Cronaca
Perugia | Arresti domiciliari per corruzione nel settore dei Rifiuti
Nella giornata di oggi, il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Perugia ha eseguito due misure cautelari di arresti domiciliari nei confronti di figure di spicco nel settore della gestione dei rifiuti. L’operazione è stata avviata dopo una denuncia anonima che ha sollevato gravi sospetti su pratiche corruttive tra aziende del settore e una società pubblica.
Le indagini hanno portato alla luce una serie di irregolarità, tra cui il ricevimento di pagamenti non giustificati da parte di un ex amministratore di una società pubblica e un amministratore di una SRL per consulenze che non sono mai state effettivamente svolte. Secondo le ricostruzioni investigative, oltre 750.000 euro sarebbero stati pagati in cambio di favori legati all’assegnazione di appalti, incluso un contratto per la gestione integrata dei rifiuti per un importo complessivo di oltre 350 milioni di euro, che interesserebbe diversi comuni dell’Alta Valle del Tevere.
Il G.I.P. ha disposto le misure cautelari ritenendo fondato il rischio di reiterazione del reato. Le indagini, condotte anche tramite intercettazioni e analisi di documenti, hanno evidenziato un quadro complesso di corruzione e mala gestione nel settore dei servizi pubblici, richiamando l’attenzione su un sistema che potrebbe aver garantito profitti ingenti a discapito della trasparenza e della legalità.
Il caso si sviluppa in un contesto più ampio di lotta alla corruzione, dove le autorità giudiziarie continuano a vigilare per tutelare l’interesse pubblico e garantire una gestione corretta delle risorse.corruzzione
Cronaca
Sequestro preventivo per traffico illecito di rifiuti: 16 persone coinvolte, due aziende sequestrate
Un’operazione dei carabinieri forestali del Centro anticrimine Natura di Palermo ha portato all’esecuzione di un decreto di sequestro preventivo nei confronti di 16 soggetti e 6 persone giuridiche, con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti. Le persone coinvolte sono residenti in diversi comuni siciliani, tra cui Alcamo, Borgetto, San Giuseppe Jato, Partinico, Bagheria e Palermo. Due aziende del settore della gestione dei rifiuti sono state sequestrate e affidate ad un amministratore giudiziario, mentre sono stati confiscati 16 autocarri e disposti sequestri per equivalente per un totale di 153mila euro.
Le indagini, avviate nel febbraio 2019 dal Nucleo investigativo di Polizia ambientale, agroalimentare e forestale di Palermo, hanno fatto luce su un complesso sistema criminale operante nel settore della raccolta, trasporto, gestione, recupero e smaltimento di rifiuti speciali, pericolosi e non pericolosi. I rifiuti, tra cui parti meccaniche di autoveicoli, batterie al piombo, rottami ferrosi e apparecchiature elettroniche, venivano conferiti da soggetti privati e ditte non autorizzate alla gestione dei rifiuti. Senza alcun trattamento, venivano miscelati tra loro e successivamente ceduti come rifiuti non pericolosi, ottenendo così guadagni illeciti.
Il traffico illecito, che ha coinvolto oltre 3mila tonnellate di rifiuti nel periodo delle indagini, ha generato un profitto di oltre 300mila euro. In una delle aziende sequestrate, sono stati trovati 300 metri cubi di rifiuti speciali pericolosi, tra cui autoveicoli non bonificati e residui di olii esausti, che sono stati scaricati in maniera illecita, con gravi danni ambientali. Le indagini proseguono, con l’obiettivo di fare luce su tutti i responsabili del traffico illecito.
Cronaca
Passeggeri intrappolati per ore sul treno Milano-Locarno: disagi e proteste
Un’odissea di quasi sei ore ha trasformato un normale viaggio ferroviario in un incubo per i passeggeri del treno Tilo 25520, diretto da Milano a Locarno, Svizzera. Martedì 26 novembre, poco dopo la partenza alle 13:43 dalla Stazione Centrale di Milano, il convoglio si è fermato alla stazione di Milano Greco Pirelli a causa di un guasto tecnico, lasciando i viaggiatori bloccati fino alle 18:30.
La situazione a bordo si è rivelata critica: riscaldamento ed elettricità funzionavano a intermittenza, i bagni erano inutilizzabili e le porte del treno rimanevano chiuse, intrappolando i passeggeri senza possibilità di uscita. Secondo le testimonianze, l’ambiente era freddo e soffocante, aggravato dall’assenza di informazioni chiare.
Inizialmente, la società Tilo aveva assicurato che un locomotore sarebbe arrivato per riportare il treno alla Stazione Centrale, ma il tentativo è fallito: il mezzo di soccorso non è riuscito ad “agganciare” il convoglio. Solo intorno alle 18:30 è stata annunciata una soluzione: i passeggeri sarebbero stati trasferiti su un altro treno, che però li avrebbe condotti solo fino a Como, interrompendo ulteriormente il viaggio verso la Svizzera.
I viaggiatori, esasperati, hanno denunciato la gestione caotica dell’emergenza e i disagi subiti. La società ferroviaria non ha ancora fornito spiegazioni dettagliate sull’accaduto, né indicato eventuali misure per risarcire i passeggeri.
L’incidente evidenzia le criticità delle infrastrutture ferroviarie e la necessità di protocolli più efficaci per garantire il benessere e la sicurezza dei passeggeri in situazioni di emergenza.
Cronaca
Reggiolo: lancia droga e bilancino per sfuggire ai carabinieri, 33enne denunciata
A Reggiolo, in provincia di Reggio Emilia, una donna di 33 anni è stata denunciata dai Carabinieri per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio. La vicenda si è svolta nell’area di un distributore di benzina, dove la donna era seduta nella sua auto.
Alla vista di una pattuglia dei Carabinieri, la 33enne ha tentato di disfarsi rapidamente della droga e di un bilancino di precisione. Prima ha gettato un involucro di carta stagnola in un cassonetto e poi ha lanciato una busta verso un canale nelle vicinanze.
I militari, insospettiti dai movimenti, hanno recuperato entrambi gli oggetti. Nell’involucro di carta stagnola hanno trovato 3 grammi di hashish, mentre la busta conteneva altri 26 grammi della stessa sostanza e un bilancino di precisione, strumento tipicamente utilizzato per il dosaggio delle dosi.
La donna, residente nella Bassa Reggiana, è stata denunciata a piede libero. Le accuse nei suoi confronti sono di detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio, reato che potrebbe comportare pesanti conseguenze legali.
L’operazione sottolinea l’attenzione costante delle forze dell’ordine nel contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti, anche nelle aree periferiche e meno frequentate.
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