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Cronaca

Reggio Calabria | Scoperte gravi irregolarità in un cantiere edile: operazione congiunta dei Carabinieri e Ispettorato del Lavoro

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Mercoledì, un’operazione congiunta condotta dai Carabinieri della Stazione di Campo Calabro e dal Nucleo Ispettorato del Lavoro di Reggio Calabria ha portato alla scoperta di gravi irregolarità in un cantiere edile locale. L’intervento, inserito in un servizio mirato alla lotta contro il lavoro irregolare e alla tutela della sicurezza sul lavoro, ha rivelato numerose violazioni delle normative vigenti in materia di protezione dei lavoratori.

Durante il controllo, sono state riscontrate diverse infrazioni che hanno evidenziato una preoccupante assenza di misure di sicurezza per il personale presente sul cantiere. A seguito degli accertamenti, il titolare dell’impresa è stato deferito in stato di libertà, e le violazioni contestate hanno comportato sanzioni amministrative per un totale di circa 3.000 euro. È stata inoltre disposta l’immediata sospensione dei lavori fino alla completa regolarizzazione delle anomalie riscontrate.

Questa operazione mette in luce l’importanza del ruolo dell’Arma dei Carabinieri nella tutela della sicurezza dei lavoratori e nella lotta contro il lavoro nero, fenomeno che rappresenta un grave rischio per l’economia e per la salute e sicurezza dei lavoratori. L’impegno costante dei Carabinieri e degli organi ispettivi si dimostra fondamentale per garantire il rispetto delle normative e dei diritti dei lavoratori.

Il provvedimento rientra nelle indagini preliminari e ulteriori sviluppi sono attesi nelle fasi successive del procedimento giudiziario.

Cronaca

Guerriglia post-derby a Genova, 38 i feriti

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Serata di guerriglia a Genova dopo il derby di Coppa Italia vinto dalla Sampdoria ai calci di rigore. Ancora prima della fine del match centinaia di ultras delle rispettive fazioni sono usciti dallo stadio Luigi Ferraris con l’obiettivo di scontrarsi, ma l’imponente dispositivo di sicurezza messo in campo dalle forze dell’ordine ha impedito contatti diretti. Diversi tafferugli sono scoppiati nel quartiere di Marassi. In più occasioni la polizia ha usato idranti e lacrimogeni per allontanare i tifosi armati di caschi e bastoni.

Oltre ai lanci di oggetti, petardi e fumogeni sono state formate barricate coi cassonetti dati alle fiamme. Il bilancio finale è di 38 feriti. Secondo i dati comunicati dagli ospedali cittadini, 15 poliziotti e 11 carabinieri sono stati medicati in seguito ai tafferugli, mentre 12 tifosi sono finiti al pronto soccorso. Nessuno è in pericolo di vita, ma per alcuni le prognosi sono serie. Sul fronte dell’ordine pubblico al momento sono tre le persone arrestate, due giovani marsigliesi (uno già colpito da Daspo per gli incidenti di Ascoli-Genoa nel 2022) e un ultras sampdoriano 50enne, arrestato in flagranza per resistenza a pubblico ufficiale. Il numero, tuttavia, potrebbe salire nelle prossime ore grazie alle indagini e alle numerose immagini registrate dalle telecamere di sorveglianza, dagli agenti della Digos e dall’elicottero dell’ottavo reparto volo della polizia di Firenze che ha sorvolato i dintorni dello stadio Ferraris per tutto il pomeriggio e la serata.

Stefano Paoloni, segretario generale SAP, ha intanto denunciato che “diversi colleghi sono rimasti feriti, due di loro in modo particolarmente grave, uno dei quali con la frattura di tre costole. A entrambi è stata diagnosticata una prognosi di 30 giorni. Anche per questo ci auguriamo che il DDL sicurezza, approvato alla Camera e adesso in esame al Senato, che prevede sanzioni più gravi per chi usa violenza e resistenza a pubblico ufficiale, venga approvato celermente”.

Il clima tra ultras era già teso da mesi e nelle ultime settimane c’erano stati più tentativi di fronteggiarsi direttamente, motivo per cui l’attenzione è salita sul fronte dell’ordine pubblico. A esacerbare ulteriormente gli animi durante il derby il gesto di esporre in Gradinata Nord, il cuore del tifo rossoblù, gli striscioni blucerchiati rubati nella sede degli Ultras Tito Cucchiaroni durante un blitz avvenuto a maggio scorso in seguito ad altri scontri alla Foce provocati dagli avversari. Nel primo pomeriggio di ieri l’ultima sfida a distanza ravvicinata nei pressi del Ferraris, con le forze dell’ordine a impedire ancora una volta lo scontro e il quartiere finito sotto assedio, con la decisione dei commercianti di chiudere i negozi in anticipo.

– foto xa8/Italpress –

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Cronaca

Inseguimento e arresto a Villa San Giovanni (RC): un uomo in manette per resistenza a pubblico ufficiale

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Ieri mattina, intorno alle 11:20, i Carabinieri della Stazione di Villa San Giovanni hanno arrestato un uomo in flagranza di reato per resistenza a pubblico ufficiale e denunciato un secondo individuo per porto di oggetti atti a offendere. L’episodio è avvenuto durante un normale controllo del territorio, quando una pattuglia ha individuato un veicolo sospetto in transito a Villa San Giovanni.

Alla vista dei Carabinieri, i due occupanti hanno tentato di fuggire in direzione Reggio Calabria. Ne è nato un inseguimento ad alta velocità durante il quale il conducente ha tamponato due veicoli, terminando la corsa a Catona, in via Scopelliti, con un ulteriore incidente che ha coinvolto tre auto in sosta.

Durante la perquisizione, il passeggero è stato trovato in possesso di un tirapugni metallico, che è stato prontamente sequestrato. Non si registrano feriti. La Polizia Locale di Reggio Calabria è intervenuta per gestire le sanzioni per le violazioni del Codice della Strada e i rilievi degli incidenti.

Il conducente è stato arrestato e posto agli arresti domiciliari, come disposto dall’Autorità Giudiziaria reggina, mentre il passeggero è stato deferito per porto di armi improprie.

L’operazione sottolinea l’importanza del controllo del territorio da parte dell’Arma dei Carabinieri, che garantisce sicurezza e previene situazioni di pericolo per la comunità. Le indagini sono ancora in corso e, come stabilito dalla legge, per gli indagati vale la presunzione di innocenza fino a condanna definitiva.

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Arrestato a Madrid il latitante colombiano Castro Salas Josè Sigfredo, ricercato da 32 anni

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Il 24 settembre 2024, nell’ambito di un’operazione investigativa coordinata dalla Procura di Napoli e condotta dalla Squadra Mobile di Napoli, dal G.I.C.O. della Guardia di Finanza e dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri, in collaborazione con la Policia Nacional di Madrid e il grupo 1 Fujitivos dell’UDYCO, è stato arrestato presso l’aeroporto di Madrid il latitante colombiano Castro Salas Josè Sigfredo, classe 1959.

Castro Salas, ricercato dal 1992, era destinatario di un ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica di Napoli per associazione finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti, reato per il quale era stato condannato a 15 anni di reclusione.

Dopo essersi reso irreperibile per oltre tre decenni, le ricerche del latitante sono state estese a livello internazionale nei mesi scorsi, grazie al supporto del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia del Ministero dell’Interno. Castro Salas è stato infine fermato mentre viaggiava dalla Colombia alla Spagna, ponendo fine alla sua lunga latitanza.

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