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Presentato “Boxing for Change”, D’Ambrosi “Favorisce integrazione”

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Favorire la partecipazione allo sport, l’integrazione e l’inclusione sociale attraverso i valori del pugilato, coinvolgendo gli istituti scolastici, le realtà più svantaggiate e periferiche, considerate a rischio, e gli istituti penitenziari. E’ questo l’obiettivo di “Boxing for Change – With boxing you learn”, progetto promosso dalla Federazione Pugilistica Italiana e dai partner Scholas Occurrentes e la Federazione Pugilistica Romena, in collaborazione con il partner associato Sport Senza Frontiere e la Federazione Pugilistica Spagnola e che è stato selezionato dalla Commissione Europea nell’ambito del Bando Erasmus “Cooperation Partnership – Sport”.

Il presidente della FPI, Flavio D’Ambrosi, intervenuto con un videomessaggio alla conferenza di presentazione, ha spiegato come il progetto “includa e implementi la formazione dei nostri giovani, con Italia, Spagna e Romania che lavoreranno in sinergia per dare formazione all’interno di istituti scolastici e penitenziari, diretta a includere e far crescere i ragazzi”. Il segretario generale della federazione, Alberto Tappa, ha aggiunto che “il valore assoluto del progetto è legato all’integrazione e a tutte le politiche di prevenzione alla violenza”, rappresentando “un messaggio di pace”. Saranno 2000 ragazzi (1750 studenti e 250 giovani detenuti), tra i 13 e i 16 anni, a partecipare al progetto, che è iniziato con una formazione specifica per tecnici sportivi e insegnanti. Nel dettaglio, tra i tre Paesi, saranno coinvolti 80 tecnici e 40 insegnanti, per un progetto che coinvolge 35 scuole e 5 istituti penitenziari minorili.

Alla conferenza sono intervenuti anche gli altri protagonisti del progetto, a partire da Daniel Ion, segretario generale della federazione romena, che ha dichiarato: “Forse da questa iniziativa non usciranno centinaia di campioni ma, se il risultato sarà avere dei modelli per il futuro, allora sarà un successo pieno”. “E’ un progetto incredibile che trasmette valori importanti unendo tre Paesi, non potevamo mancare”, ha aggiunto Felipe Martinez, presidente della federazione spagnola. Infine, Josè Maria Del Corral, presidente di Scholas Occurrentes, ha ricordato come l’associazione sia stata fondata da Papa Francesco, che “era convinto che il cambiamento dovesse passare dall’educazione, e che tutto dovesse partire dal basso”, ringraziando poi le federazioni “che ci accompagnano e rendono questo possibile”, usando questa occasione come manifesto per la pace.

Il progetto, che si chiuderà in occasione del Joy Summer Camp 2025, presentato dal Presidente di SSF Alessandro Tappa, vedrà anche il coinvolgimento di alcuni Ambassador/Campioni provenienti dai Paesi coinvolti, ovvero Michael Magnesi, Emanuele Blandamura, Pamela Malvina Noutcho Sawa, Emmanuel Reyes, Ayoub Ghadfa e Robert Euseblu Jitaru.
– foto ufficio stampa Fpi –

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Spalletti “La parola d’ordine ora è dare continuità”

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“All’inizio c’era da cambiare qualcosa, ora la parola d’ordine è dare continuità. I campioni hanno capito che sfruttare queste giornate azzurre può fare loro bene anche dentro la propria squadra”. Sono le parole di Luciano Spalletti, in conferenza stampa a Coverciano dove la Nazionale sta iniziando a preparare la prossima gara di Nations League, giovedì contro il Belgio all’Olimpico. “Il nostro campionato dà continuamente soluzioni e alternative, ci ha dato qualche soluzione in questo periodo – ha aggiunto il ct azzurro – C’è da gestire qualche infortunio, infortuni che secondo me dipendono soprattutto dalla testa dei calciatori più che dall’aspetto muscolare.

Ma mi fa piacere aver visto anche questa mattina i calciatori entusiasti di ritrovarsi, quell’entusiasmo visto nelle ultime due partite”. Fra le novità di questo giro c’è Daniel Maldini. “A noi mancano certi giocatori. Lui ha tante qualità: ha la giocata bella ed incantevole, e poi ha fisicità, regge botta ai contrasti, si fa strada mettendo il naso davanti e poi è difficile riprenderlo perchè ha corsa – lo elogia Spalletti – Alcune volte si assenta dal gioco, ma vedendolo giocare con continuità l’ho visto crescere in maniera importante. Vediamo che effetto gli fa stare con noi questa settimana, magari gli fa un bell’effetto, e magari possono esplodere in lui giocate d’arte”.

Per quanto riguarda l’altro volto nuovo, Pisilli, “mi sono detto vedendolo dalla tribuna: “Guarda che bel centrocampista”. E’ bi-fasico, e De Rossi mi ha detto che nelle partitine fa sempre gol, ha frequenza e energia di passo, sa fare un pò tutto. Pensavo meritasse di venire qui con noi”. Ma Spalletti ha affrontato anche altre tematiche non strettamente legate all’azzurro, come i calendari intasati e l’aumento degli infortuni. “Per me non si gioca molto, bisogna essere attrezzati per giocare molto. Bisogna far giocare chi c’è dietro, far giocare i giovani. Quando una squadra non vince non bisogna parlare di titolari o riserve, ci sono squadre che hanno 25 giocatori all’altezza.

Ci sono squadre che non sono attrezzate, che non hanno 25 giocatori come altre, ma ci sono squadre che li hanno e gli viene permesso di giocare frequentemente per tutti i calciatori che hanno. Si gioca troppo? I discorsi finiscono sempre lì, cioè si dice che le seconde linee, le riserve, non hanno fatto bene come i titolari. Non bisogna creare alibi. Inter, Milan e Juventus hanno a disposizione rose per giocare più partite. Poi alcune prestazioni dipendono dalla fisicità o meno di certi calciatori”. In merito invece alle polemiche sui “rigorini”, ieri Spalletti era a vedere Fiorentina-Milan al fianco del designatore Rocchi, “lui è stato impegnato tutto il tempo nel suo lavoro, che fa bene.

A me riesce difficile entrare nel lavoro degli altri. Ma per me vedere dare continuità al gioco è la cosa migliore, accettare qualche contrasto. Sarei curioso di fare l’arbitro perchè io lascerei giocare molto”. Poi una battuta sugli impianti in Italia: “Lo stadio dell’Atalanta rappresenta al meglio il nostro Paese, è bello che ci si giochi la Champions League. Vedere le partite in certi stadi invece mette tristezza. Bisogna mettersi al passo con i tempi e rifare gli stadi”.
– foto Ipa Agency –

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Inzaghi “In A tante squadre forti. Thuram? Spero rientri presto”

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E’ stato Simone Inzaghi il grande protagonista del Premio Manlio Scopigno. Al Salone d’Onore del Coni, a Roma, è andata in scena la cerimonia di consegna del riconoscimento dedicato all’allenatore che guidò il Cagliari alla conquista dello scudetto del 1970. Il tecnico dell’Inter ha trionfato come miglior allenatore della Serie A 2023/24. “La nostra rosa è all’altezza per competere su ogni fronte, poi abbiamo una società forte con dirigenti capaci – le dichiarazioni a margine di Inzaghi -.

Ci sono tante squadre che si sono rinforzate e vorranno contendere all’Inter il campionato. La pressione ce l’abbiamo tutti. Le prime sette giornate ci hanno dimostrato che tutte le gare sono insidiose, cercheremo di fare del nostro meglio”. Dominanti la scorsa stagione, tanto da aver chiuso il campionato al primo posto con 19 punti di vantaggio sul Milan secondo classificato (titolo nazionale numero 20 che è valso la seconda stella sulla maglia), i nerazzurri hanno raccolto in questo inizio di stagione 14 punti in 7 giornate di Serie A e si trovano al momento a due lunghezze dal Napoli capolista.

In Champions League, invece, l’Inter ha pareggiato a Manchester 0-0 contro il City e ha poi spazzato via la Stella Rossa a San Siro con un perentorio 4-0. “Vincere è sempre difficile, ma lo è ancora di più confermarsi. Noi ci stiamo attrezzando e stiamo lavorando bene” ha aggiunto Inzaghi. Senza sbilanciarsi troppo, il tecnico piacentino ha risposto anche alla domanda sulle condizioni di Marcus Thuram, uscito malconcio dalla sfida vinta 3-2 contro il Torino (in cui ha realizzato una tripletta) a causa della brutta entrata sulla caviglia destra che è costata l’espulsione a Guillermo Maripàn.

Gli esami strumentali hanno escluso lesioni. “Un pò di apprensione c’è – ha detto Inzaghi -, ma sembra che Marcus stia meglio”. In chiusura una riflessione sulla classe arbitrale, ancora una volta sotto la lente di ingrandimento di tifosi e addetti ai lavori dopo una giornata di Serie A ricca di polemiche ed episodi dubbi: “Gli arbitri? Dobbiamo tutti quanti aiutarli, tanti episodi non sono semplici da giudicare”.
– foto Ipa Agency –

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Arriva la conferma del Tas, squalifica Pogba ridotta a 18 mesi

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Dopo i rumors dei giorni scorsi ecco la conferma ufficiale: il Tribunale arbitrale sportivo di Losanna ha ridotto da 4 anni a 18 mesi la squalifica per doping inflitta al centrocampista della Juventus, Paul Pogba.
Il giocatore era stato sanzionato lo scorso 28 febbraio dal Tribunale nazionale antidoping per la positività al testosterone in un controllo effettuato dopo la partita vinta in trasferta dalla Juventus contro l’Udinese il 20 agosto 2023, in occasione della prima giornata di campionato.

La squalifica di 4 anni – retrodatata all’11 settembre 2023, quando era scattata la sospensione provvisoria, e accompagnata da una multa di 5 mila euro – è stata ora ridotta a 18 mesi (cancellata l’ammenda), per cui Pogba potrebbe tornare in campo dal prossimo 11 marzo, alla soglia del suo 32esimo compleanno. Il Tas, in attesa delle motivazioni complete, ha di fatto preso atto che la positività di Pogba nasce dall’assunzione non intenzionale di un integratore che gli era stato prescritto da un medico in Florida che aveva curato diversi atleti di alto livello.

Dall’altro lato, però, il calciatore non è stato ritenuto del tutto esente da colpe e che, “in quanto professionista, avrebbe dovuto prestare maggiore attenzione”. Resta il fatto che per Pogba l’incubo sta per finire e presto potrà tornare a giocare. Resta da capire con quale maglia visto che nella Juventus attuale non sembra esserci più spazio per lui e le parti potrebbero presto ad arrivare a un accordo per la risoluzione anticipata del contratto.
– foto Ipa Agency –

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