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Pro Recco da Volpi a Behring, nuovo capitolo per lo storico club
La Pro Recco ha una nuova proprietà. Concluso, infatti, l’iter che consente la prosecuzione dell’attività agonistica di vertice e giovanile del club di pallanuoto più titolato al mondo fra gli sport di squadra. Lo annunciano Orlean Invest e Gabriele Volpi. Dopo la formalizzazione della cessione del titolo sportivo alla newco costituita nei primi giorni dello scorso mese di agosto, secondo l’iter previsto per il passaggio di consegne, le parti hanno concluso l’accordo che prevede il trasferimento a titolo gratuito dei marchi e della storica denominazione “Pro Recco”, nel contesto dell’ingresso della famiglia Behring nel capitale della newco. Pertanto, la newco assume la denominazione di “Pro Recco Waterpolo”, con amministratore unico Maurizio Felugo, già presidente della Pro Recco su designazione dello stesso Volpi e di Orlean Invest.
Il gruppo Orlean Invest e il suo Chairman Gabriele Volpi, sin dall’annuncio della decisione di non proseguire l’attività agonistica, hanno avuto sempre chiari, nella ricerca di chi potesse farsi carico del futuro della società sportiva, gli ineludibili requisiti di solidità, serietà e genuina passione di chi si fosse proposto per farsi carico della prosecuzione.
Elementi tutti riscontrati nella nuova compagine proprietaria e manageriale, che rappresenta la migliore scelta possibile a livello globale per garantire un futuro di successi alla squadra.
Con massima riservatezza, celerità e determinazione sono stati portati avanti gli step tecnici e burocratici necessari per consentire alla Pro Recco Waterpolo di proseguire la tradizione sportiva del club, assegnando alla newco il diritto di partecipare alla prossima stagione di Serie A1 e all’Euro Cup, con il cambio della denominazione in “Pro Recco”, ratificato dalla Federazione Italiana Nuoto il 24 settembre. “Esprimo la più profonda soddisfazione per la felice conclusione della trattativa con la famiglia Behring, che sono convinto potrà garantire la continuità di successi che la Pro Recco ha potuto vantare nel corso della mia ventennale gestion – ha detto Volpi – Per me, nato a Recco e recchelino nell’anima, costituiva un punto d’onore assicurare un futuro radioso alla squadra in cui militai da ragazzo e che ammiro sin dai tempi del leggendario scudetto vinto con sei ragazzi del nostro paese in acqua su sette.
La mia passione e il mio affetto per la Pro Recco sono stati totalizzanti e hanno costituito una delle gioie della mia vita, ma da alcuni anni ero giunto alla conclusione che il futuro a lungo termine della squadra richiedesse un passo indietro del sottoscritto”.
“Da anni, pertanto, avevo sollecitato i miei collaboratori, a cominciare dal presidente Maurizio Felugo, perchè individuassero figure imprenditoriali in grado di subentrare alla mia gestione, garantendo disponibilità economiche, impegno e caratteristiche manageriali degne della Pro Recco. – ha proseguito Volpi – Nel tempo, con il management di Orlean Invest, ci siamo resi conto che solo l’annuncio ufficiale della conclusione del mio impegno nell’attività agonistica avrebbe sollecitato chi fosse stato realmente interessato a farsi avanti.
Così è stato, a dispetto di letture fantasiose e a volte offensive, non tanto nei confronti della mia persona, in questo caso l’amarezza c’è, ma è passeggera, piuttosto della gestione e del livello mondiale assicurato alla Pro Recco nel corso degli anni in cui mi sono occupato in prima persona della squadra. Per tacere dell’impegno annunciato, che qui ribadisco, in attività filantropiche a vantaggio della comunità di Recco nel prossimo futuro. Come dichiarai in luglio – ha concluso – è giunta l’ora che il club cammini sulle proprie gambe e l’arrivo della famiglia Behring, cui auguro i migliori successi imprenditoriali e sportivi, mi consente di continuare a fare il tifo per la Pro Recco con la serenità di averla affidata nelle migliori mani possibili”.
“Portare a compimento un’operazione così ambiziosa per il futuro del club è stato possibile solo grazie al riconoscimento mondiale cui la proprietà Volpi ha portato la Pro Recco, in termini agonistici ma anche manageriali, dando lustro per diretto riflesso alla cittadina ligure e alla sua comunità – ha sottolineato, infine, Luca Gratteri, amministratore unico di
Pro Recco Nuoto e Pallanuoto – Se non si fosse realizzata
l’incredibile sequenza di successi dell’era Volpi, grazie alla
passione del chairman e all’impegno economico diretto, per decine
di milioni di euro, a esclusivo beneficio della squadra, non
sarebbe potuto esistere un futuro all’altezza della storia e dei
trionfi della società. Orlean Invest e Gabriele Volpi – ha
concluso – hanno assicurato alla gestione della Pro Recco non solo solidità economica ma anche rigidi principi professionistici e gestionali, che si sono rivelati un asset fondamentale nella
delicata fase di transizione che trova oggi la sua migliore e più
felice conclusione”.
– Foto Ipa Agency –
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Taekwondo, la FITA premiata per la sostenibilità ambientale
La giuria internazionale, composta da rappresentanti del Comitato Olimpico Internazionale (CIO), dell’Associazione delle Federazioni Internazionali Olimpiche Estive (ASOIF), dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN) e della Taekwondo Humanitarian Foundation (THF), ha assegnato il primo posto alla FITA (Federazione Italiana Taekwondo) per la categoria “Environmental Sustainability” (Sostenità ambientale). Questo riconoscimento è stato attribuito dopo un’attenta valutazione delle 26 candidature finaliste.
“Come Federazione siamo particolarmente orgogliosi per questo premio”, ha commentato il presidente della FITA, Angelo Cito. “E’ il riconoscimento per un lavoro che parte da lontano, abbracciando e condividendo gli obiettivi comuni proposti dal CIO nel perseguire l’agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, attraverso un programma d’azione mirato che possa conciliare lo sport con i traguardi in ambito ambientale, economico, sociale e istituzionale entro il 2030”, ha aggiunto Cito.
“Un risultato che conferma l’impegno della FITA nel promuovere uno sviluppo sostenibile integrato nello sport”, ha concluso il numero uno della Federazione.
– foto Ufficio Stampa FITA –
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Usain Bolt: Il lampo della Giamaica
Usain Bolt nacque il 21 agosto 1986 a Sherwood Content, un piccolo villaggio nella Giamaica rurale. Fin da bambino, Bolt mostrò un’incredibile velocità, correndo per divertimento con i suoi amici. I suoi talenti iniziarono a emergere durante gli anni scolastici, quando vinse numerose gare locali, attirando l’attenzione degli allenatori.
Nel 2004, Bolt partecipò alle Olimpiadi di Atene, ma fu nel 2008 a Pechino che il mondo intero si accorse del suo incredibile talento. Durante quei giochi, Bolt vinse tre medaglie d’oro e stabilì nuovi record mondiali nei 100 e 200 metri, oltre alla staffetta 4×100. La sua celebrazione iconica, con il gesto del “lampo”, divenne il suo marchio di fabbrica.
Bolt continuò a dominare l’atletica per quasi un decennio, vincendo otto medaglie d’oro olimpiche e stabilendo record che ancora oggi non sono stati battuti. La sua velocità e il suo carisma lo resero una star globale, capace di trascendere lo sport e diventare un’icona culturale. La sua rivalità con altri atleti, come Justin Gatlin, aggiunse ulteriore drammaticità alle sue imprese.
Nonostante il successo, Bolt è sempre rimasto fedele alle sue radici. È noto per la sua umiltà e per il suo impegno nel sostenere lo sviluppo dello sport in Giamaica. Dopo il ritiro nel 2017, Bolt ha esplorato altre passioni, tra cui la musica e il calcio, dimostrando di essere una persona dai mille talenti.
Usain Bolt è un esempio vivente di come il talento, la dedizione e l’amore per ciò che si fa possano portare a risultati straordinari. La sua leggenda continua a ispirare giovani atleti in tutto il mondo.
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Il Bologna vince anche a Torino, granata battuti 2-0
All’Olimpico Grande Torino il Bologna conquista la sesta vittoria nelle ultime otto partite e continua la sua risalita in classifica. I ragazzi di Italiano, infatti, si impongono per 2-0 contro i granata di Vanoli, grazie alle reti di Dallinga e Pobega, tutte nella ripresa. Dopo il sostanziale equilibrio del primo tempo, la formazione emiliana ha legittimato il successo nella ripresa, attaccando con più convinzione.
In apertura, all’8′, il Bologna ha subito l’occasione per mettere in discesa la partita. Dopo revisione al Var, infatti, l’arbitro Piccinini si accorge del contatto in area tra Sosa e Holm, concedendo il rigore agli ospiti. Dagli undici metri, però, Castro calcia centrale, facendosi così parare la sua conclusione da un attento Milinkovic-Savic. Nel finale di frazione il portiere serbo blocca senza problemi anche il diagonale di Dominguez.
Il Toro, invece, sfiora il gol al 26′, grazie al tentativo di controbalzo di Sosa, fuori di qualche metro. Al 35′, inoltre, i granata si ritrovano a fare i conti con l’infortunio di Walukiewicz, molto dolorante al costato e uscito in barella. A inizio ripresa Italiano non perde tempo e inserisce subito Fabbian e Orsolini al posto di Ferguson e Dominguez nel tentativo di aumentare la produzione offensiva della propria squadra. Il Bologna ora preme con insistenza nella metacampo avversaria, mentre il Torino continua a giocare una partita prettamente difensiva e basata sulle ripartenze.
Al 61′ Pobega sfiora col mancino un eurogol dalla distanza, colpendo in pieno la traversa. La rete dei rossoblù, però, è ormai nell’aria e arriva grazie al neoentrato Dallinga. L’ex Tolosa, infatti, impiega appena venti secondi per siglare l’1-0, insaccando da due passi l’assist di Miranda. Da questo momento i ragazzi di Vanoli scompaiono dal match, faticando ad abbozzare una minima reazione. Al’80’ il Bologna la chiude allora con Pobega, autore di un preciso rasoterra: il gol, inizialmente annullato per fuorigioco, viene convalidato grazie al Var. Grazie a questo successo gli emiliani salgono al settimo posto in campionato, scavalcando il Milan. Il Toro, invece, rimane undicesimo, faticando a trovare continuità. E come ormai da consuetudine nelle partite casalinghe, non sono mancati i cori di contestazione da parte della curva Maratona contro la presidenza Cairo.
– foto Ipa Agency –
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