più di un anno. Questo fatto evidenzia una gestione negligente e illecita del distributore, che ha messo a rischio non solo la concorrenza leale ma anche la sicurezza dei consumatori.

Il Corpo della Guardia di Finanza prosegue nelle sue attività di controllo, con l’obiettivo di tutelare i consumatori e gli operatori economici onesti. Le verifiche continueranno anche sulla qualità e quantità dei carburanti distribuiti, in linea con la normativa vigente, per prevenire frodi e comportamenti speculativi nel settore.

I cittadini sono invitati a prestare attenzione e a segnalare eventuali anomalie al numero di pubblica utilità “117”. Le indagini sono ancora in corso, e la colpevolezza delle persone coinvolte sarà accertata solo con una sentenza irrevocabile di condanna.

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Cronaca

Marzano Appio (CE) | Danneggiamento ambientale: sequestrata un’area boschiva

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ADN24

I Carabinieri Forestali di Roccamonfina hanno recentemente scoperto e sequestrato un’area di circa 3000 mq nella località “Masseria Vecchia”, nel comune di Marzano Appio (CE), dove è stato effettuato un intervento abusivo che ha causato danni irreparabili a un bosco ceduo castanile. L’intervento, eseguito con l’utilizzo di mezzi meccanici, ha portato alla totale eliminazione delle alberature presenti, in violazione delle normative ambientali e paesaggistiche.

Durante un sopralluogo, i militari hanno accertato che l’area era stata oggetto di un intervento che ha distrutto il patrimonio forestale senza alcuna autorizzazione. Il reato di danneggiamento e deturpamento di bellezze naturali è stato così formalmente contestato, poiché il terreno in questione è situato in una zona protetta, sottoposta a vincolo paesaggistico-ambientale dalla legge Galasso del 1985.

A seguito delle indagini, il committente dei lavori è stato identificato e denunciato in stato di libertà. La legge impone che qualsiasi intervento su terreni con vincoli di tutela paesaggistica debba essere preceduto da una specifica autorizzazione da parte delle autorità competenti, che nel caso in questione non è stata mai richiesta. La reazione dei Carabinieri Forestali ha comportato il sequestro preventivo dell’intera area, al fine di prevenire ulteriori danni e tutelare l’ambiente.

L’episodio evidenzia ancora una volta l’importanza della salvaguardia del patrimonio naturale e la necessità di vigilanza su interventi edilizi o agricoli che possano compromettere l’ecosistema.

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