Tv e Spettacolo
Gino Paoli, 90 anni di musica senza fine
Se il proiettile, in quel lontano 11 luglio 1963, avesse avuto una traiettoria leggermente diversa, oggi non saremmo qui a festeggiare i 90 anni di Gino Paoli. Il destino, o chi per lui, ha invece deciso che il cantautore dovesse continuare a vivere e il 23 settembre Paoli soffierà su 90 candeline. Nato a Monfalcone, in Friuli Venezia Giulia, nel 1934, è considerato in realtà genovese perchè nel capoluogo ligure è arrivato a pochi mesi con la famiglia. Il giovane Gino non ama studiare ma ama la musica e, per questo, inizia a frequentare amici che condividono la sua passione: Luigi Tenco, Bruno Lauzi, Fabrizio De Andrè, Umberto Bindi… è il primo nucleo della cosiddetta “scuola genovese”. Nel 1959 Paoli realizza i suoi primi 45 giri che, però, non ottengono alcun successo così come accade in un primo momento per il brano “La gatta”. Qualche mese dopo l’uscita, invece, la canzone arriva in classifica suscitando l’interesse di Mogol che fa da prestanome a Paoli, non ancora iscritto alla Siae. E’ lui che propone a Mina di cantare “Il cielo in una stanza” il cui successo sancisce l’affermazione di Paoli come cantautore. Il 1961 è un anno importante per Paoli che, da un lato conosce Ornella Vanoni e inizia con lei una relazione che lo porterà a scrivere canzoni d’amore come “Senza fine”; ma, dall’altro, comincia ad abusare degli alcolici sviluppando una dipendenza che andrà avanti per lungo tempo finchè non deciderà di disintossicarsi.
L’anno dopo un altro amore, che fa scandalo: mentre la moglie Anna aspetta il loro figlio (Giovanni), Paoli si innamora di una giovanissima Stefania Sandrelli. Dalla relazione nasce Amanda. Il 1963 è l’anno di “Sapore di sale”, probabilmente il maggior successo della sua carriera, e di “Che cosa c’è”. Nonostante questo, l’11 luglio Paoli si spara un colpo di pistola al cuore: il proiettile, però, si ferma nel torace dove è ancora oggi perchè la rimozione è sempre stata giudicata troppo pericolosa. Gli anni che seguono non sono facili per Paoli: la prima partecipazione al Festival di Sanremo, nel 1964, con “Ieri ho incontrato mia madre” non va male come invece accade alla successiva, nel 1966 con “La carta vincente”. Il successo sembra averlo abbandonato e torna così per qualche tempo a suonare nei night della Liguria. Torna a farsi sentire nel 1971 con ben tre album che, però, riscuotono successo solo tra pochi estimatori. Questo, però, lo convince a pubblicare altri lavori “d’autore” con lo stesso risultato. Il successo ritorna con il brano “Una lunga storia d’amore”, scritto per la colonna sonora del film “Una donna allo specchio” interpretato da Stefania Sandrelli. La carriera di Paoli riprende il volo: sono gli anni di “Ti lascio una canzone”, “Cosa farò da grande”, “Questione di sopravvivenza”, “Questa volta no” (quest’ultima presentata al Festival di Sanremo nel 1989), “Quattro amici”, “La bella e la bestia” (cantata, per i titoli di coda della versione italiana dell’omonimo film della Disney con la figlia Amanda).Nel 1992 Paoli torna a Sanremo con “Un altro amore” che ottiene il terzo posto in classifica e il premio della critica per il miglior testo dell’anno. Più di dieci anni dopo torna in tournèe con Ornella Vanoni (dopo quella trionfale del 1985) in occasione dell’uscita del disco di inediti “Ti ricordi? No, non mi ricordo”. Da Vanoni a Danilo Rea: nel 2012 Paoli collabora con il pianista jazz per l’album “Due come noi che…”, raccolta di brani di Paoli più alcune cover: il disco è un successo così come il tour, tanto che l’anno dopo i due replicano, con il disco “Napoli con amore”. La collaborazione si chiude nel 2017 con “3”, album dedicato alla chanson francese. A proposito di collaborazioni vale la pena ricordare i tanti cantanti che Paoli ha “incontrato” scrivendo per loro o con loro, da Zucchero (“Come il sole all’improvviso” e “Con le mani”) a Marcella Bella (“Tanti auguri”), da Giorgia a Sergio Cammariere. Tra le voci che hanno interpretato le sue canzoni ci sono Claudio Villa, Umberto Bindi, Gianni Morandi, Patty Pravo, Franco Battiato, Marco Masini e Franco Simone. In veste di talent-scout, Paoli ha scoperto Lucio Dalla, Fabrizio De Andrè e Viola Valentino.
foto: Agenzia Fotogramma
(ITALPRESS).
Tv e Spettacolo
Lino Guanciale si scaglia contro Riccardo Scamarcio: ‘Il patriarcato non è finito’
L’intervista di Riccardo Scamarcio a Belve continua a suscitare forti reazioni, in particolare per le sue dichiarazioni sul rapporto tra i sessi. L’attore pugliese ha affermato che nel contesto familiare tradizionale “il maschio è capobranco” e “la femmina gli sta accanto e si occupa dei figli”. Nonostante le critiche ricevute, Scamarcio ha ribadito il suo punto di vista durante la trasmissione, dichiarando che il suo pensiero riguardava un “gioco delle parti” nel nucleo familiare.
Tra coloro che hanno commentato negativamente le sue parole, si è aggiunto Lino Guanciale, che ha mostrato il suo disappunto in modo indiretto, mettendo un “like” a un post su Instagram del giornalista Lorenzo Tosa. Il post critica aspramente l’attore e afferma che le sue dichiarazioni sono un chiaro esempio del persistere del patriarcato. Tosa ha anche suggerito che Scamarcio avrebbe potuto cogliere l’occasione per scusarsi o almeno per esprimere un pensiero più progressista.
Scamarcio ha risposto alle critiche con una certa nonchalance, sostenendo di non aver detto nulla di sbagliato e di aver sempre avuto relazioni con donne indipendenti. Ha anche scherzato sulla sua compagna, l’attrice Benedetta Porcaroli, dicendo di chiederle ironicamente se avesse “lavato le mutande”. Il tono delle sue risposte non ha placato il malcontento, alimentando ulteriormente il dibattito sulle sue affermazioni.
Le polemiche derivano dalla visione di Scamarcio sulla divisione tradizionale dei ruoli tra i sessi, un argomento che continua a generare discussioni sulla modernità dei valori legati alla famiglia e alla parità di genere. L’incidente riflette un’ulteriore riflessione sulla percezione della figura maschile nella società contemporanea, soprattutto in un periodo in cui molte discussioni si concentrano sulla lotta per l’uguaglianza e i diritti delle donne.
Tv e Spettacolo
Arriva il 10 gennaio “M – Il figlio del secolo”: La serie Sky ispirata al bestseller di Antonio Scurati
Arriverà il 10 gennaio 2025 una delle serie più attese dell’anno: M – Il figlio del secolo. Tratta dall’omonimo romanzo di Antonio Scurati, che ha conquistato il Premio Strega e ottenuto un successo internazionale, la serie Sky Original promette di essere un appuntamento imperdibile per gli appassionati di storia e narrativa contemporanea.
M – Il figlio del secolo ripercorre la nascita e l’ascesa del fascismo in Italia, focalizzandosi sulla figura di Benito Mussolini. La serie si propone di analizzare non solo gli eventi storici, ma anche le sfumature psicologiche e morali del protagonista, per dipingere un ritratto complesso e sfaccettato di uno dei periodi più turbolenti della storia del Novecento.
Con un cast di prim’ordine, tra cui attori italiani ed internazionali, M promette di portare sullo schermo una narrazione potente, capace di intrattenere e stimolare riflessioni sui meccanismi del potere e sulla manipolazione dell’opinione pubblica. La regia, curata da un team di esperti del settore, punta a restituire la drammaticità e la tensione degli eventi, grazie anche alla ricostruzione storica accurata e alla fotografia suggestiva.
L’uscita di M su Sky e NOW rappresenta un’occasione unica per approfondire, attraverso il linguaggio della fiction, un capitolo fondamentale della storia europea. La serie si inserisce in una lunga tradizione di produzioni che, attraverso il grande schermo o la televisione, esplorano la politica, la cultura e le figure che hanno plasmato il nostro passato.
Il romanzo di Scurati, da cui la serie è tratta, è stato un vero e proprio fenomeno editoriale, apprezzato per la sua capacità di narrare eventi storici attraverso un punto di vista intimo e personale. Questo approccio sarà sicuramente mantenuto nella serie, che si preannuncia come un prodotto di alto livello, capace di attrarre non solo i lettori del libro ma anche un pubblico più ampio, curioso di scoprire la realtà dietro la figura di Mussolini e l’ascesa del fascismo.
Con l’inizio previsto per il 10 gennaio 2025, M – Il figlio del secolo sarà disponibile su Sky e in streaming su NOW, offrendo agli spettatori un’opportunità unica di vivere uno dei racconti più affascinanti e inquietanti della storia italiana recente. L’attesa è alta e le aspettative non sono da meno, promettendo una serie che saprà tenere incollati gli spettatori fin dai primi minuti.
Tv e Spettacolo
Emily in Paris torna a Parigi
La quinta stagione di Emily in Paris, la serie Netflix che ha conquistato milioni di spettatori in tutto il mondo, sta per fare il suo ritorno con importanti novità. Dopo le vicende parigine, la protagonista interpretata da Lily Collins si trasferisce a Roma, dove aprirà una filiale dell’agenzia di pubbliche relazioni Grateau. Le riprese partiranno a maggio 2025, ma la serie non perderà il suo inconfondibile spirito francese. Parigi resterà infatti il cuore della trama, pur con nuove location internazionali che arricchiranno il contesto, come è accaduto in passato con Saint Tropez e Megève.
La conferma della nuova stagione è arrivata con l’annuncio del presidente Emmanuel Macron, che ha espresso il suo entusiasmo nel vedere la capitale francese ancora protagonista, seppur con una parte delle riprese che si sposterà nella capitale italiana. Roma, una città che rappresenta un crogiolo di storia, arte e cultura, sarà il set ideale per il cambiamento di Emily, che dovrà adattarsi a un nuovo ambiente professionale e personale. Questo nuovo capitolo, quindi, promette di regalare agli spettatori nuove sfide per la protagonista, mentre esplora il contrasto tra le città.
La serie, che ha già ricevuto riconoscimenti per il suo stile elegante, i colori vivaci e la colonna sonora che riflette la cultura francese contemporanea, vedrà anche l’introduzione di una terza destinazione internazionale, che si aggiungerà a Parigi, Roma e le già famose escursioni in Francia, come quelle a Saint Tropez e Megève. Non sono ancora stati rivelati dettagli su questa nuova location, ma sicuramente contribuirà a dare ulteriore fascino alla trama e al percorso di crescita di Emily.
Il ritorno di Emily in Paris è molto atteso dai fan, che già speculano su come la serie affronterà le nuove sfide della protagonista, il cui lavoro e la sua vita privata si intrecciano in un racconto ricco di emozioni e colpi di scena. La combinazione di Parigi, Roma e una nuova destinazione potrebbe essere l’ingrediente perfetto per continuare a sorprendere il pubblico con nuove storie d’amore, carriera e cultura.
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