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Cronaca

Cutro (KR) | Muore a 63 anni la moglie del sindaco, coinvolta in un incidente stradale mentre si recava a scuola

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Un grave incidente stradale ha sconvolto la comunità di Cutro questa mattina, con la tragica morte di Chiara Olivo, moglie del sindaco Antonio Ceraso. L’insegnante di 63 anni, stava recandosi come di consueto al lavoro, alla scuola primaria Alcmeone di Crotone, quando la sua auto, una Fiat Punto, è stata coinvolta in un violento scontro frontale con una Jeep Renegade.

L’incidente è avvenuto sulla provinciale 63, in un tratto di strada noto per le sue curve pericolose. Per motivi ancora da chiarire, la Fiat Punto della vittima ha invaso la corsia opposta, dove si è scontrata con la Jeep che viaggiava in direzione contraria. L’impatto è stato particolarmente violento, con la Punto spinta verso il guardrail dopo essere stata colpita sul lato passeggero.

Chiara Olivo è rimasta intrappolata tra le lamiere della sua vettura, e solo grazie all’intervento tempestivo dei vigili del fuoco è stato possibile estrarla dall’auto. Anche il conducente della Jeep è stato soccorso e liberato dai rottami della sua vettura. Sul luogo sono intervenuti immediatamente i sanitari del 118, ma nonostante gli sforzi di rianimazione, per la donna non c’è stato nulla da fare: è deceduta a causa dei gravi traumi riportati.

Durante le operazioni di soccorso, la strada è stata chiusa per consentire l’intervento dell’elisoccorso, che è stato chiamato per prestare assistenza alle persone coinvolte. Le indagini sono in corso per chiarire la dinamica esatta dell’incidente. La morte di Chiara Olivo ha scosso profondamente la comunità locale, dove era conosciuta e apprezzata per il suo impegno come insegnante.

Il sindaco Antonio Ceraso e la sua famiglia hanno ricevuto in queste ore numerosi messaggi di cordoglio da parte delle istituzioni e dei cittadini, che si stringono attorno a loro in questo momento di dolore.

Cronaca

Messina | Arrestato 65enne per detenzione di cocaina a Sant’Agata di Militello

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Un 65enne di Sant’Agata di Militello è stato arrestato dagli agenti della Polizia di Stato con l’accusa di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio. L’operazione, condotta dal Commissariato di Sant’Agata di Militello, è scaturita da una segnalazione su un sospetto traffico di droga nelle vicinanze di un’associazione privata gestita dal detenuto.

A seguito di osservazioni mirate, gli agenti hanno notato un via vai sospetto intorno al locale e nell’abitazione del sospettato. Dopo aver predisposto un appostamento, i poliziotti sono intervenuti con successo prima nel club e successivamente nell’abitazione dell’uomo. Durante una perquisizione, è stato trovato un involucro contenente cocaina, per un totale di circa 430 grammi, una quantità considerevole che avrebbe potuto fruttare oltre 120.000 euro sul mercato al dettaglio.

Il 65enne, arrestato in flagranza di reato, è stato successivamente condotto presso il carcere di Barcellona Pozzo di Gotto, in attesa dell’udienza di convalida. Le indagini proseguono per verificare eventuali legami con altre persone coinvolte nel traffico di droga.

La Polizia di Stato ribadisce l’impegno costante nel contrasto al traffico di stupefacenti nel territorio, in particolare nelle aree con maggiore rischio di attività illecite. Il 65enne, come previsto dalla legge, è da considerarsi innocente fino a eventuale condanna definitiva.

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Cronaca

Ivrea | Smantellata una piazza di spaccio: cinque arresti per traffico di droga

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ADN24

I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Torino, con il coordinamento della Procura della Repubblica di Ivrea, hanno eseguito un’operazione antidroga che ha portato all’arresto di cinque soggetti di etnia nordafricana, ai quali sono stati imposti gli arresti domiciliari. L’operazione, che ha avuto come base un attento controllo del territorio, ha smascherato una fitta rete di cessioni di sostanze stupefacenti nei pressi del “Movicentro” di Ivrea, una zona frequentata principalmente da giovani, anche minorenni, e da studenti di due scuole superiori.

Le indagini, che si sono svolte nell’area del capoluogo eporediese, hanno rivelato che i cinque arrestati operavano in concorso, vendendo droga in quella che si è trasformata in una vera e propria piazza di spaccio. La vicinanza a istituti scolastici ha reso la zona particolarmente vulnerabile, con adolescenti che, al termine delle lezioni, si recavano frequentemente nel “Movicentro”, inconsapevoli del pericolo di trovarsi in una zona di traffico illecito.

Le attività investigative, supportate da tecniche di monitoraggio, hanno documentato oltre 300 cessioni di sostanze stupefacenti, permettendo l’identificazione di numerosi acquirenti, alcuni dei quali già segnalati alle autorità competenti. A seguito delle perquisizioni, sono stati sequestrati circa 500 grammi di hashish, oltre 1.600 euro in contante, 15 telefoni cellulari, quattro biciclette professionali e due monopattini elettrici, tutti ritenuti provento di ricettazione, con un valore complessivo di circa 20.000 euro.

L’operazione, che ha visto l’impegno delle Fiamme Gialle del Gruppo di Ivrea, si inserisce in un più ampio contesto di contrasto al traffico di sostanze stupefacenti e di tutela dei più giovani. Le indagini proseguono per verificare eventuali altri legami e per completare il quadro accusatorio. Gli arrestati sono stati sottoposti a misure cautelari in attesa degli sviluppi del processo, con il Giudice per le indagini preliminari che ha confermato la validità degli indizi di colpevolezza a loro carico.

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Cronaca

Catania | Furto di carta di debito all’aeroporto: denunciati due individui per utilizzo illecito

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La Polizia di Stato ha denunciato un uomo di 31 anni, cittadino italiano, e una donna di 30 anni, di nazionalità bulgara, per il furto e l’utilizzo fraudolento di una carta di debito presso l’aeroporto di Catania. I due avevano infatti sottratto la carta a una donna e la avevano utilizzata per acquistare prodotti alimentari in un bar dell’aerostazione.

Il caso è stato scoperto grazie alla denuncia di una passeggera, che ha raccontato agli agenti della Polizia di Frontiera di aver notato la mancanza della propria carta di debito mentre si trovava a bordo di un pullman diretto verso l’aeroporto. La donna si è accorta del furto quando ha ricevuto un avviso via SMS che notificava una transazione a suo nome, effettuata presso un esercizio commerciale all’interno dello scalo.

Immediatamente avviate le indagini, gli agenti hanno raccolto le descrizioni dei sospetti fornite dal personale del bar. Questo ha permesso di rintracciare i due individui all’interno della sala partenze dell’aeroporto. All’inizio, i sospetti hanno negato ogni coinvolgimento, ma durante l’interrogatorio la donna ha tentato di disfarsi della carta rubata gettandola in un contenitore dei rifiuti. Fortunatamente, grazie all’attenzione degli agenti, la carta è stata recuperata.

I due sono stati denunciati per furto aggravato, utilizzo illecito di carte di pagamento e falsificazione di strumenti di pagamento non contante. La vicenda si è conclusa con la loro denuncia all’Autorità Giudiziaria, in attesa degli sviluppi legali del caso.

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