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Cronaca

Frosinone | Confisca di beni per oltre 4,7 milioni di euro: Imprenditore condannato per usura ed estorsione

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Nella mattinata di oggi, i Finanzieri del Comando Provinciale di Frosinone hanno eseguito un decreto di confisca nei confronti di un imprenditore di Cassino, il quale era stato condannato per gravi reati come usura, estorsione e attività finanziaria abusiva. Il valore totale dei beni confiscati supera i 4,7 milioni di euro e include un ampio patrimonio immobiliare e mobiliare.

Il provvedimento è frutto di un’indagine patrimoniale approfondita condotta dalle Fiamme Gialle di Cassino, su delega della Procura della Repubblica. Gli accertamenti hanno rivelato una notevole discrepanza tra i redditi ufficialmente dichiarati dall’imprenditore e il suo patrimonio, che comprende undici locali commerciali, nove appartamenti, sei garage e terreni, oltre a due autovetture e disponibilità finanziarie per circa 375.000 euro.

La confisca si inserisce in un contesto di vigilanza speciale, che prevede anche l’obbligo di soggiorno nel comune di residenza per un periodo di tre anni. Questo provvedimento arriva dopo una condanna, risalente a giugno, che ha inflitto una pena di 4 anni e 2 mesi di reclusione all’imprenditore, riconosciuto colpevole di aver operato per oltre dodici anni in modo sistematico nei confronti di numerosi commercianti in difficoltà, amplificando il loro stato di vulnerabilità durante periodi critici come la pandemia e la crisi energetica.

Cronaca

Mantova | Denunciati due giovani per raggiro a un’anziana

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ADN24

Il 21 novembre, la Polizia di Stato di Mantova ha denunciato due giovani di 19 e 21 anni, originari di Napoli, per tentata truffa ai danni di un’anziana signora. L’episodio si inserisce nell’ambito di un servizio di controllo volto a prevenire i reati predatori, in particolare le truffe che spesso mirano a raggirare le persone anziane.

Le indagini sono iniziate quando due pattuglie della Squadra Mobile, durante un normale servizio di controllo nelle zone centrali della città, hanno notato un’autovettura con a bordo due giovani che mostravano comportamenti sospetti. L’irrequietezza e il nervosismo dei ragazzi hanno spinto gli agenti ad effettuare un controllo approfondito del veicolo. Durante la perquisizione, sono stati rinvenuti alcuni monili in oro, sui quali sono tuttora in corso accertamenti per verificarne la provenienza.

Le indagini hanno subito rivelato che i due giovani avevano precedentemente tentato di truffare un’anziana signora, presentandosi presso la sua abitazione. I malfattori avevano cercato di convincere la donna che suo figlio fosse stato coinvolto in un incidente stradale e che si trovasse in stato di fermo presso una stazione dei Carabinieri. Per “liberarlo”, i truffatori le avevano chiesto di consegnare loro dei monili in oro. Fortunatamente, l’anziana non si è lasciata ingannare dalla versione dei due, riuscendo a mandarli via senza cedere a quanto richiesto.

A seguito della denuncia della donna e della raccolta di ulteriori elementi probatori, i due giovani sono stati denunciati in stato di libertà per tentata truffa. Le indagini sono ancora in corso, con gli investigatori che continuano a indagare sulla provenienza dei monili e sulle eventuali altre vittime di questi truffatori, che sembrano essere specializzati in questo tipo di raggiri.

Il caso evidenzia l’importanza dei controlli preventivi e delle attività di sensibilizzazione rivolte alle persone anziane, spesso vittime di truffe ingegnose. Gli inquirenti raccomandano alla cittadinanza di essere sempre vigili e di segnalare prontamente qualsiasi comportamento sospetto.

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Cronaca

Perugia | Sequestrati oltre 10.000 prodotti contraffatti e non sicuri, denunciati ambulanti

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ADN24

Nel corso delle tradizionali Fiere di San Florido a Città di Castello, la Guardia di Finanza di Perugia ha messo in atto un’accurata operazione di controllo per contrastare la vendita di prodotti contraffatti e non conformi alle normative di sicurezza. L’operazione, volta a tutelare sia i consumatori che l’economia locale, ha portato al sequestro di migliaia di articoli e alla denuncia di due venditori ambulanti.

Durante il controllo, sono stati individuati e sequestrati oltre 1.000 prodotti falsi, tra cui sciarpe, cappellini, gadget di squadre di calcio italiane, portachiavi e oggetti a tema cartoni animati. I due ambulanti responsabili della vendita di questi articoli sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Perugia per reati legati alla contraffazione e alla ricettazione, con l’accusa di violare gli articoli 474 e 648 bis del codice penale. I prodotti sequestrati sono stati rimossi dal mercato per evitare che finissero nelle mani dei consumatori ignari.

Inoltre, i finanzieri hanno sequestrato oltre 9.000 articoli di bigiotteria, del valore complessivo di circa 40.000 euro, che risultavano non conformi alle normative di sicurezza dei consumatori. Questi prodotti erano privi delle informazioni obbligatorie, come l’indicazione dei materiali utilizzati, la provenienza e i dati dell’importatore, e sono stati ritirati per tutelare la salute e la sicurezza dei clienti. Le aziende coinvolte sono state segnalate alle Camere di Commercio di Viareggio, Rimini e Perugia per le relative sanzioni amministrative, che possono arrivare fino a 25.823 euro per ciascun trasgressore.

Un altro episodio degno di nota è stato il caso di un ambulante sanzionato per la mancata trasmissione telematica di oltre 80 scontrini fiscali emessi, per un importo complessivo di oltre 5.000 euro. Nonostante gli scontrini siano stati regolarmente consegnati ai clienti, non sono stati trasmessi all’Agenzia delle Entrate, comportando una violazione delle norme fiscali. Il registratore di cassa telematico è stato oggetto di un controllo approfondito da parte delle Fiamme Gialle, che ha portato all’imposizione di una sanzione amministrativa e alla possibile sospensione dell’attività commerciale, fino a 30 giorni, da parte dell’Agenzia delle Entrate.

Queste operazioni fanno parte delle attività di controllo economico del territorio attuate dalla Guardia di Finanza perugina, che prosegue nella lotta contro i traffici illeciti e per garantire il rispetto delle normative fiscali e di sicurezza. Le Fiamme Gialle ribadiscono l’importanza di tutelare i consumatori e il mercato legale, scoraggiando pratiche commerciali fraudolente che danneggiano l’economia e la salute pubblica.

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Cronaca

Rieti | Evasione e oltraggio a pubblico ufficiale: arrestato 23enne

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ADN24

Nei giorni scorsi, la Polizia di Stato ha arrestato un ventitreenne marocchino, residente a Fara Sabina, per evasione ed oltraggio a Pubblico Ufficiale. L’arresto è avvenuto durante un’operazione di controllo del territorio nel Comune di Fara Sabina, condotta dalla pattuglia del Posto di Polizia di Passo Corese.

Gli agenti, mentre pattugliavano la zona, hanno riconosciuto immediatamente il giovane alla guida di un’auto, nonostante fosse sottoposto agli arresti domiciliari per reati legati alla droga. Il controllo ha rivelato che l’uomo si era allontanato senza autorizzazione dalla propria abitazione, violando così le disposizioni legali relative alla misura cautelare a cui era sottoposto.

Inoltre, l’individuo è stato trovato alla guida di un veicolo privo di copertura assicurativa e senza patente, oltre ad essere già stato sequestrato in passato per infrazioni precedenti. Durante il controllo, è emerso che il giovane possedeva anche una modica quantità di cocaina, pari a 0,54 grammi. Nonostante la situazione, il 23enne ha reagito con ingiurie nei confronti degli agenti, rendendo necessaria l’aggravante del reato di oltraggio a Pubblico Ufficiale.

L’uomo è stato arrestato e, su disposizione del Pubblico Ministero di turno, è stato ricondotto agli arresti domiciliari. Inoltre, è stato disposto il sequestro amministrativo dell’autovettura, in quanto utilizzata senza assicurazione e in violazione delle norme del Codice della Strada. La polizia ha anche segnalato il giovane al Prefetto di Rieti per il possesso della sostanza stupefacente.

Il procedimento penale è ancora in corso e la responsabilità penale del giovane dovrà essere accertata dal giudice. Come previsto dalla legge, l’individuo arrestato è da considerarsi innocente fino a una sentenza definitiva di condanna.

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