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Insonnia: lo stress attiva i neuroni che disturbano il sonno

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Quando passiamo una notte agitata e piena di preoccupazioni, ci ritroviamo il giorno dopo con una memoria meno efficiente e le emozioni sregolate. Questo accade perché lo stress interrompe il sonno, interferendo con processi cruciali per la salute mentale e fisica. Uno studio pubblicato su Current Biology ha svelato come lo stress influisca direttamente su determinati neuroni nell’ipotalamo, causando risvegli brevi e frequenti (microrisvegli) che spezzano il normale ciclo del sonno.

Il ciclo del sonno

Il sonno è costituito da una sequenza di cinque fasi, suddivise in due categorie principali:

  1. Sonno non-REM (fasi da 1 a 4), che va dal sonno leggero a quello profondo.
  2. Sonno REM (Rapid Eye Movement), la fase in cui si sogna.

Ogni ciclo del sonno dura circa 90 minuti e si ripete diverse volte durante la notte. Il sonno profondo è particolarmente importante per il ripristino fisico e mentale, mentre il sonno REM è fondamentale per l’elaborazione delle emozioni e la memoria.

Lo studio sui neuroni VGLUT2

I ricercatori dell’Università della Pennsylvania hanno individuato una popolazione di neuroni glutammatergici (VGLUT2) nell’ipotalamo, che sono normalmente attivi durante la veglia e attivati ritmicamente durante il sonno non-REM. Lo stress manda “fuori tempo” questi neuroni, provocando un aumento dei microrisvegli notturni.

Nei topi esposti a situazioni di stress, l’attività dei neuroni VGLUT2 è risultata particolarmente intensa, portando a frequenti risvegli e a una riduzione complessiva del tempo trascorso sia in sonno non-REM che REM. Al contrario, quando i ricercatori hanno inibito l’attività di questi neuroni, i microrisvegli sono diminuiti e il sonno è diventato più lungo e stabile.

Prospettive future

Questo studio apre la strada a nuovi potenziali trattamenti per chi soffre di insonnia causata da stress o disturbi post-traumatici. La possibilità di regolare l’attività dei neuroni VGLUT2 tramite farmaci potrebbe migliorare la qualità del sonno, permettendo a chi ne soffre di riposare in modo più profondo e ristoratore.

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SAI CHE…La birra potrebbe favorire il sonno?

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Il legame tra birra e sonno è spesso descritto in termini positivi, con l’idea che un paio di bicchieri possano favorire il relax e il riposo. Tuttavia, le evidenze scientifiche suggeriscono che questa concezione sia più un mito che una realtà. Sebbene bere birra possa portare a un addormentamento più rapido, gli effetti collaterali possono compromettere seriamente la qualità del sonno.

L’alcol presente nella birra, che può variare significativamente in base al tipo di bevanda, ha un effetto sedativo iniziale, ma il suo consumo può portare a una serie di problemi. Uno degli effetti collaterali più comuni è l’aumento del russare. Questo accade perché l’alcol agisce come un vasodilatatore, rilassando i muscoli della gola e restringendo le vie respiratorie superiori. Di conseguenza, il flusso d’aria durante la respirazione notturna diventa difficile, causando quelle vibrazioni tipiche del russare e riducendo l’ossigeno disponibile durante il sonno.

Inoltre, per chi è in sovrappeso, il problema del russare tende a intensificarsi. L’aumento di peso può ulteriormente restringere le vie aeree, aggravando la situazione. Un consumo regolare di birra la sera è stato anche associato alla sindrome da apnea del sonno (SAS), una condizione caratterizzata da brevi interruzioni della respirazione durante il sonno, che può avere gravi conseguenze per la salute.

Quindi, sebbene Shakespeare una volta abbia descritto un bicchiere di birra come “un pasto da re”, è importante riflettere sulle implicazioni per il sonno. Per chi cerca un riposo di qualità, potrebbe essere saggio evitare il consumo di birra prima di andare a letto. Questo semplice cambiamento potrebbe fare una grande differenza nel modo in cui ci si sente al risveglio, contribuendo a un sonno più profondo e rigenerante.

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SAI CHE…nel nostro ombelico vivono oltre 1000 specie di batteri?

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ADN24

Nel nostro ombelico risiedono, in media, più di 1.400 specie di batteri, di cui ben 662 sconosciute, secondo i calcoli condotti da Jiri Hulcr dell’Università della North Carolina, come evidenziato dai risultati di un esperimento condotto nell’ambito del Belly Button Biodiversity project, un progetto dedicato allo studio della biodiversità dell’ombelico umano e delle cavità nascoste del corpo.

Nell’esperimento, i batteri sono stati campionati da 95 volontari utilizzando tamponi simili a cotton fioc. L’analisi del DNA ha rivelato la presenza di generi batterici prima conosciuti soltanto negli oceani, come il Marimonas, e altri provenienti dal Giappone, come il Georgenia.

I ricercatori hanno osservato che la quantità di batteri presenti varia in base alle abitudini igieniche dei partecipanti: i volontari che hanno dichiarato di lavare accuratamente e quotidianamente il loro ombelico hanno mostrato livelli di batteri significativamente inferiori rispetto agli altri.

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SAI PERCHE’… i Gatti Grattano i Mobili?

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ADN24

Se hai un gatto in casa, saprai bene quanto può essere problematico vedere i mobili e i tappeti graffiati e distrutti dai continui grattamenti del tuo felino. Un recente studio condotto dall’Università di Ankara e pubblicato su Frontiers in Veterinary Science ha rivelato che lo stress è uno dei principali fattori che influenzano la frequenza e l’intensità con cui i gatti graffiano i mobili. Ma perché i gatti mostrano questo comportamento e come possiamo affrontarlo?

La Motivazione Dietro il Comportamento di Grattamento

I gatti graffiano per diversi motivi, tra cui:

  • Marcatura del Territorio: Grattare lascia segnali visivi e olfattivi che aiutano a definire il territorio del gatto.
  • Manutenzione delle Unghie: Il grattamento aiuta a rimuovere le parti morte delle unghie e a mantenerle in buone condizioni.
  • Esercizio e Stretching: Grattare è anche un modo per fare esercizio e mantenere i muscoli delle zampe in forma.

Fattori che Influenzano il Comportamento di Grattamento

Lo studio turco ha identificato diversi fattori ambientali che sembrano influenzare quanto e con quale intensità i gatti graffiano:

  1. Presenza di Bambini: I gatti tendono a graffiare di più in case con bambini piccoli, probabilmente perché i bambini possono essere rumorosi e imprevedibili, creando uno stato di stress nell’animale.
  2. Frequenza e Intensità del Gioco: I gatti che giocano frequentemente e intensamente sono più propensi a grattare. Anche il gioco notturno può contribuire a questo comportamento.
  3. Stimoli Ambientali: Gatti esposti a stimoli ambientali eccessivi o non gestiti correttamente possono manifestare un comportamento di grattamento più marcato.

L’Importanza dello Stress

La ricerca suggerisce che lo stress è una delle cause principali del comportamento di grattamento. I gatti stressati sono più inclini a graffiare come risposta a situazioni che li mettono sotto pressione. Stress può derivare da vari fattori, tra cui la presenza di bambini, la mancanza di stimoli adeguati, o un ambiente di gioco non equilibrato.

Soluzioni per Ridurre il Grattamento dei Mobili

  1. Fornire Grattarole: Offri al tuo gatto uno o più grattatoi, preferibilmente con diverse texture e forme, per soddisfare il suo bisogno naturale di grattare. Posizionali in luoghi strategici, come vicino ai mobili che tendono a graffiare.
  2. Spazi Elevati: Crea spazi sopraelevati, come mensole o alberi per gatti, dove il tuo felino possa rifugiarsi e osservare l’ambiente circostante. Questi spazi possono aiutare a ridurre lo stress e a fornire un punto di vista sicuro.
  3. Gestione del Gioco: Spezza le sessioni di gioco in momenti più brevi e frequenti, per evitare che il tuo gatto diventi troppo stimolato e stressato. Usa giocattoli interattivi e arricchenti per mantenere il tuo gatto occupato e soddisfatto.
  4. Educare i Bambini: Se hai bambini piccoli, educali a rispettare lo spazio del gatto e a non disturbarlo mentre mangia o riposa. Questo può ridurre il livello di stress del tuo felino.
  5. Ambiente Sereno: Assicurati che il tuo gatto abbia un ambiente domestico sereno e privo di cambiamenti bruschi o rumori eccessivi. La stabilità ambientale è cruciale per il benessere del tuo animale.
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