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Cronaca

Andria | Operazione “Raptor”: 6 Arresti per Furti, Rapine e Riciclaggio di Veicoli VIDEO

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Nelle prime ore di oggi, circa 50 Carabinieri del Comando Provinciale di Barletta-Andria-Trani, supportati dallo Squadrone Eliportato Cacciatori Puglia, dal 6° Nucleo Elicotteri di Bari e dal Nucleo Cinofili di Modugno, hanno eseguito un’importante operazione contro la criminalità organizzata ad Andria. L’operazione, denominata “Raptor”, ha portato all’esecuzione di sei misure cautelari emesse dal G.I.P. del Tribunale di Trani, su richiesta della Procura della Repubblica.

Le indagini, avviate nel dicembre 2023 e coordinate dalla Procura della Repubblica di Trani, hanno consentito di identificare e arrestare sei persone, tutte residenti ad Andria, ritenute gravemente indiziate, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata a furti, rapine e riciclaggio di veicoli. Di queste sei persone, quattro sono state condotte in carcere, mentre due sono state poste agli arresti domiciliari.

Le indagini, condotte dal Reparto Operativo – Nucleo Investigativo dei Carabinieri, hanno permesso di ricostruire l’attività criminale del gruppo, il quale avrebbe orchestrato una serie di azioni illegali nella zona, concentrandosi principalmente su furti e rapine, con un successivo riciclaggio dei veicoli rubati.

I dettagli dell’operazione “Raptor” saranno illustrati nel corso di una conferenza stampa prevista per le ore 09:15 presso il Comando Provinciale dei Carabinieri di Barletta-Andria-Trani.

Cronaca

Trieste | Operazione della guardia di finanza e polizia locale: sequestrati 180 kg di tabacchi esteri pericolosi

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Un’importante operazione congiunta della Guardia di Finanza e della Polizia Locale di Trieste ha portato al sequestro di 180 chilogrammi di tabacchi lavorati esteri, tra cui prodotti da masticazione e per il narghilè, ritenuti pericolosi per la salute e introdotti illegalmente nel mercato. L’intervento è avvenuto in seguito a un controllo in un esercizio commerciale, che ha poi esteso le verifiche ad altri punti vendita in città.

L’indagine ha avuto origine quando il Nucleo di Polizia Commerciale della Polizia Locale ha richiesto l’intervento delle Fiamme Gialle per verificare l’attività di un esercizio. Durante l’ispezione, le forze dell’ordine hanno trovato una grande quantità di tabacco, tra cui melassa e aromi per narghilè, privi di etichette in italiano e senza i contrassegni dei Monopoli di Stato. La mancanza di queste certificazioni ha destato sospetti, portando all’avvio di una più ampia attività investigativa.

Le successive ispezioni si sono estese ad altri tre negozi della zona, dove sono stati scoperti altri prodotti illegali: tra gli scaffali di generi alimentari, ben nascosti, sono stati trovati oltre 90 chilogrammi di tabacco da masticare, conosciuto comunemente come “snus” o “gutka”, e tabacco da narghilè. Questi prodotti, particolarmente diffusi in paesi come India e Pakistan, sono spesso usati come stimolanti durante il lavoro, ma sono anche noti per la loro pericolosità per la salute.

Oltre ai sequestri nei negozi, la Guardia di Finanza ha eseguito perquisizioni domiciliari presso le abitazioni dei proprietari delle attività coinvolte, rinvenendo ulteriori 80 chilogrammi di tabacco estero, anche questi senza le dovute certificazioni italiane e pronti per essere venduti illegalmente. Al termine dell’operazione, tre persone sono state denunciate con l’accusa di contrabbando di tabacchi lavorati esteri, e sono state segnalate all’Agenzia delle Dogane per la valutazione delle tasse evase. I negozi coinvolti sono stati temporaneamente chiusi.

L’operazione, coordinata dalla Procura della Repubblica di Trieste, sottolinea l’impegno delle forze di polizia nel contrasto ai traffici illeciti e nella tutela della salute pubblica. Le indagini restano in corso, e le responsabilità definitive degli indagati saranno accertate solo in sede giudiziaria.

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Cronaca

Aggressione a capotreno sulla Milano-Mortara: passeggero aggredisce la donna per una sigaretta

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Un episodio di violenza ha avuto luogo ieri sera su un treno della linea Milano-Mortara, quando una capotreno di 48 anni è stata aggredita da un passeggero. La donna, mentre il convoglio si stava avvicinando alla stazione di Mortara, ha chiesto cortesemente a un giovane di spegnere una sigaretta, ma la sua richiesta è stata respinta in modo sgarbato. Il passeggero, di origini nordafricane, ha reagito con violenza, colpendo la capotreno con degli schiaffi.

La situazione è degenerata rapidamente e la donna ha immediatamente allertato i carabinieri chiamando il 112. Nonostante l’intervento tempestivo delle forze dell’ordine, l’aggressore è riuscito a scendere dal treno e a fuggire prima dell’arrivo dei carabinieri, che sono intervenuti alla stazione di Mortara.

Le indagini sono in corso per identificare l’aggressore, mentre l’episodio solleva preoccupazioni sul tema della sicurezza sui mezzi pubblici, dove già da tempo si registrano episodi di violenza nei confronti di lavoratori del settore.

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Cronaca

Sequestro di beni per oltre 7 milioni di euro a Rimini: operazione contro la criminalità organizzata

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I Finanzieri del Comando Provinciale di Rimini hanno eseguito un importante sequestro patrimoniale nei confronti di un individuo italiano, residente stabilmente nella provincia di Rimini, applicando la normativa antimafia. Il sequestro riguarda porzioni di 4 immobili e 20 terreni, situati tra le province di Rimini e Pesaro-Urbino, con un valore complessivo di oltre 7 milioni e mezzo di euro.

Il provvedimento è stato emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Rimini, su proposta della Procura della Repubblica. Il tribunale ha ritenuto che l’uomo, condannato in passato per reati come bancarotta fraudolenta e con pendenti accuse di dichiarazioni fraudolente e utilizzo di fatture false, avesse accumulato il suo patrimonio in modo illecito. Le indagini hanno rivelato una marcata sproporzione tra i redditi dichiarati e il valore dei beni in suo possesso, suggerendo che gran parte delle sue risorse derivassero da attività criminali.

Il destinatario del sequestro è stato più volte condannato per reati finanziari e, a seguito delle indagini condotte dalla Polizia Economico-Finanziaria, è emersa una significativa disponibilità di beni, tra cui immobili e aziende, ben al di sopra delle sue dichiarazioni fiscali. Nel 2022 e nel 2023, le Fiamme Gialle avevano già confiscato un patrimonio di circa 14,2 milioni di euro a suo carico, con sentenze divenute irrevocabili.

Il sequestro attuale, oltre a rappresentare un importante passo nel contrasto alla criminalità organizzata, ha anche un valore simbolico e sociale. Restituendo questi beni alla collettività, si compie un’azione di recupero delle ricchezze illecite accumulate, a beneficio della società. I beni sequestrati sono ora stati affidati a un amministratore giudiziario, nominato dal Tribunale di Rimini.

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