Attualità
ReverseLab, i detenuti di San Vittore raccontano le emozioni con l’arte
Recuperare luoghi abbandonati e trasformarli in spazi artistici e culturali aperti al pubblico, favorendo così la relazione tra la città e il carcere. Con questa filosofia è stato inaugurato questa mattina nella Casa Circondariale di Milano San Vittore lo spazio “ReverseLab”. Inserito nell’ambito delle attività di Off Campus San Vittore, il progetto sfrutta uno spazio gestito dal Politecnico di Milano e aperto nel 2022 all’interno del carcere stesso. Così da un’ala dismessa del carcere in passato adibita a zona di isolamento del reparto di massima sicurezza è nato un laboratorio permanente di produzione artistica e culturale.
La mostra, realizzata grazie al contributo di Fondazione di Comunità Milano e in collaborazione con Forme Tentative e Philo – Pratiche Filosofiche, sarà visitabile dal 28 settembre al 28 ottobre il lunedì e il sabato in due turni, dalle 14 alle 15 e dalle 15 alle 16, dietro prenotazione.
La prima mostra presentata si intitola “Gli artisti sono quelli che fanno casino. Frammenti dal Carcere di San Vittore”.
L’installazione è stata concepita tra marzo e giugno di quest’anno nel corso di un workshop guidato dall’artista Maurice Pefura coinvolgendo circa 40 detenuti e anche agenti di polizia penitenziaria. L’opera si snoda in un lungo corridoio e si compone di centinaia di moduli di carta (in molti casi post-it) lavorati e assemblati dai detenuti. Ognuno di questi frammenti di carta crea un’immagine solo apparentemente astratta: in realtà il visitatore è accompagnato nella lettura dei pensieri e delle emozioni dei detenuti. Quindi anche messaggi semplici divengono tasselli di un mosaico dove anche una semplice silhouette dei detenuti racconta una storia vera.
Ad accompagnare il visitatore, ci sono 4 celle all’interno delle quali è possibile ascoltare le riflessioni fatte dai detenuti durante il workshop: la prima “Dèsolè maman” offre un ritratto intimo e personale dei detenuti; la seconda “Sole, dove sei?” fa scoprire cosa si prova arrivando in carcere e trascorrendovi la prima notte; la terza “Ho perso la luna” aiuta a comprendere come sia la vita nel carcere e la sensazione strana del tempo che pare non scorrere mai; la quarta “Non spegnere la luce” apre uno spaccato sul futuro, su cosa i detenuti vogliono fare una volta scontata la pena e cosa cambierebbero del carcere.
“L’ateneo nasce per rispondere ai bisogni di formazione e ricerca, ma anche di responsabilità sociale del territorio. Per i nostri docenti e i nostri studenti è quindi importante avere un’esperienza pragmatica di come si possano supportare attraverso formazione, ricerca, innovazione e attenzione al sociale comunità che sono tendenzialmente ai margini della società e del territorio urbano o in dimensioni costrette come a San Vittore”, ha affermato la rettrice del Politecnico di Milano Donatella Sciuto.
“L’arte è un mezzo molto potente, un linguaggio che consente a tutti di poter esprimere a modo proprio emozioni e sensazioni. E’ qualcosa di democratico perchè non richiede particolare formazione: ognuno di noi può esprimere se stesso – ha aggiunto – Gli stessi Off Campus sono un modo per noi del Politecnico per non restare chiusi al nostro interno andando a toccare con mano i problemi di prossimità e offrendo ai nostri studenti un’esperienza di vita”.
Il direttore della Casa Circondariale, Giacinto Siciliano, ha definito l’iniziativa “un passo importante perchè si prende uno spazio abbandonato, gli si dà un nuovo valore e significato e lo si fa coinvolgendo le persone che vivono in questa struttura”.
“Non penso che sia sufficiente perchè ci sia un vero percorso di rieducazione, però è importante che le persone si sentano protagoniste e si rendano conto di poter fare cose positive. Il nostro è un carcere di transito dove le persone stanno poco tempo: possiamo quindi dare solo degli stimoli, ma è importante farlo” , ha aggiunto sottolineando come “pur nella problematicità di una struttura sicuramente vecchia” far comprendere che se “puoi contribuire a migliorare l’ambiente, così puoi contribuire a migliorare te stesso”.
Tornado sulla relazione da mantenere viva tra Milano e il carcere, Siciliano ribadisce come sia “importante che chi sta dentro, detenuti e operatori, sentano la città come una parte vicina: è importante che la città e le persone entrino così che possano rendersi conto di cosa c’è qua dentro. Entrare in carcere vuol dire sentire i rumori, le chiavi, lasciare il telefono, passare i controlli…entrare quindi nella logica di cosa significa vivere il carcere e questo è importante altrimenti si parla di un posto senza sapere” .
“L’idea è stata quella di costruire uno spazio aperto alla relazione. Qui dentro si è lavorato sulla relazione con i detenuti per costruire l’opera d’arte arrivando ad un progetto di relazione con la città. Qui la città verrà ospitata stabilmente come spazio per l’arte contemporanea che qui ogni anno replicherà un nuovo episodio di questo lavoro artistico fatto con nuovi detenuti e un nuovo artista. E’ una rivoluzione perchè non esiste nessun carcere attivo e difficile come San Vittore che ospiti al suo interno uno spazio comunale aperto alla cittadinanza”, ha affermato Andrea di Franco del Dipartimento di Architettura e Studi Urbani del Politecnico di Milano.
Partendo dai numerosi post-it utilizzati nell’opera (e definiti dall’artista Maurice Pefura “frammenti di vita”), Di Franco parla di un’idea “giusta per rendere diretta l’emozione e la comunicazione della stessa, una cosa complicata per le persone detenute e giovani che magari non parlano nemmeno l’italiano”. In questo modo tutti quei pezzi di carta “da voci sommesse divengono una voce potente e raccontano un’avventura corale di emozioni che si spera venga udita all’esterno”.
– foto ufficio stampa Politecnico di Milano –
Attualità
Epilessia, il Libro Bianco per favorire un equo accesso alle cure
L’Epilessia è una delle patologie neurologiche più diffuse e complesse a livello globale, con oltre 50 milioni di persone affette nel mondo e di cui circa 600.000 solo in Italia. La sua natura multidimensionale la rende una sfida che va ben oltre l’ambito clinico: le Persone con Epilessia affrontano quotidianamente difficoltà che investono la sfera sociale, economica e organizzativa del Servizio Sanitario Nazionale con un conseguente impatto negativo sulla loro qualità della vita e sulle opportunità di inclusione. In questo contesto ha preso forma il “Libro Bianco Epilessia: analisi di burden, percorsi e accessibilità alle cure” che offre un’analisi aggiornata e approfondita sull’assistenza alle Persone con Epilessia, delineando le opportunità di cura e assistenza attualmente disponibili ed evidenziando le aree che necessitano di interventi migliorativi. Il documento è stato realizzato da Cencora Pharmalex insieme alla Lega Italiana contro l’Epilessia (LICE) e alla Fondazione LICE, grazie al contributo non condizionante di Angelini Pharma.
L’Epilessia è una patologia che può manifestarsi a qualsiasi età, con due picchi di incidenza più significativi nell’infanzia e dopo i 65 anni. In circa un terzo dei casi si presenta in forma farmacoresistente, ovvero non adeguatamente controllabile con i trattamenti attualmente disponibili, rendendo necessaria una gestione strutturata, continua e personalizzata.
“L’Epilessia è una patologia più o meno complessa, che si esprime in vari modi e che, al di là delle crisi controllate o meno dalla terapia, impatta profondamente sulla vita delle persone e dei loro caregiver. In Italia, colpisce circa l’1% della popolazione, con picchi maggiori di incidenza nei primi anni di vita e nell’ età anziana, rappresentando per prevalenza la terza forma di malattia neurologica cronica. Quando l’Epilessia si manifesta come farmacoresistente necessita di un approccio multidisciplinare che garantisca un’assistenza integrata e facilmente accessibile su tutto il territorio nazionale”, afferma Oriano Mecarelli, Presidente Fondazione Epilessia LICE ETS.
Gli insights più significativi emersi dal documento sono stati discussi oggi a Roma alla presenza di rappresentanti istituzionali, esperti del settore sanitario e stakeholder del mondo farmaceutico. L’analisi ha rivelato come i costi indiretti incidano significativamente sulla spesa sanitaria totale legata al percorso di cura per l’Epilessia, sottolineando l’importanza di una valutazione che consideri, oltre gli esiti clinici anche i fattori economici e sociali connessi alla gestione degli aspetti cognitivi, affettivi, emotivi e, in generale, legati alla qualità di vita delle Persone con Epilessia e dei loro caregiver.
Giovanni Assenza, Referente LICE Regione Lazio e Abruzzo, neurologo presso La Fondazione Campus Bio-Medico di Roma, afferma: “Un bisogno che ad oggi le Persone con Epilessia vivono ancora come insoddisfatto riguarda la sfera psicosociale. La letteratura scientifica ci dimostra che il supporto psicologico migliora la qualità di vita delle Persone con Epilessia e dei loro caregivers in misura almeno pari al controllo delle crisi stesse. Lo stigma dell’epilessia è ancor presente oggigiorno e grava pesantemente sulle possibilità di una piena inclusione sociale delle Persone con Epilessia. Crediamo fortemente che il mezzo più potente per fronteggiare tali problematiche sia la formazione e l’informazione, sia della classe medica per garantire le migliori cure, che delle strutture del mondo circostante: parliamo di famiglie, scuole, il mondo del lavoro, società sportive e classe politica”.
In questo contesto il Libro Bianco e i tavoli di discussione hanno permesso di ottenere una ricognizione dello status quo nei differenti contesti regionali ed è emerso un consenso unanime su come il PDTA Epilessia rappresenti uno strumento cruciale per migliorare l’organizzazione dei percorsi di cura e la collaborazione fra gli stakeholder nelle diverse realtà locali, consentendo allo stesso tempo una risposta a richieste mirate di supporto per risorse e tecnologie specifiche e l’uniformità dei percorsi di cura su tutto il territorio nazionale.
“Garantire un equo accesso alle cure per le Persone con Epilessia è una sfida cruciale, considerando le significative disomogeneità regionali nell’erogazione dei servizi sanitari. Questo studio evidenzia le criticità attuali e propone soluzioni concrete per migliorare l’assistenza, ridurre le disparità territoriali e favorire una presa in carico più efficace ed omogenea – sottolinea Carlo Andrea Galimberti, Presidente LICE e neurologo presso l’IRCCS Fondazione Mondino di Pavia. – Il Libro Bianco è un ottimo punto di partenza per mostrare una fotografia che si presta a diversi livelli di lettura, locale e nazionale, sanitaria nonchè istituzionale, per una visione, più vasta e articolata, del tema. Il nostro obiettivo è di farne tesoro e auspicare che la prossima versione del documento inquadri una realtà in evoluzione rispetto al passato”.
Domenico Lucatelli, Market Access & Value Head di Angelini Pharma, nel suo intervento conclusivo ha dichiarato: “La realizzazione del Libro Bianco rappresenta un passo fondamentale per tracciare il percorso necessario a colmare le lacune nella presa in carico dell’Epilessia. Abbiamo supportato la creazione di questo documento perchè, per orientarsi verso il futuro, è essenziale capire quali siano le necessità principali delle persone con epilessia. Ci auguriamo che questo Libro Bianco possa essere strumento di indirizzo per promuovere un reale miglioramento dei percorsi assistenziali, affinchè ogni paziente possa accedere alle cure più appropriate”.
Il “Libro Bianco Epilessia: analisi di burden, percorsi e accessibilità alle cure” è consultabile al seguente link: www.lice.it/pdf/LIBRO-BIANCO-EPILESSIA_2024_12_VF.pdf
– foto ufficio stampa Pharmalex –
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Attualità
Lollobrigida “Dal 24 al 26 marzo a Roma villaggio sul mondo rurale”
“Dal 24 al 26 marzo, in occasione dell’anniversario dei Trattati di Roma, organizzeremo ‘Agricoltura È’, un villaggio nel cuore della Capitale per raccontare la centralità e la poliedricità dell’agricoltura nella vita quotidiana di ognuno di noi. Un evento immersivo, aperto a tutti, che trasformerà Piazza della Repubblica in un grande spazio esperienziale, dove scoprire da vicino il mondo dell’agricoltura in tutte le sue sfaccettature. Un viaggio tra tradizione e innovazione, sostenibilità e tecnologia, cultura e ricerca, per comprendere quanto il settore agricolo sia un pilastro fondamentale della nostra economia e della nostra società”. Così il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, in un post su Facebook.
“‘Agricoltura È’ sarà un luogo di incontro tra istituzioni, imprese, studenti e cittadini, con aree tematiche dedicate all’energia, alla sicurezza alimentare, alla tutela dell’ambiente, alla qualità della vita e alla promozione del Made in Italy”, aggiunge.
“Non mancheranno momenti di confronto, laboratori interattivi, degustazioni e dimostrazioni pratiche per toccare con mano la ricchezza del nostro settore agroalimentare. Abbiamo scelto questa data per sottolineare il ruolo fondamentale che l’Europa deve tornare ad assumere nel garantire una politica agricola che tuteli il settore e il reddito degli agricoltori, promuova la qualità e valorizzi le nostre eccellenze. L’agricoltura è il cuore dell’identità europea, un patrimonio di tradizioni e innovazione che guarda al futuro. Vi aspettiamo dal 24 al 26 marzo a Piazza della Repubblica per vivere un’esperienza unica e scoprire insieme la forza e il valore della nostra agricoltura“, conclude Lollobrigida.
-Foto Ipa/Agency-
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Attualità
X in down, Musk “Massiccio attacco informatico”
“C’è stato (c’è ancora) un massiccio attacco informatico contro X. Veniamo attaccati ogni giorno, ma questo è stato fatto con molte risorse. È coinvolto un gruppo numeroso e coordinato e/o un Paese”. Così su X Elon Musk, che in precedenza aveva scritto in un altro post: “Prima le proteste contro Doge. Poi gli store Tesla sono stati attaccati. Ora X è inattivo. Non escluderei la possibilità che questo downtime sia il risultato di un attacco”.
-Foto Ipa/Agency-
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