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Attualità

Morto Glauco Mauri, protagonista del teatro italiano

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E’ morto nella notte l’attore e regista teatrale Glauco Mauri, personaggio di spicco degli ultimi cinquant’anni del teatro italiano. Avrebbe compiuto 94 anni il 1° ottobre. Sarebbe dovuto andare in scena al Vascello di Roma con lo spettacolo De Profundis, ma la rappresentazione era stata annullata per un malore accusato dell’attore.
Nato a Pesaro il 1 ottobre del 1930, inizi i suoi studi come attore nel 1949 all’Accademia nazionale d’arte drammatica diretta da Silvio D’Amico. Tra le sue interpretazioni più significative, spiccano quella di Smerdjakov ne “I fratelli Karamazov” di Dostoevskij, per la regia di Andrè Barsacq, che già nel 1954 gli dà fama nazionale.

Nel 1961 fonda con Valeria Moriconi, Franco Enriquez, Emanuele Luzzati (in seguito entrerà a farne parte anche Mario Scaccia) la “Compagnia dei Quattro” che sarà una formazione fondamentale per il teatro italiano. Nel 1972 Luca Ronconi lo dirige nello storico allestimento dell’Orestea di Eschilo nel quale Mauri è protagonista. Nel 1981, con Roberto Sturno, fonda la Compagnia Mauri-Sturno con la quale propone un vasto repertorio di autori classici. Il signor Puntila e il suo servo Matti di Bertolt Brecht, da loro interpretato, con la regia di Egisto Marcucci, è il primo spettacolo prodotto.

In 40 anni di attività la compagnia porta sulle scene alcuni degli spettacoli di maggior successo del teatro italiano, premiati numerose volte con il “Biglietto d’oro Agis”, e molteplici sono stati i premi assegnati a Glauco Mauri e Roberto Sturno per i loro meriti artistici. Come regista d’opera allestisce per due volte Macbeth di Giuseppe Verdi. Saltuariamente è stato impegnato anche nel cinema, come in “La Cina è vicina” di Marco Bellocchio, in “Profondo rosso” di Dario Argento, e nel ruolo del padre di Nanni Moretti in “Ecce bombo”. Il 22 settembre del 2023 era morto, all’età di 77 anni, Roberto Sturno legato da un lungo sodalizio artistico durato oltre 40 anni con Mauri.

-Foto: Agenzia Fotogramma-

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La speranza Cristiana come motore di cambiamento: il messaggio del Papa per il Giubileo 2025

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In vista del Giubileo del 2025, Papa Francesco ha offerto una riflessione profonda sulla speranza cristiana, definendola un richiamo all’azione, alla responsabilità e alla compassione. Durante un’omelia, il Pontefice ha sottolineato come la speranza non possa essere vissuta come una semplice attesa passiva, ma debba diventare un impulso a trasformare il presente in linea con i valori del Vangelo.

“La speranza non tollera l’indolenza del sedentario e la pigrizia di chi si è sistemato nelle proprie comodità,” ha dichiarato con fermezza, ammonendo contro l’apatia e l’immobilismo che spesso caratterizzano la vita di chi si rifugia nelle sicurezze personali. La speranza, ha spiegato, non può essere compatibile con la “falsa prudenza di chi non si sbilancia per paura di compromettersi” o con il calcolo egoistico di chi pensa solo al proprio benessere.

Il Papa ha poi denunciato il “quieto vivere”, quella mentalità che spinge molti a restare in silenzio di fronte alle ingiustizie. “La speranza è incompatibile col quieto vivere di chi non alza la voce contro il male e contro le ingiustizie consumate sulla pelle dei più poveri,” ha affermato, invitando i fedeli a rompere il silenzio e a lottare attivamente contro le disuguaglianze e le sofferenze che affliggono i più vulnerabili.

Per Papa Francesco, la speranza cristiana non si limita a guardare al futuro, ma esige che il credente agisca già oggi per realizzare la promessa di un mondo migliore. “Esige da noi l’audacia di anticipare oggi questa promessa, attraverso la nostra responsabilità e la nostra compassione,” ha spiegato, offrendo una visione di fede che si traduce in impegno concreto nella vita quotidiana.

Il Giubileo del 2025, con la speranza come tema centrale, si delinea così non solo come un momento spirituale, ma come un’occasione per rinnovare il senso profondo della fede cristiana. I fedeli sono chiamati a vivere la speranza come forza di cambiamento, trasformando il mondo attraverso il coraggio di mettersi in gioco, l’altruismo e l’amore per il prossimo. Le parole del Papa tracciano un cammino chiaro: la speranza non è mai inerzia, ma una spinta potente verso una società più giusta, umana e solidale.

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Iran “Nessun contatto diretto con il nuovo regime siriano”

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Il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Ismail Baghaei, ha affermato che “non esiste alcun contatto diretto con l’attuale regime in Siria”. “Il nostro ingresso in Siria è stato quello di prevenire l’avanzata dell’Isis e la diffusione del terrorismo nei paesi della regione – ha aggiunto il funzionario iraniano -. Abbiamo anche contribuito a far avanzare i processi politici in Siria. Prima di ciò che accadeva, eravamo in contatto con alcuni di questi gruppi, ma non esiste un contatto diretto con l’attuale governo”. Ieri, il leader iraniano Ali Khamenei ha parlato dei recenti sviluppi in Siria, che hanno portato alla caduta del regime dell’ex presidente siriano Bashar al-Assad, principale alleato dell’Iran nella regione, facendo riferimento alle fazioni che lo hanno abbattuto, dicendo: “Un gruppo di ribelli, con l’aiuto e la pianificazione di governi stranieri, ha approfittato delle debolezze interne della Siria e ha portato il paese nel caos”.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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La Francia ha un nuovo governo con 34 ministri, metà sono donne

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La Francia ha un nuovo governo. Dopo dieci giorni dall’incarico conferito da Emmanuel Macron al centrista Francois Bayrou, sono stati annunciati i 34 ministri che comporranno il nuovo esecutivo (17 uomini e 17 donne). Éric Lombard, direttore generale della Cassa depositi e prestiti della Francia, è stato nominato ministro dell’Economia.
L’ex ministro dell’Interno, Gérald Darmanin, diventa ministro della Giustizia. Il centrista Jean-Noel Barrot è stato confermato ministro degli Esteri. L’ex prima ministra francese, Elisabeth Borne, è stata nominata ministra dell’Istruzione.
L’ex premier socialista, Manuel Valls, ministro di Stato incaricato dei territori d’Oltremare.
Il Repubblicano Bruno Retailleau resterà ministro degli Interni.
-foto Ipa Agency-

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