Il 24 settembre, i Carabinieri di Rivoli hanno arrestato un uomo di 56 anni, gravemente indiziato di essere coinvolto in due rapine avvenute a settembre presso farmacie locali. Le indagini sono state avviate a seguito di due episodi, uno a Rivoli e l’altro a Collegno, in cui il malvivente, insieme a un complice non identificato, ha minacciato il personale con un coltello e ha portato via ingenti somme di denaro.

Il modus operandi del rapinatore era piuttosto simile in entrambi i casi: travisato con una calza, ha fatto irruzione nelle farmacie, costringendo i dipendenti a consegnare il denaro. A Rivoli, il bottino ammontava a 280 euro in contante e a due orologi, mentre a Collegno l’importo rubato ha raggiunto i 1540 euro.

Le indagini hanno preso piede grazie a testimonianze e alle immagini delle telecamere di sicurezza, che hanno rivelato dettagli cruciali. L’elemento chiave è stato l’identificazione del rapinatore, resa possibile dai suoi tatuaggi, non coperti durante i colpi. Grazie a questa leggerezza, l’uomo, già noto alle forze dell’ordine, è stato arrestato e condotto presso la casa circondariale “Lorusso e Cutugno” di Torino.

Nelle prime ore del 26 settembre, i Carabinieri della Compagnia di Portogruaro hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di tre persone, nell’ambito di un’operazione coordinata dalla Procura della Repubblica di Pordenone. Gli arrestati, due cittadini gambiani e uno nigeriano, sono accusati di gestire una rete di spaccio di stupefacenti destinati al mercato del Veneto orientale, con attività documentate anche nei pressi di scuole e luoghi frequentati da giovani.

L’indagine, avviata all’inizio dell’anno e durata fino a maggio, ha permesso di raccogliere prove consistenti sul traffico di droghe come eroina, hashish e marijuana, stimando un giro d’affari di diverse migliaia di euro. Le sostanze venivano vendute in luoghi di ritrovo giovanili, comprese le località balneari e aree prossime agli istituti scolastici.

Le misure cautelari, disposte dal Gip del Tribunale di Pordenone, hanno portato alla detenzione degli indagati nelle case circondariali di Venezia, Treviso e Pordenone, segnando un importante colpo alle attività illecite che mettevano a rischio la sicurezza dei giovani nel territorio.

A seguito dei recenti eventi alluvionali che hanno colpito duramente i comuni di Bagnacavallo, Lugo e Cotignola, i Carabinieri della Compagnia di Lugo hanno avviato un’intensa attività di controllo sul territorio. L’obiettivo principale di questi servizi straordinari è quello di contrastare i reati predatori, monitorare la circolazione stradale e prevenire episodi di sciacallaggio nelle abitazioni temporaneamente disabitate a causa dell’acqua e del fango.

Circa 20 equipaggi sono impegnati senza interruzioni, sia di giorno che di notte, nel sorvegliare le principali vie di comunicazione e le aree maggiormente colpite dall’alluvione. Le operazioni di controllo sono destinate a proseguire nei prossimi giorni con un ulteriore rafforzamento nel fine settimana.

Durante queste attività, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile hanno fermato una coppia straniera che si aggirava con circospezione nei pressi dello svincolo autostradale di Bagnacavallo. A bordo della loro auto, i militari hanno rinvenuto un coltello a serramanico nascosto sotto il sedile, insieme ad altri strumenti potenzialmente pericolosi come pinze, forbici affilate e una tronchese, di cui i fermati non hanno saputo giustificare il possesso. L’uomo e la donna sono stati denunciati per violazione della legge sulle armi, e il loro veicolo, privo di copertura assicurativa, è stato sequestrato.

I controlli straordinari proseguiranno nelle prossime settimane su tutto il territorio, con particolare attenzione alle zone residenziali, scuole, parchi pubblici e aree industriali e commerciali, per garantire la sicurezza e proteggere le comunità colpite dall’alluvione.