Cronaca
Papozze (RO) | Fuga in auto: due falsi Carabinieri bloccati dopo 20 Km
Un’operazione dei Carabinieri di Adria ha portato all’arresto di due uomini provenienti dalla provincia di Napoli, accusati di tentata truffa aggravata. I due si erano spacciati per carabinieri per raggirare un’anziana signora di 80 anni, convincendola di dover pagare una somma cospicua per liberare il figlio, presunto coinvolto in un grave incidente stradale.
La truffa è stata sventata grazie alla prontezza del figlio dell’anziana, che, allertato dal vicino di casa, ha contattato i Carabinieri. Mentre i truffatori cercavano di estorcere denaro, i militari hanno predisposto un’operazione per coglierli in flagranza. Quando un uomo, incaricato di ricevere il pagamento, è arrivato sul luogo stabilito, ha avuto inizio un inseguimento che ha visto i fuggitivi percorrere 20 km a forte velocità tra le province di Rovigo e Venezia, tentando di seminare le forze dell’ordine.
Dopo manovre spericolate e pericoli per gli altri automobilisti, i due malfattori sono stati finalmente fermati grazie all’intervento di un terzo equipaggio, che ha bloccato la loro auto. Durante il controllo, i Carabinieri hanno rinvenuto numerosi oggetti in oro, confermando la loro responsabilità nel tentativo di truffa. Arrestati, i due sono stati messi a disposizione della Procura di Rovigo, mentre la loro eventuale responsabilità penale dovrà essere accertata in sede giudiziaria.
Cronaca
Palermo | Maxi-operazione contro il traffico illecito di rifiuti: sequestri e denunce
Un’importante operazione coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo ha portato a un colpo significativo contro un’organizzazione criminale attiva nel traffico illecito di rifiuti. I Carabinieri forestali del Centro Anticrimine Natura di Palermo hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo nei confronti di 16 persone e 6 aziende, accusate di far parte di un’associazione a delinquere operante nel settore della gestione illegale di rifiuti speciali.
L’inchiesta, avviata nel 2019 e conclusa nel 2020, ha rivelato un sistema strutturato di raccolta, trasporto e smaltimento illegale di materiali pericolosi e non. Tra i rifiuti trattati in modo illecito figurano batterie al piombo, componenti meccaniche, rottami ferrosi e apparecchiature elettroniche. Le operazioni di smaltimento, svolte senza alcun rispetto delle normative ambientali, includevano la miscelazione di materiali diversi e la loro rivendita come metalli ferrosi non pericolosi, aggirando le procedure di trattamento richieste per legge.
Durante il periodo delle indagini, l’organizzazione avrebbe movimentato oltre 3.000 tonnellate di rifiuti, generando profitti illeciti superiori a 300.000 euro. L’attività illecita coinvolgeva sia aziende non autorizzate, sia privati che conferivano materiali presso gli impianti sequestrati. In queste strutture, i rifiuti venivano stoccati e lavorati senza rispettare alcuna norma ambientale, con gravi rischi per la salute pubblica e il territorio.
Nell’ambito dell’operazione, le autorità hanno posto sotto sequestro due aziende del settore, oltre a 16 autocarri utilizzati per il trasporto dei rifiuti. È stata inoltre bloccata una somma equivalente a 153.000 euro, corrispondente a parte dei profitti generati illecitamente. All’interno di una delle aziende coinvolte, sono stati trovati 300 metri cubi di rifiuti speciali pericolosi, tra cui veicoli non bonificati e residui di oli esausti e vernici, in parte già dispersi nei canali di scolo. Questo ha evidenziato un danno ambientale significativo, con potenziali ripercussioni sulle risorse idriche.
L’operazione ha coinvolto diversi comuni della provincia di Palermo, tra cui Alcamo, Borgetto, Partinico e Bagheria, oltre alla città di Palermo stessa. L’attività investigativa ha beneficiato di strumenti tecnici avanzati, permettendo di ricostruire la rete di relazioni tra i soggetti coinvolti e il modus operandi dell’organizzazione. Le responsabilità accertate confermano la gravità dell’impatto che queste attività illegali hanno avuto sull’ambiente.
I sequestri rappresentano un passo importante nella lotta contro i reati ambientali, un fenomeno spesso legato ad attività mafiose. Le aziende coinvolte sono ora affidate a un amministratore giudiziario nominato dall’autorità giudiziaria, e le indagini proseguono per definire ulteriori responsabilità. L’operazione sottolinea l’importanza di una vigilanza continua sul rispetto delle normative in materia di smaltimento dei rifiuti, per prevenire danni irreversibili all’ambiente e tutelare la salute pubblica.
Cronaca
Benevento | Sospensione licenza per un locale, somministrazione di alcolici a minori
Il Questore della provincia di Benevento ha disposto la sospensione della licenza di un locale situato nel centro storico, lungo Corso Garibaldi, con la conseguente chiusura per dieci giorni. La decisione è stata presa a seguito di un incidente verificatosi circa dieci giorni fa, quando la Polizia di Stato ha sorpreso i dipendenti dell’esercizio commerciale mentre somministravano bevande alcoliche a due minori, senza aver richiesto loro un documento di identità per verificarne l’età.
Questo comportamento ha sollevato preoccupazioni per la sicurezza e l’ordine pubblico, in quanto il locale si trova in una zona frequentata da numerosi giovani, specialmente nelle ore serali e notturne durante i fine settimana. Negli ultimi tempi, infatti, si sono verificati episodi di violenza che hanno compromesso la tranquillità della zona, con conseguenze negative per l’incolumità e la sicurezza pubblica.
Per evitare il ripetersi di tali situazioni, e per tutelare la sicurezza dei giovani e della comunità, le autorità hanno ritenuto necessario adottare una misura preventiva. La chiusura temporanea del locale rappresenta una misura cautelare per prevenire ulteriori rischi legati alla somministrazione di alcolici a minori, e per garantire il rispetto delle normative in materia di ordine pubblico e sicurezza.
Cronaca
Arezzo | Fuga e arresto: rintracciato un fuggitivo con un passato criminale
Nella scorsa settimana, la Squadra Mobile della Questura di Arezzo, sotto la direzione del Dott. Davide Comito, ha concluso con successo le indagini su un pericoloso episodio di resistenza a pubblico ufficiale. Gli agenti della Polizia di Stato avevano effettuato, nell’ambito dei servizi di controllo intensificati per il pattugliamento dei distretti orafi, un controllo su un veicolo sospetto che stava percorrendo la carreggiata in maniera irregolare.
Quando gli operatori hanno intimato l’alt, il conducente del veicolo, invece di fermarsi, ha accelerato improvvisamente, dando inizio a un inseguimento. Durante la fuga, il conducente ha messo a rischio l’incolumità dei presenti con manovre pericolose, riuscendo infine a uscire di strada dopo aver abbattuto un cartello della segnaletica, per fermarsi in un campo. L’uomo, però, è riuscito a scappare a piedi, scomparendo tra i campi circostanti.
Nonostante un immediato intervento delle forze dell’ordine, comprese le operazioni della Polizia Scientifica e della Squadra Mobile, le ricerche sul territorio non hanno dato esito positivo subito. Tuttavia, grazie a un’attenta attività investigativa e a elementi rinvenuti all’interno dell’automobile, gli investigatori sono riusciti a identificare il fuggitivo: un uomo di 35 anni, di nazionalità albanese, già noto alle forze dell’ordine.
L’individuo, che aveva precedenti penali per omicidio volontario e porto abusivo di arma da taglio, si trovava attualmente sotto il regime della “messa alla prova” dopo aver scontato una pena detentiva. La notte dell’inseguimento, però, l’uomo aveva violato le prescrizioni del giudice di sorveglianza, risultando assente dal suo domicilio e facendo uso di alcol e sostanze stupefacenti.
Dopo essere stato rintracciato, l’uomo è stato denunciato per resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento dei beni dello Stato, e segnalato al Tribunale di Sorveglianza per la violazione delle condizioni imposte. Di conseguenza, è stata disposta la revoca del regime della “messa alla prova” e l’emanazione di un ordine di carcerazione per il suo ritorno in istituto penitenziario.
L’individuo è stato successivamente arrestato dalla Squadra Mobile nella provincia di Arezzo e trasferito presso il carcere di Firenze, dove dovrà scontare la pena residua. Il suo caso, come per ogni indagato, resta soggetto al principio di presunzione di innocenza fino al definitivo accertamento di colpevolezza.
Questa operazione dimostra l’efficacia del lavoro investigativo delle forze dell’ordine e il continuo impegno nel monitorare i trasgressori delle normative, garantendo la sicurezza e il rispetto della legge.
-
Tv e Spettacolo23 ore ago
“Qui non è Hollywood”: Il successo inaspettato della serie TV ispirata al delitto di Avetrana su Disney+
-
Tv e Spettacolo23 ore ago
Vincenzo Malinconico, avvocato di insuccesso – La seconda stagione arriva il 1° Dicembre 2024 su Rai1
-
Cronaca14 ore ago
Asiago | Tragedia a Lusiana: 43enne investito e ucciso da un’ambulanza
-
Cronaca9 ore ago
Cremona | Furto d’auto e incidente stradale: denunciato un uomo
-
Motori22 ore ago
Jeep® Avenger: un SUV compatto con il DNA Off-Road, ora anche 4xe a trazione integrale
-
Cronaca11 ore ago
Milano, avvocato trovato morto in casa: indagini in corso
-
Motori21 ore ago
Secondo roadshow a Milano per la nuova Lancia Ypsilon
-
curiosità18 ore ago
Ecco i parchi avventura in Toscana