Cronaca
Como | Arrestato un 29enne per aggressione
Nel pomeriggio di ieri, la tranquilla via Anzani a Como è stata teatro di un episodio di alta tensione che ha coinvolto un cittadino del Bangladesh. Alle 16:40, una volante della Polizia di Stato è intervenuta dopo che era stata segnalata una persona sospetta che si aggirava tra le auto in sosta.
Il sospetto, un uomo di 29 anni con precedenti penali e senza permesso di soggiorno, ha reagito con violenza all’arrivo delle forze dell’ordine. All’inizio ha iniziato a insultare i poliziotti e a colpirli con calci, cercando poi di scappare. Il tentativo di fuga lo ha portato a rifugiarsi in un negozio vicino, dove ha continuato a comportarsi in modo aggressivo anche tra i clienti.
Nonostante la situazione difficile, gli agenti sono riusciti a contenerlo e a trasferirlo in Questura. Anche lì, il 29enne ha continuato a manifestare un comportamento violento, ma dopo qualche tempo è stato calmato e identificato. Arrestato per resistenza a Pubblico Ufficiale, è stato anche denunciato per la sua posizione irregolare sul territorio.
Il pubblico ministero di turno è stato informato dell’accaduto e ha fissato il processo per direttissima per questa mattina alle 11:00. Questo episodio mette in luce le difficoltà e le sfide che le forze dell’ordine affrontano quotidianamente nel mantenere l’ordine pubblico.
Cronaca
Matera | Operazione “Heraclea”: 48 persone coinvolte nell’indagine sulla mafia lucana e traffico di droga
La Polizia di Stato di Matera ha eseguito un provvedimento emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Potenza, notificando l’Avviso di conclusione delle indagini a 48 indagati. Gli stessi erano già stati coinvolti nell’operazione “Heraclea”, un’inchiesta condotta dalla Squadra Mobile di Matera e dalla Polizia Giudiziaria del Commissariato di Policoro. Quest’ultima aveva portato, ad aprile, all’esecuzione di 24 misure cautelari personali, tra cui 14 arresti in carcere e 10 obblighi di dimora e di presentazione alla polizia giudiziaria.
L’indagine ha messo in luce l’esistenza di un’organizzazione mafiosa attiva nel comune di Policoro, a capo della quale vi era la famiglia Mitidieri. Questo sodalizio criminale era collegato con altri gruppi mafiosi locali e regionali, tra cui il clan Scarcia di Policoro, i D’Elia di Montescaglioso, i Martorano-Stefanutti di Potenza, nonché la ‘ndrangheta calabrese e le cosche pugliesi. Il traffico di stupefacenti è stato al centro delle attività illecite documentate, con una rete che includeva la vendita di cocaina, eroina, hashish e la coltivazione di marijuana, in particolare nella zona di Policoro, che fungeva da grande piazza di spaccio.
L’inchiesta ha inoltre rivelato l’esistenza di conflitti tra il clan Mitidieri e altri gruppi criminali come il clan Schettino di Scanzano Jonico e la famiglia Gialdino di Policoro. Questi contrasti si sono tradotti in reati violenti come estorsioni, aggressioni e danneggiamenti, con l’obiettivo di affermare il predominio del gruppo sulla zona. Un altro elemento significativo dell’indagine è stato il sostegno che il clan Mitidieri ha continuato a offrire ai suoi membri detenuti, tra cui il pagamento delle spese legali.
Le indagini continuano sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Potenza, con la speranza che i risultati possano contribuire ulteriormente alla lotta contro la criminalità organizzata in Basilicata. Il coinvolgimento di 48 persone in questo network mafioso rappresenta un passo importante nel disarticolare la rete del crimine che ha alimentato l’illecito traffico di droga e il controllo del territorio, contribuendo alla sicurezza della comunità locale.
Cronaca
Messina | Arrestato uomo con armi clandestine e cocaina
Nel pomeriggio di lunedì, nell’ambito di mirati servizi di controllo del territorio a Messina, la Polizia di Stato ha arrestato un uomo di 30 anni, residente nel rione Camaro, ritenuto responsabile del reato di detenzione di armi clandestine e munizionamento. Il provvedimento fa parte di una serie di operazioni disposte dal Questore Annino Gargano per prevenire e reprimere i crimini nella città.
L’intervento è scattato a seguito di indagini che avevano alimentato sospetti circa la presenza di armi illegali in alcune abitazioni della zona. Gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Messina, unitamente alla Sezione Investigativa del Servizio Centrale Operativo (SISCO), hanno eseguito delle perquisizioni domiciliari. Una delle abitazioni perquisite, appartenente al trentenne, ha rivelato un nascondiglio nascosto sotto le tegole del tetto, facilmente accessibile tramite un lucernaio basculante.
Al suo interno, i poliziotti hanno rinvenuto un revolver calibro 32, privo di matricola, caricato con cinque cartucce calibro 7.65, e ulteriori munizioni dello stesso calibro. Inoltre, è stata trovata circa 30 grammi di cocaina. L’arma è stata sequestrata e sottoposta ad accertamenti tecnico-balistici da parte della Polizia Scientifica.
L’uomo è stato arrestato in flagranza di reato e accompagnato in carcere a disposizione della competente Autorità Giudiziaria. Le indagini sono ancora in corso, con il coordinamento della Procura della Repubblica di Messina.
L’operazione sottolinea l’impegno della Polizia di Stato nella lotta alla criminalità e al traffico di armi e stupefacenti, con l’obiettivo di garantire la sicurezza dei cittadini e prevenire ulteriori rischi per la comunità. Come sempre, l’indagato è da considerarsi innocente fino a eventuale condanna definitiva, secondo i principi del diritto.
Cronaca
Latina | Provvedimenti di divieto di accesso per prevenire atti di violenza durante manifestazioni sportive
Nel contesto delle attività di prevenzione e contrasto alle condotte violente legate agli eventi sportivi, la Polizia di Stato di Latina ha recentemente emesso due provvedimenti di D.A.Spo. (Divieto di Accesso alle Aree Sportive) a carico di soggetti considerati pericolosi per l’ordine pubblico. Questi provvedimenti mirano a prevenire disordini durante le manifestazioni sportive, rafforzando la sicurezza degli eventi e limitando l’accesso a chi potrebbe compromettere l’ordine pubblico.
Il primo provvedimento riguarda un 53enne di Latina, destinatario di un D.A.Spo “fuori contesto”. Questa misura, introdotta dal Decreto Sicurezza bis, permette alle autorità di adottare misure preventive anche nei confronti di persone che, pur non essendo state coinvolte direttamente in episodi violenti in contesti sportivi, hanno precedenti penali gravi che rendono probabile il loro coinvolgimento in futuri atti di violenza. Il 53enne, con un passato da pregiudicato per reati come rissa, violenza privata e traffico di stupefacenti, è stato quindi sottoposto a divieto di accesso agli eventi sportivi per tre anni, come misura preventiva per evitare il rischio che la sua presenza potesse compromettere la sicurezza.
Il secondo provvedimento riguarda un 48enne di Gaeta, vice presidente di una squadra di calcio che milita nelle serie inferiori. L’uomo è stato protagonista di un comportamento provocatorio durante una partita, avvicinandosi intenzionalmente alla zona riservata ai tifosi avversari e incitando alla reazione. La sua condotta ha generato un’immediata reazione dei tifosi, che hanno tentato di scavalcare le recinzioni separanti le due tifoserie. L’intervento tempestivo delle forze dell’ordine ha evitato che la situazione degenerasse. La pericolosità dell’uomo, già in passato destinatario di un D.A.Spo, unita alla sua posizione dirigenziale nel club, ha portato l’autorità ad emettere un nuovo provvedimento di divieto di accesso agli stadi per cinque anni, con particolare urgenza per prevenire altri possibili disordini.
Questi provvedimenti riflettono l’impegno della Polizia di Stato di Latina nel garantire la sicurezza durante gli eventi sportivi, intervenendo tempestivamente per prevenire la violenza e proteggere l’incolumità dei tifosi. La linea dura adottata nei confronti di chi manifesta comportamenti pericolosi è volta a mantenere l’ordine e a favorire un ambiente di gioco sano e sicuro per tutti.
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