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Migranti, Generali promuove un progetto di formazione per i rifugiati

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Un progetto per la formazione e l’integrazione lavorativa dei rifugiati: Generali e The Human Safety Net hanno presentato l’iniziativa che coinvolgerà 300 migranti per diventare ausiliari socio assistenziali (Asa), caregiver e operatori socio sanitari (Oss) nelle regioni Lombardia, Lazio ed Emilia Romagna.
“Generali ha l’obiettivo di creare valore condiviso nel lungo periodo per contribuire a dare una maggiore qualità della vita alle persone, noi in Italia abbiamo un problema evidente di tipo demografico in Italia, continuano diminuite le nascite, allo stesso tempo abbiamo un numero di anziani che cresce, e quindi abbiamo messo insieme questi due fabbisogni: da un lato aiutando i rifugiati che arrivano in Italia dall’altra aiutando le persone anziane con l’assistenza.

Questo progetto di formazione e inserimento lavorativo guarda a una delle sfide più cruciali del nostro tempo, le trasformazioni demografiche e le migrazioni, ed è frutto del modello di partnership pubblico-privato in cui crediamo fermamente”, ha detto Andrea Sironi, presidente di Assicurazioni Generali. “Generali, con la propria Fondazione The Human Safety Net, lavora dal 2017 su questo tema e punta a proporre possibili percorsi che mettono insieme i partner nell’ecosistema per aiutare fattivamente le persone a inserirsi in maniera qualificata nel mondo del lavoro. Al tempo stesso la Fondazione punta a creare modelli replicabili che, una volta testati e avviati, siano scalabili e adottabili in Italia e non solo”.
Il progetto è offerto a rifugiati e migranti di 18 Paesi diversi e che attualmente risiedono in Italia. “Il progetto è nato cercando di capire quali erano le esigenze nel nostro territorio, le esigenze del mercato del lavoro e quindi abbiamo unito dei punti di vista diversi, abbiamo messo insieme tante associazioni.

Coerentemente con la visione di sostenibilità del Gruppo Generali, in Italia ci impegniamo e agiamo quotidianamente per essere un Corporate Citizen Responsabile restituendo alla comunità e a tutto il territorio valore reale, concreto e condiviso – ha spiegato Gianluca Perin, General Country Manager di Generali Italia -. Oggi, con Fondazione The Human Safety Net, presentiamo un progetto di grande impatto sociale che vuole dare il proprio contributo per la costruzione di una società più inclusiva e solidale, che permetta alle persone di guardare al futuro con fiducia”.
Oggi in Italia gli over 65 rappresentano il 24% della popolazione, si stima che questa percentuale crescerà di 10 punti entro il 2050, mentre i caregiver professionali sono circa 1,2 milioni. Nel Paese risiedono 5 milioni di cittadini stranieri, di cui oltre 3 non comunitari e, tra il 2021 e il 2022, si è registrato un aumento del 556% di richieste di asilo e protezione internazionale, seguite dai ricongiungimenti familiari e dai motivi di lavoro. In questo contesto, l’iniziativa ha il duplice obiettivo di dare una risposta concreta al bisogno del Paese di avere professionisti qualificati della salute e della cura, che siano in grado di supportare le sfide del cambiamento demografico in atto, e di creare opportunità di lavoro a chi giunge in Italia alla ricerca di una nuova vita.

Alla presentazione del progetto è intervenuto, tra gli altri, il presidente del Senato, Ignazio La Russa. “Generali tra i suoi obiettivi ha quello di dare sicurezza, assicurare una qualità della vita migliore alla persone e credo che questo progetto delle Fondazione offra una mano importante ai rifugiati, segnando anche una volontà di legalità, un aiuto a coloro che arrivano in Italia bisognosi di scappare da guerre, epidemie. Questo è anche il modo per affrontare il tema della migrazione: non dire venite nel nostro paese e poi fare quello che volete, e quello che sta facendo Generali è sacrosanto”.
Il progetto, partito a gennaio 2024 e che si concluderà a giugno 2026, vede attualmente oltre 100 beneficiari in fase di tirocinio, dopo la formazione teorica in aula, e rappresenta il rinnovato impegno di The Human Safety Net e Generali Italia a favore di rifugiati e migranti nel Paese. Dal 2019 ad oggi, sono state più di 1200 le persone formate e 470 quelle inserite nel mondo del lavoro grazie ai progetti attivi in Italia.

Gli aderenti hanno l’opportunità di scegliere due diversi percorsi formativi per diventare caregiver familiari, ausiliari socio-assistenziali o operatori socio-sanitari; inoltre, gli studenti vengono sostenuti nello studio della lingua italiana, nel percorso di riconoscimento dei titoli di studio necessari all’ottenimento delle certificazioni professionali e nel placement presso strutture attive nel settore socio-sanitario, inclusi ospedali, cliniche ed RSA.
Il cardinale Matteo Maria Zuppi, presidente della Cei, ha sottolineato che “la possibilità per 300 rifugiati di qualificarsi in qualcosa in cui abbiamo un bisogno straordinario fa scoprire l’opportunità che è la presenza dei rifugiati che possono costruirsi un futuro nel nostro paese. La scelta di Generali va nella direzione giusta”.

L’iniziativa, che si pone l’obiettivo di creare un modello che possa essere esteso e replicato in altre regioni italiane, conta sulla collaborazione di soggetti impegnati nel mondo dell’accoglienza e della formazione professionale in grado di creare percorsi virtuosi e inclusivi: enti del Terzo Settore e del Non Profit, enti di formazione e strutture socio-sanitarie sul territorio nazionale. In particolare, tra gli enti del Terzo Settore il progetto è sostenuto dal Comitato di Milano della Croce Rossa Italiana, dalla Comunità di Sant’Egidio e dal Consorzio Communitas. Tra gli enti di formazione e agenzie per il lavoro sono coinvolti ACOF Olga Fiornini, ASCOLOM, Randstad HR Solutions, Galdus Formazione, la ASL Roma 1 e Umana SpA.
Infine, la valutazione del progetto è coordinata dalla Fondazione Politecnico di Milano con il supporto di TIRESIA, il centro di ricerca della School of Management del Politecnico di Milano dedicato allo studio dell’innovazione, dell’imprenditorialità e della finanza a impatto, diretto dal Professor Mario Calderini.

– foto xc3/Italpress –

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Como | Accordo per la salvaguardia del Lago: firmato Protocollo d’Intesa

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Un nuovo e innovativo protocollo d’intesa è stato siglato dalle principali autorità locali e aziende di gestione idrica per migliorare la qualità delle acque del Lago di Como. Questo accordo coinvolge le Province di Como e Lecco, l’Autorità di Bacino del Lario, Como Acqua S.r.l., Lario Reti Holding S.p.a. e il Reparto Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza di Como.

L’obiettivo principale del protocollo è prevenire l’inquinamento del lago tramite un’attenta analisi e monitoraggio delle reti fognarie, soprattutto per individuare scarichi non autorizzati e prelievi illeciti di acqua. La collaborazione tra enti prevede un intervento congiunto per identificare criticità e anomalie, con sopralluoghi tecnici e operativi effettuati sia via terra che via lago.

Le aziende idriche forniranno dati e supporto per censire e mappare situazioni non riportate o autorizzate, mentre la Guardia di Finanza garantirà il monitoraggio e l’applicazione delle normative in materia di tutela ambientale. Inoltre, l’accordo prevede la creazione di tavoli tecnici per condividere informazioni utili a rafforzare le azioni di prevenzione e repressione degli illeciti ambientali.

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Torna il Festival delle Regioni, 3^ edizione a Bari dal 19 al 22 ottobre

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Dopo il successo delle tappe di Milano e Monza del 2022 e quella di Torino nel 2023, torna il Festival delle Regioni e delle Province Autonome “L’Italia delle Regioni” che quest’anno si terrà a Bari dal 19 al 22 ottobre con un importante coinvolgimento delle Istituzioni del Paese, a partire dalla cerimonia di apertura che si terrà alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e la cerimonia di chiusura con il presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni. Il tema di quest’anno, “La Regione del Futuro tra digitale e green: quali competenze per azzerare le distanze?”, riflette la consapevolezza e la volontà di affrontare le sfide e le opportunità che caratterizzeranno il nostro futuro.

Bari, crocevia di innovazione e sviluppo, è stata selezionata per ospitare l’evento grazie alla sua straordinaria combinazione di tradizione e modernità, nonchè per il suo ruolo di importante centro economico e universitario del Sud Italia. “Il compito della politica è quello di mediare sulle soluzioni più adeguate ad agganciare le sfide ineludibili del green e del digitale: significa garantire la gradualità dei cambiamenti e rendere il progresso a misura d’uomo, accessibile a tutti e sostenibile dal punto di vista economico e sociale”. Afferma il presidente della Conferenza delle Regioni e del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga nel corso della presentazione del Festival.

“Da questo punto di vista, le istituzioni sono chiamate a promuovere le occasioni di incontro in cui confrontare competenze e buone pratiche, tenendo sempre il cittadino come stella polare per evitare che i nuovi riferimenti dello sviluppo diventino astrazioni tali da provocare disagio o ostilità. In questo percorso le Regioni hanno una funzione fondamentale: sono più vicine alle esigenze della popolazione e alle sue sensibilità, attitudini e capacità propositive e possono diventare un grande collante che muove dal basso. Ottima l’idea di realizzare un Libro Verde per capitalizzare tutti gli spunti che verranno dagli incontri formali e informali, sempre ricordando che anche temi apparentemente laterali o marginali possono rivelarsi intuizioni preziose o aprire percorsi nuovi”, conclude.

Secondo il vicepresidente della Conferenza delle Regioni e della Regione Puglia, Michele Emiliano, “questo festival nasce con l’obiettivo di rendere le Regioni più vicine e accessibili ai cittadini. Per quattro giorni i presidenti delle Regioni e province autonome italiane, insieme alle massime cariche della Repubblica italiana, saranno in Puglia, a Bari, per animare un dibattito che coinvolgerà giovani, università, istituzioni su temi di grande rilievo. Ogni iniziativa è pensata per essere partecipata dalla cittadinanza – evidenzia -, per far conoscere quanto le Regioni siano presenti e attive in tutti i settori della vita quotidiana. Invito quindi tutti a consultare il programma degli eventi e soprattutto a venirci a trovare in questi giorni di confronto costruttivo tra Regioni, in cui ogni territorio metterà in luce i propri punti di forza, le best practice, le opportunità da conoscere”.

Il Festival, organizzato da Regione Puglia in collaborazione con Teatro Pubblico Pugliese – Consorzio Regionale per le Arti e la Cultura, si svolgerà nei prestigiosi Teatri Piccinni, Petruzzelli e Margherita e abbraccerà l’intera Bari Vecchia, trasformandola in un vero e proprio palcoscenico diffuso. Numerosi spazi iconici, tra cui Piazza del Ferrarese, la Muraglia, il Fortino, il Teatro Kursaal Santalucia e la Sala Zonno, saranno animati da iniziative nel miglio dei teatri, integrando storia e cultura in un’esperienza unica per tutti i partecipanti. Il format di quest’anno prevede l’alternanza di appuntamenti istituzionali, con la presenza di esponenti di altissimo livello: dai Region Talks, caratterizzati da interventi più formali, ai Vision Meetings, incontri informali in cui stakeholders e istituzioni dialogheranno con i giovani. Centrale, infatti, il coinvolgimento delle associazioni giovanili, tra cui il Consiglio Nazionale Giovani, Aware, Officine Italia, Agesci, Legambiente e Save the Children, che avranno un ruolo attivo nei dibattiti e negli incontri, un modo concreto per dare voce alle loro istanze. Il claim, Azzeriamo le Distanze, sottolinea proprio l’obiettivo di avviare un dialogo che consenta alle Regioni di colmare i divari generazionali e raggiungere un equilibrio paritario e plurale in tutti i contesti.

Quest’anno, i temi affrontati durante il Festival saranno il punto di partenza per le future riflessioni politiche e sociali del Sistema delle Regioni. Al termine del Festival verrà pubblicato un paper che sintetizzerà i risultati dei lavori, integrando i temi del documento e fornendo una preziosa traccia per le future scelte politiche delle Regioni. Molto gli esponenti di governo, si alterneranno il ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, Roberto Calderoli; il ministro della Salute, Orazio Schillaci; dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin; della Protezione Civile e le Politiche del Mare, Nello Musumeci, il ministro dello Sport, Andrea Abodi; il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani; il ministro per gli Affari Europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto; Marina Elvira Calderone, ministro del Lavoro; Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione e del Merito, e il ministro per la Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo. Per il secondo anno sarà allestito il Villaggio delle Regioni che si snoderà tra Piazza Ferrarese e la Muraglia di Bari, ospitando stand promozionali delle Regioni e della Conferenza con un ricco palinsesto di intrattenimento che coinvolgerà la Cittadinanza e tutti i partecipanti.

foto: xb1/Italpress

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Libano, Schlein “Governo riferisca subito alle Camere”

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“L’esercito israeliano deve ritirarsi dal territorio libanese. La sovranità territoriale non può essere violata, il diritto internazionale deve valere sempre. Non possiamo rassegnarci all’orrore quotidiano. L’Europa e la comunità internazionale non possono restare a guardare in silenzio. Diciamo basta ai bombardamenti di Netanyahu e ai lanci di missili di Hezbollah. Deve cessare il fuoco a Gaza e in Libano, per preservare la popolazione, liberare gli ostaggi e riaprire lo spazio della politica, per riaffermare il rispetto delle risoluzioni delle Nazioni Unite e della legalità internazionale, per ristabilire la sicurezza e la piena operatività della Missione Unifil”. Lo affermano in una nota la segretaria del Pd Elly Schlein e il responsabile Esteri Peppe Provenzano.

“Al nostro contingente militare impegnato nella missione di pace e agli operatori umanitari presenti in Libano rinnoviamo la nostra gratitudine e vicinanza. Chiediamo al Governo di riferire con urgenza alle Camere e di attivarsi al massimo per garantire la sicurezza di tutti i cittadini ancora presenti in Libano e di valutare, anche nell’ambito di un’iniziativa europea e in collaborazione con le organizzazioni della società civile, l’apertura di corridoi umanitari” concludono Schlein e Provenzano.

foto: Agenzia Fotogramma

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