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Basket italiano al via, Gandini “Siamo in crescita”
L’antipasto è la Supercoppa, poi fra una settimana tocca al campionato. E’ tempo di basket a Bologna, dove tutte le società della serie A si sono ritrovate per la presentazione della stagione 2024-25. Una stagione che sarà inaugurata dalla Supercoppa Italiana in programma nel weekend alla Unipol Arena di Casalecchio di Reno, con “più di 12.000 biglietti venduti, l’80% di capienza”, le parole di Umberto Gandini, presidente della Lega Basket, che in apertura ha voluto esprimere la vicinanza di tutto il movimento alle popolazioni colpite nuovamente dall’alluvione. “Ma i grandi eventi sportivi che ospitiamo in questa settimana non ostacolano i soccorsi e quindi vogliamo concentrarci sullo sport – ha sottolineato Giammaria Manghi, capo della segreteria politica Regione Emilia Romagna -. Non c’è solo Bologna a nutrire amore per il basket, ospiteremo anche un raggruppamento dell’Europeo femminile e abbiamo una partnership con Virtus e Reggiana che portano il nostro nome in Europa. C’è la volontà di puntare sullo sport anche come fattore di Pil”. Parola poi alle squadre, a partire da quelle che si contenderanno il primo trofeo della stagione, con Milano che domani alle 18 sfiderà Venezia, mentre in serata toccherà a Napoli e Virtus.
“Abbiamo fatto una preparazione tutti insieme dopo molti anni – ha detto il gm dell’Olimpia, Christos Stavroupoulos -. Abbiamo otto giocatori nuovi e dobbiamo lavorare tanto. Daremo tutto per la Supercoppa, che è un titolo, ma che non incide sul resto della stagione”. “E’ una competizione importante, uno dei tre obiettivi nazionali – sottolinea sul fronte Virtus Luca Baraldi – Vincere lo scorso anno ci ha permesso di partire molto bene. Anche noi siamo riusciti a fare una preparazione più omogenea. Abbiamo come competitor squadre importanti come Milano, ma a livello aziendale abbiamo molte affinità. Il basket italiano sta crescendo e forse dovremmo fare una Final Eight anzichè una Final Four per la bellezza delle squadre. Questa Supercoppa sarà comunque un parametro per capire le griglie di partenza del campionato”. Campionato che ha ricevuto gli elogi del presidente della Fip, Gianni Petrucci: “Sono professionisti, ci sono ottime gestioni dei conti, squadre che si rinforzano sempre. Penso che il basket migliori ancora più del calcio. Andate avanti, anche perchè da queste squadre arrivano i giocatori della nazionale”. “Il campionato cresce perchè i dati ce lo dimostrano e sono in crescita”, sottolinea ancora Gandini.
Numeri come il +9% sull’affluenza (il più alto dagli anni Novanta) o il +50% di presenza sui social la dicono lunga. “Il prodotto piace perchè aumentano gli accessi ai social, alle app e i numeri aumentano anche rispetto alle presenze ai palazzetti – prosegue Gandini – Grazie a Dazn e Discovery gli spettatori hanno ampia scelta. Dal punto di vista sportivo torna Trapani dopo 32 anni, torna Trieste dopo un anno. Il duopolio Bologna-Milano continua, ma anche in altre parti d’Europa esiste, ma il numero di squadre che si presentano ai nastri di partenza con nuove ambizioni sono tante. E’ il quinto campionato di Unipol e abbiamo portato una nuova grafica del campionati”. “Sono stati quattro anni vissuti intensamente, ci aspettano risultati ancora più belli per il trend in crescita, anche per i nostri prodotti editoriali”, conferma Vittorio Verdone, direttore Corporate Communication e Media Relations Unipol.
– Foto Ipa Agency –
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Ultras di Milan e Inter: la giustizia sportiva apre un’indagine dopo gli arresti
La giustizia sportiva ha avviato un’indagine a seguito dell’arrivo alla Procura della Federcalcio degli atti richiesti alla Procura di Milano, relativi all’inchiesta che coinvolge i gruppi ultras delle curve di Milan e Inter. L’operazione, che ha portato all’arresto di 19 capi ultras, ha rivelato la presenza di dinamiche che vanno ben oltre il tifo organizzato, con implicazioni legate a fenomeni di criminalità organizzata.
L’indagine sportiva potrebbe presto tradursi in deferimenti per le società coinvolte, qualora venissero accertate violazioni delle norme federali che regolano i rapporti con le tifoserie organizzate. Questo passaggio si aggiunge a un quadro complesso, dove le responsabilità dei club potrebbero essere messe sotto la lente d’ingrandimento.
In mattinata, il ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, ha sottolineato la gravità del fenomeno, definendolo un problema strutturale che non riguarda solo Milano. Abodi ha evidenziato come le curve non siano solo luoghi di esuberanza sportiva, ma, in alcuni casi, rappresentino canali di infiltrazione della criminalità organizzata, con gravi conseguenze sociali e finanziarie.
Il ministro ha anche richiesto un intervento deciso da parte delle istituzioni sportive per affrontare il problema e rafforzare il principio di lealtà sportiva. Ha ribadito che la giustizia sportiva non si sovrappone a quella ordinaria, ma agisce nel rispetto delle normative interne al sistema calcistico, rappresentando un ulteriore strumento per garantire trasparenza e correttezza.
L’inchiesta milanese e i successivi sviluppi sportivi rappresentano un punto di svolta nel rapporto tra calcio e tifoserie organizzate, sollevando interrogativi cruciali sulla responsabilità dei club e sulla necessità di misure più rigide per contrastare derive criminali all’interno del mondo dello sport.
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Mancini “Lasciare la Nazionale è stata una scelta sbagliata”
ROMA (ITALPRESS) – “Lasciare la Nazionale italiana è stata una scelta sbagliata che non rifarei”. Lo ha confessato l’ex ct azzurro, Roberto Mancini, in una lunga intervista a ‘Il Giornalè. “Quel saldo rapporto di fiducia che avevo con la Federazione si era reciprocamente incrinato – ha raccontato l’ex attaccante di Bologna e Sampdoria, dimessosi da ct nell’agosto del 2023 e sostituito da Luciano Spalletti – ma se potessi tornare indietro affronterei tutto in modo diverso. Se io e il presidente Gravina ci fossimo parlati, spiegati, chiariti, probabilmente le cose non sarebbero andate così. Allenare sentendo che la fiducia sulla tua persona vacilla non è una bella sensazione. Non ti garantisce di poter lavorare con la giusta serenità. Nonostante ciò mi rimprovero di non aver affrontato il tutto con più chiarezza”. Ovviamente con il presidente Figc Gravina: “Sì, fra noi c’è sempre stato un rapporto basato su una grande stima e dialogo. E la volta che forse era necessario parlare con chiarezza, non è stato fatto”. Insomma, la scelta di lasciare l’Italia per poi accettare la faraonica offerta dell’Arabia Saudita non è stata solo economica: “Non nego che, per un allenatore, la proposta di una cifra così alta, anche se inferiore a quella raccontata dai giornali, ti metta in crisi. Però non è stata determinante. Ha inciso, ma non è stato solo per quello che ho lasciato la panchina della Nazionale. Se rifarei quella scelta? No, non la rifarei”, ha ammesso il ‘Manciò, che dopo un Europeo vinto con l’Italia vorrebbe mettere in bacheca un Mondiale. Il nome dell’ex mister di Lazio e Inter è stato ultimamente accostato alla Roma per il post Juric: “Mi ha fatto piacere leggere che molti tifosi romanisti ne sarebbero stati felici e molti laziali incazzati. Se ci fossero state le condizioni di un bel progetto da portare avanti insieme, avrei risposto di sì”, ha concluso Mancini.
– Foto Image –
(ITALPRESS).
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Commissione europea premia Fita e progetto intergenerazionale
ROMA (ITALPRESS) – La Federazione Italiana Taekwondo conquista un prestigioso riconoscimento internazionale ai Be Active Awards della Commissione Europea, uno dei premi più significativi nel panorama sportivo europeo, che celebra le migliori progettualità e iniziative europee dedicate alla promozione dello sport. Il progetto federale “Taekwondo Intergenerazionale – Lo Sport di Nonni e Nipoti” si è classificato al secondo posto nella categoria “Across Generations”, selezionato tra oltre 1.000 progetti legati allo sport provenienti da tutta Europa. La cerimonia di premiazione si è svolta ieri sera a Bruxelles. Questo risultato rappresenta un attestato di merito per l’impegno della Federazione nel valorizzare lo sport come strumento per unire le generazioni e costruire una società più coesa. L’iniziativa, sostenuta dal Dipartimento dello Sport e da Sport e Salute, ha avvicinato nonni e nipoti al taekwondo, dimostrando come lo sport possa diventare un linguaggio comune capace di rafforzare i legami familiari e sociali. Il progetto ha interessato oltre 1.600 partecipanti in tutta Italia, registrando una crescente adesione da parte di atleti over 60. Avviato con 30 Associazioni Sportive Dilettantistiche, il programma ha superato le 50 associazioni aderenti, includendo anche alcune Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA). “Questo progetto incarna perfettamente ciò che lo sport di base deve rappresentare: un’opportunità per tutti, senza limiti di età – ha dichiarato il presidente Fita Angelo Cito – Unire le generazioni attraverso il taekwondo significa promuovere valori di inclusione, rispetto e crescita collettiva. Siamo tutti orgogliosi di questo risultato, che rappresenta solo un punto di partenza. Il mio ringraziamento va, in primis, al ministro Andrea Abodi per il sostegno tramite questi finanziamenti, così come a tutti coloro che hanno reso possibile il progetto. Mi auguro che questa iniziativa possa continuare anche in futuro. Il merito di questo riconoscimento da parte della Commissione Europea non è mio, ma di tutte le associazioni e dei partecipanti al progetto, alcuni dei quali hanno oltre 90 anni. Incontrarli e vedere la loro felicità grazie alla pratica del taekwondo è per me un’emozione unica”.
– Foto Ufficio Stampa Fita –
(ITALPRESS).
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