Cronaca
Fabriano (AN) | Sospesa l’attività di una macelleria per violazioni sanitarie
Ieri, a Fabriano, si è svolto un controllo amministrativo presso un negozio di frutta e verdura del centro città, che ha portato alla scoperta di irregolarità gravi nella vendita di carne. Le autorità, composte dalla Squadra Amministrativa e di Sicurezza della Questura di Ancona, dal Commissariato di Fabriano e dal personale dell’AST, hanno constatato che il titolare, un cittadino egiziano, gestiva un’attività di macelleria abusiva.
Durante l’ispezione, è emerso che la carne in vendita non era tracciabile e veniva manipolata in condizioni igieniche inadeguate, posizionata su un piano dove erano esposti anche frutta e altri alimenti. Inoltre, il titolare non aveva compilato il manuale HACCP, fondamentale per garantire la corretta conservazione e la sicurezza degli alimenti.
A seguito delle gravi violazioni riscontrate, è stata sospesa l’attività di vendita della carne e sono stati imposti verbali di sanzioni amministrative per un importo totale di 3000 euro. La riattivazione della vendita sarà possibile solo dopo un nuovo sopralluogo da parte dell’AST, a conferma del rispetto delle normative sanitarie. Le autorità locali hanno ribadito l’importanza di mantenere elevata l’attenzione sulla sicurezza pubblica e sulla salute dei cittadini.
Cronaca
Intensificazione dei controlli a Venezia: tre arresti
Nella Città metropolitana di Venezia, la Polizia di Stato ha intensificato le operazioni di controllo e prevenzione per contrastare la criminalità. In questa settimana, le forze dell’ordine hanno dato seguito a tre ordini di cattura emessi dalla magistratura.
Durante un normale pattugliamento a Mestre, una Volante ha notato un uomo straniero che, al vedere gli agenti, ha tentato di scappare. Bloccato tempestivamente, è risultato destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale di Padova. Dopo l’arresto, è stato portato presso la casa circondariale locale.
In un altro intervento, gli agenti della Polizia Stradale, durante un controllo su un’autovettura, hanno scoperto che una passeggera, una donna italiana di circa cinquant’anni, aveva un ordine di carcerazione. Riconosciuta colpevole di furti in abitazione e nei confronti di anziani, doveva scontare una pena residua di quasi cinque anni. Anche lei è stata arrestata e condotta in carcere.
Infine, il Commissariato di Mestre ha eseguito un ordine di arresto nei confronti di un quarantenne, ricercato per una rapina commessa a Bologna. Dopo essere stato localizzato, l’uomo è stato arrestato e portato in carcere per scontare una condanna di due anni e sei mesi. Questi interventi evidenziano l’impegno delle autorità nella lotta contro la criminalità nella regione.
Cronaca
Ragazza in difficoltà, salvata al Lido di Venezia
Un episodio straordinario ha avuto luogo al Lido di Venezia, dove una giovane ragazza è stata salvata dalla Polizia di Stato in una serata segnata da condizioni meteorologiche avverse. Gli agenti, allertati da una chiamata al 113, si sono prontamente attivati per rispondere all’emergenza.
Arrivati sul posto, hanno individuato la ragazza in difficoltà in mare, mentre la pioggia battente e il forte vento rendevano la situazione ancor più critica. Senza esitazione, i poliziotti si sono tuffati in acqua, riuscendo rapidamente a raggiungerla e portarla in salvo. Una volta a riva, la giovane è stata affidata alle cure mediche, dimostrando l’efficacia e la prontezza degli agenti nel garantire la sicurezza pubblica.
Questo salvataggio si inserisce in un contesto più ampio di interventi da parte della Polizia di Stato, che nel corso dell’anno ha effettuato numerosi salvataggi in situazioni simili. Dalla salvaguardia di turisti in difficoltà a Venezia, al recupero di persone cadute in acqua, le azioni delle forze dell’ordine evidenziano il loro impegno non solo nella prevenzione dei reati, ma anche nel soccorso e nella protezione della comunità.
Questi atti di coraggio e professionalità non solo hanno salvato vite, ma hanno anche rafforzato il legame di fiducia tra la Polizia e i cittadini, sottolineando l’importanza del servizio pubblico in situazioni di emergenza.
Cronaca
Verbano Cusio Ossola | Sorveglianza speciale per maltrattanti: un passo verso la prevenzione della violenza di genere
Il Tribunale di Torino ha emesso due decreti di sorveglianza speciale a carico di due uomini residenti nella provincia del Verbano Cusio Ossola, colpevoli di maltrattamenti nei confronti delle loro compagne. Questa misura, proposta dal Questore, segna un’importante iniziativa per contrastare la violenza di genere e garantire la sicurezza delle vittime.
Il primo soggetto, con un passato di denunce per aggressioni, ha recentemente affrontato un episodio violento nei confronti della sua ex compagna, culminato nel furto del suo cellulare e in un attacco fisico. Fortunatamente, la donna è riuscita a chiedere aiuto ai Carabinieri, che hanno arrestato l’uomo e lo hanno condotto in carcere. Il Tribunale, riconoscendo la pericolosità del soggetto, ha disposto misure restrittive che includono l’obbligo di restare a casa durante la notte e l’imposizione di una distanza minima di 500 metri dalla vittima.
Il secondo uomo, anch’esso responsabile di maltrattamenti a lungo termine, ha continuato a vessare la propria compagna nonostante le promesse di cambiamento. La situazione è degenerata fino a culminare in un arresto per aggressione fisica. Anche per lui sono state imposte misure simili, con l’aggiunta di un dispositivo di controllo elettronico per monitorare i suoi spostamenti e garantire il rispetto delle restrizioni.
Questi interventi si inseriscono in un contesto più ampio di prevenzione della violenza di genere, reso possibile dalle nuove disposizioni del Codice Rosso, che hanno ampliato le misure di sorveglianza speciale anche per i maltrattanti. Dall’inizio dell’anno, il Tribunale di Torino ha già emesso 12 decreti di questo tipo, un segnale chiaro della volontà di affrontare con determinazione il fenomeno della violenza domestica e di proteggere le vittime.
La sorveglianza speciale non solo rappresenta un deterrente per i potenziali aggressori, ma anche un’opportunità per i maltrattanti di intraprendere un percorso di recupero e consapevolezza delle loro azioni. La società intera deve unirsi nella lotta contro la violenza di genere, sostenendo le vittime e garantendo che coloro che commettono atti violenti affrontino le conseguenze delle loro azioni.
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