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Sai che cosa succede se dai LSD al tuo cane?

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In un’innovativa ricerca condotta in Spagna, i ricercatori hanno esplorato un approccio sorprendente per trattare l’ansia nei cani, utilizzando una microdose di 1cP-LSD, un derivato dell’LSD. Il soggetto di questo studio era Lola, un cane meticcio che soffriva di grave ansia da separazione, con comportamenti distruttivi e abbaio incessante quando lasciata sola.

Lo studio, pubblicato sulla rivista “Veterinary Research Communications”, ha rivelato risultati straordinari. Dopo aver somministrato la microdose nascosta in un boccone di prosciutto, i ricercatori hanno osservato Lola per più di cinque ore. Con grande sorpresa, la cagnolina ha mostrato un comportamento completamente diverso: ha smesso di manifestare segni di ansia, apparendo calmo e rilassato anche in assenza del padrone.

I ricercatori hanno evidenziato che la microdose era sicura e non ha provocato effetti collaterali né reazioni psichedeliche. Questo rappresenta un’importante apertura nel campo della medicina veterinaria, suggerendo potenziali applicazioni delle sostanze psichedeliche nel trattamento dei disturbi comportamentali degli animali, un ambito ancora poco esplorato.

Sebbene l’esperimento su Lola sia stato promettente, gli esperti avvertono che è necessario procedere con cautela. La ricerca sull’uso delle sostanze psichedeliche negli animali è ancora in fase sperimentale e richiede studi più approfonditi per comprendere appieno gli effetti e i meccanismi d’azione a lungo termine.

Il caso di Lola segna un passo avanti significativo nella ricerca di nuove soluzioni per l’ansia nei cani. Se i futuri studi confermeranno l’efficacia e la sicurezza di questo approccio, potremmo assistere a un cambiamento radicale nel modo in cui affrontiamo i disturbi comportamentali dei nostri animali domestici.

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La tradizione dell’albero di Natale: dalle candele alle luci

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L’usanza di decorare l’albero di Natale ha origini antiche, ma un aspetto curioso riguarda l’evoluzione delle luci. Prima dell’invenzione delle luci elettriche, gli alberi venivano decorati con candele accese, un’usanza comune soprattutto in Germania nel XVII secolo.

Questa pratica era estremamente pericolosa: gli incendi domestici erano frequenti durante le festività natalizie. La svolta arrivò nel 1882, quando Edward H. Johnson, socio di Thomas Edison, inventò la prima serie di luci natalizie elettriche. Johnson decorò un albero con 80 piccole lampadine colorate che si accendevano e spegnevano, creando un effetto spettacolare.

All’epoca, questa innovazione era considerata una meraviglia tecnologica, anche se il costo elevato delle luci elettriche le rendeva accessibili solo a poche famiglie benestanti. Con il tempo, le luci natalizie diventarono sempre più economiche e sicure, fino a diventare uno degli elementi più iconici delle decorazioni natalizie in tutto il mondo.

Oggi, grazie alla tecnologia LED, le luci natalizie non solo sono più ecologiche, ma anche capaci di creare spettacoli luminosi complessi, continuando a illuminare la magia del Natale.

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Curiosità sul Natale: L’origine del termine “Xmas”

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Una curiosità interessante sul Natale riguarda l’abbreviazione “Xmas”, che spesso viene vista come un modo più veloce e moderno di scrivere “Christmas”. Ma cosa c’è dietro questa abbreviazione? Molti non sanno che “X” non è un semplice sostituto della lettera “C”, ma ha radici storiche. La “X” deriva dalla lettera greca “Chi” (Χ), che è la prima lettera della parola greca “Χριστός” (Christòs), che significa “Cristo”. Pertanto, “Xmas” non è una forma abbreviata moderna, ma una versione antica e rispettosa, che risale a secoli fa. Questa abbreviazione è stata utilizzata per la prima volta nel 1500 e non ha nulla a che fare con il commercialismo o la perdita di significato religioso del Natale. Anzi, l’uso della “X” per rappresentare Cristo è un’antica tradizione cristiana. Quindi, ogni volta che scriviamo “Xmas”, stiamo, in effetti, mantenendo un legame con le radici storiche e religiose del Natale.

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Curiosità su Napoli: Il mistero della “Galleria dei due fratelli”

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Nel cuore del centro storico di Napoli, una delle gallerie più affascinanti e misteriose è la “Galleria dei due fratelli”, che risale al XIX secolo. Questa galleria, situata in Via Toledo, prende il nome da una leggenda che ha da sempre catturato l’immaginazione dei napoletani. Si racconta che la galleria sia stata progettata da due fratelli architetti, ma, a causa di motivi personali e familiari, i due si separarono durante i lavori. La tradizione vuole che, a seguito della loro rottura, entrambi abbiano deciso di lasciare la galleria incompleta, con alcuni dettagli volutamente dissonanti, a simboleggiare il loro conflitto. Un altro aspetto curioso è che i due fratelli avrebbero aggiunto simboli misteriosi nelle decorazioni, con l’intento di imprimere il proprio segno nella storia della città, anche se la loro collaborazione fu spezzata. La Galleria dei due fratelli non è solo un capolavoro architettonico, ma anche un luogo ricco di storie, tradizioni e leggende che affascinano chiunque vi si avventuri. Ancora oggi, passeggiare sotto i suoi portici fa respirare l’aria di un passato misterioso, dove l’arte e la vita si intrecciano in un continuo gioco di luci e ombre.

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