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Trasporti, Di Martino “Sostenibilità e welfare per noi centrali”

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“Noi come imprenditori cerchiamo di investire sempre più al Sud perchè cerchiamo di aiutare il territorio dove siamo nati, ma occorrono degli interventi politici perchè in Sicilia, ma in generale al Sud Italia, mancano le infrastrutture. Nel nostro caso, noi ci occupiamo di trasporti e logistica, abbiamo i porti saturi, non abbiamo le infrastrutture ferroviarie e per questo bisogna investire. Devo dire che adesso con il Pnrr qualcosa si sta facendo, vedo che ci sono molti lavori in corso”. Così Fabio Di Martino, consigliere delegato del Gruppo Di Martino, intervistato da Claudio Brachino per la rubrica Italpress €conomy, nel raccontare che l’azienda nasce già negli anni 30 con il nonno Mariano da un Paese in provincia di Catania, Riposto. “Oggi il Gruppo ha tre business principali: trasporto e logistica, automotive, magazzino per lo stoccaggio di merci, contiamo più di mille dipendenti e collaboratori diretti, altrettanto l’indotto – spiega -. Io sono figlio di quell’immigrazione che c’è sempre stata dal Sud al Nord, ritengo che fare business al Sud è molto difficile però devo dire che la Sicilia offre tante opportunità, il tessuto industriale non è mai stato presente, ma c’è un tessuto di agricoltura e pesca, artigianato, vini. Il Pil pro-capite si aggira intorno a 50 euro al giorno contro i 100 della media nazionale”.
Parlando di sostenibilità, Di Martino spiega che “già dagli anni Ottanta noi abbiamo adottato una nostra politica di sostenibilità perchè il nostro trasporto è multimodale, non è il classico ‘tutto stradà ma viene spezzato, ovvero l’unità di carico percorre un tragitto o via ferrovia o via mare e con importanti impatti sostenibili che è la nostra politica. Nel corso degli anni gli investimenti che il nostro Gruppo ha fatto e fa sono mirati proprio alla sostenibilità, noi partiamo dal famoso carretto e oggi nel nostro parco abbiamo sia i mezzi classici a diesel, ma anche lng fino ad arrivare ai mezzi elettrici”, aggiunge.
Infine, due iniziative: “Di Martino for you”, dove i dipendenti dedicano ore di lavoro al volontariato per sostenere le associazioni locali, e lo psicologo in azienda. “Il nostro Gruppo ha da sempre sostenuto associazioni di varie tipologie, ma sono associazioni che spesso vengono sostenute in maniera economica, con questa iniziativa abbiamo cercato di fare di più decidendo di far sì che i nostri collaboratori dedichino almeno una giornata al mese, pagata dall’azienda, nel volontariato in qualsiasi associazione. Ho notato che la maggior parte dei collaboratori faceva già questo tipo di attività per conto proprio, stiamo cercando adesso di dare una spinta per arrivare al 100% – assicura -. La scelta dello psicologo in azienda è dettata dal fatto che crediamo che oggi il benessere mentale delle persone che lavorano è diventato primario, abbiamo quindi fatto una convenzione online estendendola anche ai familiari dei nostri collaboratori perchè tutti noi abbiamo bisogno di un apporto in questo senso”, conclude.

– foto Italpress –
(ITALPRESS).

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Economia | Esenzione bollo auto storiche 2024, il veicolo deve avere almeno 20 anni

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Chi possiede un’auto con almeno vent’anni di età potrebbe avere diritto a significativi vantaggi fiscali, come la riduzione o l’esenzione dal pagamento del bollo auto, a condizione che il veicolo sia riconosciuto come di interesse storico o collezionistico. Questi benefici sono regolati da norme specifiche che stabiliscono requisiti chiari per la classificazione di un’auto come storica.

Perché un’auto sia considerata storica, deve avere almeno 20 anni e risultare iscritta in uno dei registri storici previsti dall’articolo 60 del Codice della Strada. Tra questi vi sono l’ASI (Automotoclub Storico Italiano), il Registro Storico Fiat, Lancia e Alfa Romeo, oltre allo Storico FMI (per le moto). L’iscrizione certifica che l’auto ha mantenuto le sue caratteristiche originali, senza modifiche rilevanti, e che è in ottimo stato di conservazione. Solo così si apre la strada ai benefici fiscali.

Le auto storiche vengono suddivise in due categorie: auto d’epoca e veicoli di interesse storico. Le prime sono vetture che non possono più circolare normalmente poiché cancellate dal Pubblico Registro Automobilistico (PRA), e possono essere utilizzate solo per partecipare a manifestazioni o eventi speciali. Le auto di interesse storico, invece, possono ancora circolare regolarmente e sono soggette a revisione periodica.

Per le auto immatricolate da almeno 30 anni, l’esenzione dal pagamento del bollo auto è automatica, indipendentemente dall’iscrizione in un registro storico. Tuttavia, se l’auto viene usata regolarmente, è prevista una tassa di circolazione ridotta, che varia da regione a regione, con un costo medio di circa 30 euro. Per le auto che hanno tra 20 e 29 anni, è possibile ottenere una riduzione del 50% sul bollo, a patto che il veicolo sia iscritto in un registro storico e che il Certificato di Rilevanza Storica (CRS) sia riportato sul libretto di circolazione.

Il CRS attesta che un veicolo ha mantenuto le sue caratteristiche originali. Questo certificato è fondamentale per accedere agli sconti sulla tassa automobilistica per le auto che hanno tra 20 e 29 anni. Inoltre, il CRS può anche dare accesso a condizioni assicurative più favorevoli, con premi ridotti.

Per il 2024, le auto con oltre 30 anni di vita continueranno a beneficiare dell’esenzione dal bollo, mentre quelle con un’età compresa tra 20 e 29 anni potranno ottenere una riduzione del 50% sulla tassa, a patto di soddisfare i requisiti necessari. In alcune regioni, come la Lombardia, l’esenzione dal bollo è estesa anche ai veicoli con meno di 30 anni, purché iscritti al Registro ACI Storico.

In sintesi, il possesso di un’auto storica offre non solo vantaggi economici, ma anche la possibilità di preservare un pezzo di storia dell’automobilismo, mantenendo viva la tradizione e il valore culturale dei veicoli d’epoca.

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Il Vaticano riconosce il culto di Medjugorje, ma chiarisce il ruolo dei veggenti

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Il Vaticano ha recentemente espresso il suo riconoscimento per il culto associato a Medjugorje, confermando che l’esperienza spirituale offerta dal luogo è considerata positiva. Questo via libera è stato concesso dalla Congregazione per la Dottrina della Fede e approvato dal Papa stesso.

Tuttavia, è importante sottolineare che questo riconoscimento non implica una conferma degli eventi soprannaturali attribuiti ai veggenti di Medjugorje. L’attenzione del Vaticano è rivolta ai frutti spirituali e ai benefici che i fedeli possono trarre da questa esperienza.

Il messaggio centrale è chiaro: i pellegrinaggi a Medjugorje devono essere orientati verso un incontro con Maria, Regina della Pace, e con Cristo, piuttosto che focalizzarsi sui veggenti e le loro presunte visioni. In altre parole, il valore di Medjugorje risiede nella sua capacità di promuovere una profonda esperienza di fede, piuttosto che nella verifica delle apparizioni che hanno avuto luogo dal 1981 ad oggi.

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Chieti | Divieto di accesso per tifosi violenti dopo gli scontri nell’Autostrada A-14

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Il Questore di Chieti ha adottato cinque provvedimenti di divieto di accesso ai luoghi dove si svolgono manifestazioni sportive (Da.Spo.) nei confronti di tifosi ultras coinvolti in episodi di violenza. I provvedimenti seguono gli scontri avvenuti il 25 agosto scorso sull’autostrada A-14, in prossimità dell’uscita Val di Sangro, tra tifosi delle squadre calcistiche del Giulianova e del Teramo.

Nel pomeriggio di quella domenica, diverse segnalazioni alla Questura di Chieti hanno indicato episodi di violenza tra gruppi di tifosi che stavano bloccando il traffico sull’autostrada. I partecipanti, molti dei quali travisati, erano armati di bastoni, cinture e fumogeni, e avevano causato anche un principio di incendio nella zona adiacente alla corsia di decelerazione.

L’intervento della Polizia Stradale non ha permesso di rintracciare immediatamente i responsabili, che si erano allontanati prima dell’arrivo delle forze dell’ordine. Tuttavia, sono stati trovati resti di bastoni in plastica, cinture di cuoio, residui di fumogeni e cocci di bottiglie di vetro. I vigili del fuoco hanno prontamente spento l’incendio scaturito dai fumogeni.

Le indagini condotte dalla DIGOS di Chieti, in collaborazione con l’omonima divisione di Teramo, hanno permesso di ricostruire i fatti grazie all’analisi di un video amatoriale e delle immagini di videosorveglianza. Questo ha portato all’identificazione di cinque tifosi ultras teramani coinvolti nei disordini. Questi soggetti sono stati deferiti all’autorità giudiziaria per vari reati, tra cui rissa e attentato alla sicurezza dei trasporti.

I cinque provvedimenti Da.Spo. adottati hanno una durata variabile: due di tre anni e tre di durata maggiore (5, 6 e 8 anni) per coloro che avevano già ricevuto precedenti divieti. Questi provvedimenti mirano a prevenire futuri episodi di violenza e a garantire la sicurezza nelle manifestazioni sportive.

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