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Cronaca

Ragusa | Arrestato 43enne per possesso di strumenti da scasso

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Nell’ambito di un’operazione di controllo intensificata nel capoluogo ibleo, la Polizia di Stato ha denunciato un uomo di 43 anni per possesso ingiustificato di strumenti atti allo scasso. L’episodio è avvenuto nei giorni scorsi, quando gli agenti della Squadra Volante hanno notato l’uomo, già noto alle forze dell’ordine, mentre si muoveva con atteggiamenti sospetti nel centro di Ragusa, in particolare nella zona di Corso Italia.

Alla vista della polizia, il soggetto ha cercato di allontanarsi, destando ulteriormente i sospetti degli agenti. Una volta fermato, è stata effettuata una perquisizione che ha rivelato la presenza di tre grimaldelli, un grosso cacciavite e due scalpelli, strumenti che non sono stati in grado di giustificare.

Tutti gli attrezzi sono stati sequestrati, e l’uomo è stato denunciato in stato di libertà all’autorità giudiziaria competente. Questo intervento rientra nelle attività della Questura di Ragusa, mirate a prevenire i reati predatori, come furti in abitazione e in attività commerciali, per garantire una maggiore sicurezza nel territorio.

Cronaca

Massafra (TA) | Operazione antidroga: arrestato 32enne con un ingente carico di stupefacenti

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ADN24

Un’importante operazione antidroga è stata portata a termine dalla Polizia di Stato nella provincia jonica, culminando con l’arresto di un 32enne pregiudicato di Massafra. L’uomo, già noto alle forze dell’ordine per precedenti legati al traffico di droga, è stato sorpreso in possesso di un considerevole quantitativo di sostanze stupefacenti, pronte per essere immesse nel mercato locale.

Le indagini, condotte dai Falchi della Squadra Mobile, hanno preso avvio dopo il sospetto che il giovane avesse ripreso l’attività di spaccio nel centro storico del suo comune. Attraverso un’accurata attività di osservazione, pedinamenti e appostamenti, gli agenti hanno documentato i movimenti del sospettato, che si spostava nei vicoli del borgo antico e nella centralissima piazza Garibaldi a bordo di una bici elettrica. I rapidi incontri con giovani della zona hanno attirato l’attenzione degli inquirenti, che hanno concentrato l’indagine su uno scantinato situato in un magazzino abbandonato.

Dopo aver individuato l’uomo mentre entrava nel deposito, gli agenti sono intervenuti prontamente, bloccandolo al suo ritorno in strada. La successiva perquisizione dello scantinato ha portato al sequestro di un importante quantitativo di droga: 30 panetti e circa 150 dosi di hashish, per un peso complessivo di circa 3 chilogrammi, oltre a quattro buste contenenti marijuana e circa cinquanta dosi già confezionate. La perquisizione domiciliare ha ulteriormente aggravato la posizione del 32enne, con il ritrovamento di cinque grammi di cocaina nascosti in un cassetto della camera da letto.

Il materiale sequestrato è stato sottoposto ad accertamenti, mentre il 32enne è stato tratto in arresto e trasferito presso il carcere di Taranto. Gli atti sono stati trasmessi all’Autorità Giudiziaria competente, che coordinerà le indagini successive. Al momento, si sottolinea che per l’indagato vige la presunzione di innocenza fino all’eventuale sentenza definitiva.

L’operazione rientra nell’impegno continuo delle forze dell’ordine nel contrasto al traffico di droga, una piaga che affligge le comunità locali e alimenta dinamiche criminali. Il sequestro rappresenta un importante passo avanti nel contenimento dello spaccio nella provincia jonica, colpendo una delle figure più attive nella distribuzione di stupefacenti nella zona.

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Cronaca

Verbano Cusio Ossola | Controlli su esercizi pubblici e attività illegali, denunce e sanzioni per riciclaggio e reati ambientali

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ADN24

La Polizia di Stato ha recentemente condotto una serie di operazioni di controllo nel Piemonte, mirate a contrastare il riciclaggio di autoveicoli e componenti di provenienza illecita, nonché a identificare irregolarità nel settore della gestione dei rifiuti e della tutela ambientale. Le operazioni sono state coordinate dal Servizio Polizia Stradale e hanno coinvolto le Squadre di Polizia Giudiziaria delle province di Torino, Alessandria, Cuneo e Verbania, con un focus sulle attività di rivendita auto, carrozzerie e aree sospettate di essere utilizzate per lo stoccaggio illegale di veicoli e rifiuti.

Nel corso degli accertamenti, sono state identificate 36 persone, di cui tre denunciate per vari reati, tra cui la gestione illecita dei rifiuti e reati di natura penale. Le operazioni hanno portato anche all’emissione di sanzioni amministrative per oltre 10.000 euro. Un caso significativo è quello di una carrozzeria abusiva a Torino, chiusa per mancanza delle necessarie autorizzazioni. Durante il controllo, sono stati sequestrati tutti gli strumenti destinati alla lavorazione dei veicoli, e sono state comminate sanzioni superiori ai 5.000 euro. Inoltre, sono stati trovati motori e componenti elettronici rubati, con conseguente denuncia per ricettazione.

In provincia di Cuneo, un centro di recupero metalli e autodemolizione è stato sottoposto a un controllo congiunto con ARPA Piemonte. L’ispezione ha rilevato violazioni relative alla gestione dei rifiuti e alla sicurezza ambientale, in particolare per quanto riguarda lo sversamento di idrocarburi su terreni non impermeabilizzati. Anche in questo caso sono state emesse sanzioni amministrative e penali.

Nel Verbano Cusio Ossola, è stata controllata una rivendita di auto che ha subito una serie di sanzioni amministrative per irregolarità, tra cui una multa di oltre 4.000 euro, e sono emerse carenze nelle normative di sicurezza sul lavoro, che hanno portato a un rinvio alla Procura della Repubblica. Infine, ad Alessandria, un autosalone con annessa officina di riparazione è stato multato per circa 1.400 euro e il titolare è stato denunciato penalmente per il deposito incontrollato di rifiuti.

Queste azioni fanno parte di un ampio programma di monitoraggio e prevenzione dei crimini ambientali che, oltre a rappresentare una grave minaccia per la salute pubblica, sono una fonte di profitto per le organizzazioni criminali. La Polizia di Stato ha sottolineato l’importanza di contrastare questi fenomeni, che danneggiano sia il territorio che l’economia legale, mettendo a rischio la sicurezza dei cittadini.

I procedimenti penali sono ancora in fase di indagine preliminare, e per gli indagati vige la presunzione di non colpevolezza fino a una sentenza definitiva.

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Cronaca

Colleferro (RM) | Sequestro di beni per frode fiscale: scoperto sistema di evasione da 1 milione di euro

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ADN24

I Finanzieri del Comando Provinciale di Roma hanno eseguito un importante provvedimento di sequestro preventivo nei confronti di due coniugi di Colleferro, accusati di evasione fiscale. Il sequestro, disposto dal Giudice delle Indagini Preliminari presso il Tribunale di Velletri, ha interessato diverse disponibilità finanziarie, gioielli e un immobile, tutti riconducibili alla coppia coinvolta in una frode fiscale legata a una nota panetteria locale.

Le indagini, condotte dai militari della Compagnia di Colleferro, hanno portato alla luce un sistema illecito in cui l’impresa di panificazione, con una clientela estesa tra la Valle del Sacco e la Ciociaria, utilizzava lavoratori formalmente assunti da una società cooperativa intestata a una “testa di legno”. In realtà, la cooperativa non aveva né dipendenti né attività propriamente svolte, ma fungeva da schermo per occultare i ricavi dell’attività principale e per scaricare su di essa gli obblighi fiscali e contributivi.

Questo stratagemma ha permesso ai coniugi di evadere circa un milione di euro di ricavi derivanti dalla vendita di prodotti da forno e di sottrarre all’erario più di 200.000 euro di IVA. Nonostante l’assenza di scritture contabili ufficiali, i Finanzieri sono riusciti a ricostruire dettagliatamente il giro d’affari illecito grazie a indagini approfondite e a riscontri operativi.

Oltre al danno economico causato all’erario, i militari hanno rilevato che i tre soggetti coinvolti (i due coniugi e l’intestatario della cooperativa) sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Velletri per vari reati tributari, tra cui l’occultamento e la distruzione delle scritture contabili e l’omessa presentazione delle dichiarazioni fiscali relative alle imposte sui redditi e all’IVA. Queste violazioni superano le soglie minime previste dalla normativa penale-tributaria, giustificando l’emissione di un decreto di sequestro preventivo finalizzato a confisca anche “per equivalente” dei beni, ossia per recuperare il valore delle imposte evase.

L’operazione rientra in un ampio programma di contrasto alle frodi fiscali condotto dalla Guardia di Finanza, in collaborazione con l’Autorità Giudiziaria di Velletri. Il fine è quello di tutelare gli imprenditori onesti e il corretto funzionamento del mercato, facendo sì che chi viola le regole del fisco non venga premiato. Il procedimento è attualmente in fase di indagini preliminari, e per gli indagati vige la presunzione di non colpevolezza fino a una sentenza definitiva.

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